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A Forlì un nuovo corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia

Lo scorso 14 ottobre, è stato avviato nella città di Forlì un corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia che fa riferimento all’Università di Bologna. Nuove opportunità per i giovani e prestigio per la città

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Con la cerimonia ufficiale, svoltasi a Forlì lo scorso 14 ottobre, è stato avviato nella città romagnola un corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia che fa riferimento all’Università di Bologna, che, dopo il decentramento in Romagna, avvenuto circa 30 anni fa, si presenta oggi come realtà accademica “multicampus” con ben 5 sedi (oltre a Bologna e Forlì, anche Cesena, Rimini e Ravenna).

Il nuovo Corso di Laurea magistrale in Medicina e Chirurgia

campus universitario forli

Al nuovo corso sono iscritti 95 studenti, di cui il 40% dei quali provenienti dalla provincia di Forlì-Cesena, mentre i rimanenti da varie parti d’Italia: tutti hanno superato i testi d’ingresso, visto che l’accesso all’iter formativo è a numero chiuso. Quando sarà completato il primo ciclo di studi, Forlì conterà circa 600 studenti universitari in più, in aggiunta ai 5.500 già inseriti nel Campus della città.

I motivi per cui questa “novità” formativa risulta strategica per la città sono molteplici: innanzitutto è il frutto di un lavoro di squadra che abbraccia più soggetti pubblici e privati: dall’Università di Bologna alla AUSL Romagna, dal Comune di Forlì alla Fondazione Cassa dei Risparmi, con il decisivo apporto anche di un’associazione di volontariato come l’Istituto Oncologico Romagnolo e diversi imprenditori locali, che hanno sostenuto il progetto come singoli cittadini.

Un progetto partito 3 anni fa

Di rilievo il fatto che il progetto è stato avviato circa 3 anni fa, quando Forlì era amministrata da una giunta di centro-sinistra guidata dal sindaco Davide Drei e completato da un nuovo esecutivo di estrazione opposta, guidato da Gianluca Zattini: ebbene questo cambiamento epocale per la città (ndr Forlì era amministrata da giunte rosse dal 1970) non ha scalfito di una virgola il sostegno del Comune all’insediamento di questo nuovo insegnamento universitario, segno indelebile che sui progetti prioritari per la città, è strategica una larga convergenza, che va ben oltre le ideologie politiche.

Un riconoscimento per l’AUSL Romagna

In più questo nuovo corso di laurea rappresenta un riconoscimento di non poco conto anche per l’AUSL Romagna, azienda sanitaria tutto sommato giovane, attiva da qualche anno a seguito della fusione delle ASL di Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini, a seguito di una riorganizzazione dei servizi in termini di area vasta.

In particolare l’iter in medicina e chirurgia valorizza l’eccellenza, oramai riconosciuta a livello nazionale, dell’Ospedale Morgagni Pierantoni di Forlì, nuova struttura inaugurata nel 2004, che diventa, così a tutti gli effetti una clinica universitaria. L’integrazione fra Università di Bologna e AUSL Romagna, come è stata definita dal Magnifico Rettore dell’Alma Mater Francesco Ubertini, è una tappa importante del cosiddetto progetto “Romagna Salute”, una sinergia che mette insieme assistenza sanitaria, ricerca e didattica e che prende forma con il sostegno degli enti pubblici dei territori.

Foto: Fabio Blaco

Nuove prospettive di occupazione per i giovani

Altro aspetto di rilievo riguarda, ovviamente, l’occupazione e gli aspetti economici indiretti: in primo luogo i giovani che conseguiranno la laurea in medicina e chirurgia potranno essere inseriti nell’organico della stessa AUSL Romagna o in altri contesti sanitari territoriali o nazionali, vista la crescente richiesta di profili professionali del genere.

In secondo luogo la crescita numerica degli studenti universitari consolida e amplifica gli aspetti della ricaduta della loro presenza in città sulle attività economiche, in termini di affitti, consumi in genere, servizi e occasioni di svago e, nello stesso tempo, sprona le amministrazioni pubbliche a mettere in campo opportunità migliori in termini di accoglienza degli studenti, mobilità e viabilità. Infine consolida l’immagine di una città che, per la formazione che propone, diventa attrattiva per giovani emergenti, in decisa controtendenza con il triste fenomeno della fuga dei cervelli migliori verso altri siti, per lo più internazionali.

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