Per cercare lavoro, serve ovviamente un curriculum. Di consigli su come redigerlo, come e quando inviarlo, esempi, in internet se ne trovano a migliaia. Ottima cosa è seguire e applicare tutto questo, ma siete proprio sicuri di non dimenticarvi niente? Molto spesso capita che, una volta trovato lavoro, il curriculum si lasci lì, così com’è stato inviato per l’ultima volta all’azienda che vi ha assunto. E lì, appunto, rimanga per anni e anni, intonso ed immutabile. Sbagliatissimo! Mai procedere così e per un buon numero di ragioni.
Indice
Le 4 ragioni per aggiornare il CV anche se stai lavorando
Vediamo quattro decisamente importanti per le quali è sempre meglio aggiornare il curriculum periodicamente, anche se stai lavorando, specificando che dalla prima dipendono tutte le altre.
Potreste perdere improvvisamente il lavoro
Come lo avete trovato un lavoro, così lo potreste anche perdere, magari pure improvvisamente. Crisi aziendali, importanti cali di fatturato, delocalizzazioni; le ragioni possono essere molteplici ed è sempre meglio pensarci prima. Aggiornare il curriculum periodicamente, inserendo pochi dati alla volta e in condizioni di tranquillità mentale è una cosa, essere costretti a farlo di colpo, ricostruendo anni di vita lavorativa per giunta in una situazione di forte stress per aver perso il lavoro è tutt’altra. In quest’ultimo caso molto più difficilmente si riuscirà a fare qualcosa di buono, peggiorando così una situazione certamente già non rosea di suo. Un curriculum fatto male è il peggior biglietto da visita, il modo migliore insomma, per non essere chiamati a colloquio.
Dopo anni, aggiornarlo sarà una vera e propria impresa
Siamo nel 2020 e voi un lavoro lo avete trovato nel 2015, cinque anni fa. Una vera fortuna! Però siete stati anche molto bravi a scrivere un curriculum con i fiocchi, con tanto di lettera di presentazione mirata. Grandi! Ma ora il vostro curriculum in che stato si trova? E’ ancora fermo al 2015? Male, malissimo. Immaginare il perché è semplicissimo. Provate a pensare a cosa avete fatto e “assorbito” in tutti questi anni di lavoro:
- esperienza pratica,
- corsi di aggiornamento,
- attività collaterali,
- conoscenze acquisiste.
Ora provate a ricostruire tutto questo ed inserirlo in modo formalmente e cronologicamente corretto nel vostro CV. Capito ora? Anche ammesso che (cosa difficile per certi versi) abbiate tutto documentato tramite attestati, certificati, appunti su un’agenda, modificare il curriculum introiettando una simile mole di dati tutta in una volta risulterà un’operazione quasi infernale. Da compiere sicuramente all’occorrenza, però… che fatica! E che rischi! Partendo da questo presupposto, possiamo facilmente trarre degli esempi pratici, di vita reale insomma, che potrebbero accadere (e, purtroppo, accadervi) da un momento all’altro.
Potrebbe capitarvi l’occasione della vita
Quella che capita una volta sola insomma. Quella che devi prendere quando arriva, subito, senza pensarci, senza esitare, senza perdere tempo. Siete precari da anni (non sarete certo gli unici) e venite a conoscenza dell’opportunità di un posto di lavoro stabile, in una buona azienda, dove si lavora tanto ma bene, con tutte le garanzie del caso. Avete tutte le caratteristiche adatte ed avete pure un aggancio. Non è una raccomandazione, ma proprio un aggancio, un contatto che vi ha informato di quel posto per il quale l’azienda sta cercando il candidato senza fare troppo rumore, senza riempire internet di annunci etc… Il posto è pure vicino a casa ed il lavoro è ben retribuito.
Tutto perfetto, bisogna però mandare il curriculum.“Accidenti, non è aggiornato!” E ora? Ora, vi trovate in una situazione in cui state lavorando, arrivate a casa sfiniti e dovete mettervi lì ad aggiornare il curriculum inserendo mille dati, stando attenti a non sbagliare la cronologia degli eventi, ma anche la grammatica, o i refusi (quando si è stanchi entrambe le cose possono capitare anche se si è dei letterati, perché fare un lavoro di precisione come lo è aggiornare il curriculum quando magari si è lavorato 12 ore è tutt’altro che consigliabile). Tutto ciò vi porterà a rimandare a quando sarete meno stanchi, procrastinando i tempi. Nel mentre, forse qualcun altro con il vostro stesso tipo di aggancio e le vostre stesse competenze, ma con il curriculum aggiornato si candiderà prima di voi. Il risultato, potete immaginarlo da soli, no?
Potreste volerlo cambiare anche se ce l’avete già un lavoro
Nel 2015 avete trovato il lavoro di cui sopra. E ve lo state sapientemente tenendo. Ottimo, però da quell’anno le condizioni sono un po’ cambiate: magari non avete ottenuto ciò che speravate, magari è cambiato il responsabile e con questo proprio non c’è feeling, oppure è cambiata la gestione del lavoro con la quale non vi trovate per niente. Oppure banalmente vi siete stufati e volete cambiare. Può succedere ed è un vostro sacrosanto diritto. Capirete benissimo che per fare ciò dovrete inviare molti CV.
E quindi torniamo ai concetti di cui sopra. Aggiornare il curriculum di tanto in tanto, permette di tenere chiara traccia di tutto ciò che fate durante la vostra carriera lavorativa e vi sarà anche molto più facile spiegarlo ad un eventuale colloquio, in quanto come lo è il curriculum, anche nella vostra mente l’aggiornamento sarà sempre stato presente, lineare e consequenziale. “Rifarlo” o quasi tutto insieme rischia invece di creare confusione, sia sul foglio che in testa, aprendo così ad eventuali errori di ricostruzione del percorso lavorativo che potrebbero dare vita ad incoerenze molto difficili da spiegare ad un selezionatore.
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