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4 argomenti di cui è meglio non parlare (troppo) al lavoro

Alcuni temi sono più sensibili di altri: prendete tutte le contromisure per evitare che vi causino problemi coi colleghi

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Siete degli inguaribili chiacchieroni che faticano a tenere la bocca chiusa? Non esitate mai a condividere pensieri ed esperienze con chi vi sta accanto? Analizziamo bene la faccenda: essere comunicativi è sicuramente un tratto positivo, che può tornarvi utile anche al lavoro dove i rapporti si fanno più proficui, se supportati da uno scambio vivace e costruttivo. Ma attenzione: ci sono cose di cui sarebbe meglio non parlare troppo coi colleghi e i superiori; temi delicati che potrebbero innescare dinamiche insidiose. Sia ben chiaro: non vi stiamo consigliando di censurarvi a priori (al lavoro come altrove, ogni pensiero deve avere la possibilità di essere espresso liberamente), ma di fare attenzione a quello che dite. Perché ci sono argomenti che possono creare un clima particolarmente teso in ufficio.

4 cose di cui è meglio parlare poco al lavoro

Prendendo spunto da alcune ricognizioni, siamo giunti alla conclusione che esistono almeno 4 temi “sensibili”, che rischiano di suscitare reazioni stizzite in ufficio:

non-parlare

#1. La politica. Seguire la politica non è una colpa, anzi. Fare il tifo per un partito e sostenerlo anche attivamente è qualcosa di cui non dovreste assolutamente vergognarvi. Ma ricordatevi che l’ufficio è un microcosmo formato da individui con sensibilità e orientamenti diversi. Avventurarvi in un confronto a muso duro col collega che ha vedute politiche diametralmente opposte alle vostre potrebbe rivelarsi un errore imperdonabile. Il rischio è che l’ufficio si trasformi, infatti, nel teatro di un dibattito particolarmente acceso, destinato a scadere nella polemica e nell’insulto. Evitatelo non solo perché rischiate di spendere inutilmente una quantità immane di energie che potreste impiegare in ben altro modo, ma anche perché i rapporti col collega di turno potrebbero uscirne fortemente incrinati.

#2. La religione. Anche per la religione, vale l’invito a parlarne con prudenza al lavoro. E non perché sia un argomento tabù in assoluto, ma perché (come nel caso della politica) può causare nervosismi e forti risentimenti. Non illudetevi di “convertire” il collega ateo o di convincere quello agnostico. E di contro, non deridete mai il vicino di scrivania che ha trovato nella fede un appiglio importante. La professionalità e la serietà non hanno nulla a che fare con l’eventuale appartenenza ad un credo religioso. Tenetelo a mente e comportatevi di conseguenza.

#3. I problemi personali. Scambiare l’ufficio per uno “sfogatoio” non è affatto professionale. Se avete dei problemi personali, cercate di non cedere alla facile tentazione di raccontarli e condividerli con chiunque vi capiti a tiro. Anche perché il gossip in ufficio può creare disagi inimmaginabili. Una banale litigata con vostro marito potrebbe trasformarsi nel preannuncio di una separazione. E spianare la strada a pettegolezzi e maldicenze di ogni sorta. L’invito è quello di centellinare le informazioni che riguardano la vostra sfera privata (le relazioni sentimentali, la situazione economica, le condizioni di salute ecc…) e di lasciare i problemi personali fuori dall’ufficio. I colleghi e il capo potrebbero prendervi per degli incurabili “frignoni”, incapaci di fronteggiare i “marosi” della vita.

#4.  Le ambizioni professionali. Aspirare a ricoprire un ruolo più importante di quello che si ha non è solo legittimo, ma il più delle volte sano. L’ambizione (se ben gestita) può essere la benzina utile a farvi ingranare le marce giuste. Non soffocatela, ma cercate di parlarne il meno possibile coi colleghi. Perché? Perché le vostre legittime aspirazioni potrebbero essere travisate e il collega più invidioso potrebbe arrivare a screditarvi per sabotare la vostra corsa professionale. Non solo: se il capo dovesse venire a sapere che siete interessati a fare carriera, potrebbe farsi delle domande sulla vostra lealtà. E se mal consigliato, potrebbe convincersi che il vostro unico obiettivo sia quello di soffiargli il posto. Il consiglio è quello di impegnarsi al massimo e di fare in modo che siano le vostre azioni a parlare per voi. Rivelare a chiunque che siete “a caccia” di una promozione non è per niente prudente. Se ve lo meritate, l’avanzamento che tanto desiderate arriverà. Prima o poi.

Lo ribadiamo: parlare di politica, religione, legittime aspirazioni o faccende personali al lavoro non è vietato. Il consiglio è semplicemente quello di farlo con prudenza, selezionando con cura le persone a cui affidare le vostre confidenze. L’eccesso di diffidenza non è mai un bene, ma quando affrontate argomenti di un certo tipo, dovete avere la consapevolezza di esservi inoltrati in terreni potenzialmente sabbiosi. Prendete tutte le precauzioni del caso per evitare che questo si trasformi in un problema lavorativo. E non solo.

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