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16 emendamenti presentati al Senato: Co.co.pro, Partite Iva, contratti a termine e tanto altro ancora.

Il 10 maggio 2012 i relatoriTiziano Treu (Ex Ministro del Welfare) e Maurizio Castro hanno presentato al Senato16 emendamenti finalizzati a introdurre diverse novità su vari fronti. Tra le modifiche più significative spiccano quelle relative a: -Co.co.pro; -Partita Iva; -lavoro a chiamata (Job on call); -partecipazione dei lavoratori alla gestione aziendale;   -licenziamenti; -contratti a …

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Il 10 maggio 2012 i relatoriTiziano Treu (Ex Ministro del Welfare) e Maurizio Castro hanno presentato al Senato16 emendamenti finalizzati a introdurre diverse novità su vari fronti.

Tra le modifiche più significative spiccano quelle relative a:

-Co.co.pro;

-Partita Iva;

-lavoro a chiamata (Job on call);

-partecipazione dei lavoratori alla gestione aziendale;

 

-licenziamenti;

-contratti a termine

Analizziamoli individualmente e cerchiamo di fornire un quadro più chiaro.

Co.Co.Pro: Le novità per i Collaboratori a progetto

In merito ai contratti a progetto le novità riguardano principalmente la previsione di una paga base e il riconoscimento di un'indennità di disoccupazione in caso di perdita del lavoro.

Salario Base

Riguardo al primo punto, si deve precisare che attualmente il compenso riconosciuto ai co.co.pro. , più che al tempo dedicato dal collaboratore al progetto, è legato a doppio filo al raggiungimento degli obiettivi indicati in contratto. La proposta avanzata dall'emendamento, invece, prevede il riconoscimento di un compenso definito in base alla quantità e qualità del lavoro svolto e prevede comunque una sorta di minimale al di sotto del quale il datore di lavoro non potrà scendere. La base imponibile presa in considerazione per calcolare tale retribuzione minima sarà periodicamente definita su base annua dal Ministero del Lavoro attraverso un decreto. Il parametro preso a riferimento per individuare il salario base, è rappresentato dalla media tra le tariffe minime dei lavoratori autonomi e le retribuzioni base previste dai contratti collettivi. Nel caso in cui il contratto a progetto abbia una durata inferiore all'anno, l'importo indicato nel decreto dovrà essere adeguatamente riproporzionato in base ai mesi effettivi di lavoro.

Riconoscimento una-tantum.

In riferimento alla seconda novità invece un emendamento prevede per i collaboratori a progetto che hanno lavorato per un arco temporale che va dai 6 ai 12 mesi, il riconoscimento di una una-tantum più corposa rispetto a quella già contemplata dall'ex ministro Sacconi. A questi soggetti, infatti, l'anno seguente sarà corrisposto una specie di assegno di disoccupazione che dovrebbe essere d'importo pari a 6.000 euro. Tale modus operandi sarà adottato in via sperimentale per un triennio e dopo tale periodo si deciderà se renderla definitiva o prevedere l'introduzione di una mini -Aspi (assicurazione sociale per l'impiego). Il relatore Treu confessa che l'intento era quello di prevedere sin d'ora il riconoscimento di una mini aspi ma tale soluzione attualmente appariva di difficile realizzazione a causa di “vincoli finanziari”.

Partite Iva

L'emendamento al DDL lavoro rincara anche la stretta sulle false Partite Iva. Le Partite Iva considerate “vere”(esenti quindi dalla presunzione di subordinazione), saranno quelle riferite ad attività che per essere svolte richiedono la presenza di competenze teorico-pratiche di elevato grado e per le quali si consegue un reddito annuo lordo superiore ai 18.000 euro (reddito ottenuto applicando al minimo previdenziale previsto per il lavoratore autonomo, il coefficiente 1,25). Sono fatte salve anche quelle attività riguardanti la fornitura di consulenze da parte di professionisti iscritti in appositi albi professionali. La definizione di tali attività comunque è demandata ad un successivo decreto emanato dal Ministro del Welfare.

Per tutti gli altri casi, scatta il rischio di presunzione di subordinazione che si traduce nell'obbligo perentorio fatto al datore di lavoro di assumere il collaboratore con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. In realtà gli emendamenti smussano anche gli angoli degli altri parametri contenuti nell'originario Ddl. Più precisamente:

-la collaborazione può durare al massimo 8 mesi (non sei come precedentemente previsto nel Ddl);

-il compenso percepito dal collaboratore non può superare l'80% rispetto al salario corrisposto ai dipendenti e co.co.co (prima era il 75%);

-il collaboratore non deve avere una sua postazione di lavoro personale.

Job on call

La dovuta attenzione va posta anche al lavoro intermittente . Un emendamento infatti, al fine di favorire il ricorso da parte delle imprese a questa tipologia contrattuale, ne riduce all'osso l'iter burocratico, ne amplia la sfera d'applicazione e ne unifica le comunicazioni.

Il datore di lavoro che intenda assumere un lavoratore intermittente potrà inviare la dovuta comunicazione alla direzione territoriale del lavoro inviando anche soltanto un SMS. Le varie prestazioni lavorative espletate mensilmente dallo stesso lavoratore potranno essere raggruppate in un'unica comunicazione.

Il contratto di job on call infine, potrà applicarsi anche ai lavoratori con un età inferiore ai 25 anni e superiore a 55.

Come cambierà il lavoro subordinato

In merito alla regolamentazione del lavoro subordinato, un emendamento propone un modello contrattuale che ricalchi le impronte di quello tedesco. In sostanza i lavoratori dipendenti potranno essere inclusi nella partecipazione agli utili aziendali e nelle S.p.a. Con una forza lavoro pari a 300 dipendenti assunti, questi potranno ricoprire ruoli fondamentali all'interno dei Consigli di Sorveglianza.

 

 

Licenziamenti

Anche sul tema licenziamenti disciplinari sono previsti alcuni perfezionamenti. Un emendamento ad hoc infatti, prevede che il licenziamento disciplinare sia reso esecutivo il giorno stesso in cui è stato comunicato (fatti salvi i casi di maternità ed infortunio). I relatori spiegano che tale provvedimento è finalizzato ad evitare le false malattia finalizzato alla mera traslazione temporale relativa all'inizio della conciliazione.

Contratti a termine
Anche per quanto concerne i contratti a tempo determinato ci sono molte novità:

Il primo contratto di lavoro a tempo determinato non potrà avere durata inferiore ai 12 mesi (attualmente tale limite temporale è pari a 6 mesi);

Per determinati procedimenti di produzione (start up, proroga di una commessa molto grande, fasi di lancio e promozione di un nuovo prodotto ecc..) le imprese (su previsione dei Contratti collettivi potranno sostituire tale estensione a 12 mesi, con una franchigia oggettiva inferiore al 6% dei lavoratori impiegati nell'unità produttiva.

Un altro emendamento infine, restringe l'intervallo di tempo che deve sussistere tra un contratto a tempo determinato ed un altro per scongiurare la trasformazione in contratto a tempo indeterminato.

Il Ddl originario prevedeva un intervallo pari a:

-60 giorni per i contratti di 6 mesi e 90 per contratti con durata maggiore;

-l'emendamento invece propone per la prima fattispecie un intervallo di 20 giorni e per il secondo caso un intervallo di 30 giorni.

Le previsioni lasciano intendere che la Commissione Bilancio si esprimerà in merito agli emendamenti entro martedì pomeriggio. Nella notte tra martedì e mercoledì16 maggio quindi si avvierà una votazione che dovrebbe completarsi all'alba di Giovedì 17 maggio 2012.

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