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Aprire un Agriasilo

In cosa consiste un agriasilo, come fare per diventare agri-tata

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Sembra essere proprio questa l’era del ritorno alle origini. Basta con gli indici d’inquinamento oltre la media consentita, basta con lo smog e con l’inquinamento acustico, basta con i frenetici ritmi metropolitani, è giunta l’ora di riscoprire la sana e rinvigorente vita all’aria aperta. Riscoprire la gioia che può dare lavorare in un contesto ambientale favorevole all’uomo, rappacificarsi con la Natura e rispettarla.

Non sto parlando di un semplice stile di vita, non mi riferisco a un’isola felice in aperta campagna in cui rifugiarsi per ritemprare la mente dopo un lungo periodo di alienante lavoro in città. Mi riferisco piuttosto alle nuove opportunità di lavoro che provengono dalla realtà campestre affiancandosi alle canoniche attività agricole finora offerte dal settore. Viviamo in un ambiente saturo e forse troppo industrializzato che ci fa naturalmente protendere verso la riscoperta del sano e del genuino.

Non a caso uno dei settori che registra più incrementi di vendite è proprio il Biologico. La riscoperta di un sapore che sa di antico e che ha lo strabiliante potere di sommergerti catapultandoti indietro di qualche decennio, quando la frutta appena colta dall’albero aveva quel profumo inconfondibile e veniva consumata immediatamente senza subire processi di lavorazione industriale.

Tra le attività più redditizie troviamo infatti, quelle relative alla vendita diretta di frutta ed ortaggi. La fatidica formula dal produttore al consumatore, che prevede l’acquisto in loco di prodotti agresti coltivati dal contadino e venduti dal medesimo appena due passi dopo la serra. 

A questa attività si affianca quella della vendita di prodotti derivanti dalla lavorazione delle materie prime come marmellate e conserve biologiche. Riguardo questi due settori però, al tradizionale metodo di vendita diretta, si sta affiancando in questi anni anche la vendita online. Finalmente un modo corretto di sfruttare il progresso tecnologico! Sono sempre di più infatti, le realtà aziendali di piccole dimensioni che grazie al web sfondano le quattro mura del paesino di campagna in cui sono ubicate. La grande rete virtuale infatti gli permette di conquistare grandi fette di mercato nazionale e di portare il profumo della Natura anche nelle grandi metropoli senza muovere un passo ma sfruttando semplicemente il servizio di vendita online.

Ne sono un esempio le piccole realtà agricole del Trentino Alto Adige che, creando dei piccoli consorzi, vendono online cassette di frutta e verdura rigorosamente “bio”. Questa viene ordinata dal consumatore finale e consegnata direttamente presso il suo domicilio a costo di spedizione zero.

Trovo addirittura geniale inoltre, l’idea messa a punto dall’azienda di Vercelli F.lli Ferraris che, per contrastare la crisi, ha dato vita ad un progetto davvero innovativo denominato “Le verdure del mio orto”. In sostanza offre a tutti gli amanti del genuino la possibilità di realizzare online il proprio orto personalizzato, con tanto di scelta circa la frutta e la verdura da coltivare. In seguito alle richieste del cliente, lo staff si occuperà di realizzare materialmente la coltivazione richiesta e consegnerà a domicilio del richiedente, il prodotto ricavato.

Ma cambiamo versante ora e analizziamo un altro modo d’intendere l’attività lavorativa campestre. Se amate i bambini e state pensando di aprire un asilo nido o una scuola materna, Madre Natura accorre in vostro aiuto proponendovi una soluzione davvero alternativa: l’agri-nido o agri-asilo.

L’idea nasce dalle zone incontaminate del Nord Europa e nel nostro territorio se ne registra già una larga diffusione in Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Veneto. Il fine del progetto è ambivalente: da un lato infatti, risponde alla crescente esigenza di porre rimedio alla ridotte possibilità di accogliere i piccoli all’interno delle canoniche strutture preposte e site nelle città e nei limitrofi centri abitati minori; mentre dall’altra consente ai bambini di vivere in un contesto familiare, pasteggiare con alimenti freschi e genuini, coltivati alla vecchia maniera e assolutamente privi di qualsiasi agente chimico. Negli agri-nidi le giornate trascorrono osservando come nasce un ortaggio, vivendo a contatto con la natura, respirando aria pura e stando a contatto diretto con gli animali della fattoria. Oltre alla nascita degli agri-nidi, è opportuno segnalare anche un’altra novità: infatti, sta gradualmente prendendo forma anche una figura professionale specializzata a prendersi cura dei piccoli: la agri-tata.

Ricalcando le orme della ben nota tagesmutter, l’agri-tata è una donna e una mamma che accoglie presso il proprio domicilio dei bambini con un età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni che le vengono affidati, prendendosene cura e offrendo loro l’accoglienza in un ambiente caldo e confortevole come quello domestico. L’agri-tata si occuperà di gestire i piccoli ospitandoli presso la propria abitazione osservando un orario di lavoro solitamente più lungo di quello previsto nei normali nidi. Innanzi tutto l’orario giornaliero può essere di un massimo di nove ore, mentre la distribuzione settimanale può essere anche continua (7 giorni su 7). Il numero dei bambini invece è sensibilmente limitato e prevede l’accoglienza di massimo 5 bambini per famiglia oltre ai propri figli.

Qual’è il percorso formativo dell’agri-tata?

Fregiarsi di questa qualifica non è certo uno scherzo, la persona intenzionata a conseguirla, infatti, dovrà prepararsi ad affrontare un percorso formativo piuttosto impegnativo che richiede l’apprendimento di molte nozioni legate a diversi campi quali:

  • pedagogia;
  • pediatria;
  • psicoterapia;
  • nutrizione.

Inoltre la figura professionale troverà il suo completamento attraverso l’adesione ad un progetto didattico che introdurrà alla scoperta della natura, delle diverse coltivazioni in base alla stagione di riferimento e alle rispettive condizioni climatiche.

Le origini di tale percorso formativo prendono vita in via sperimentale in Piemonte, per mano dell’associazione Coldiretti e la formazione delle agri-tate è affidata a Domus: un’associazione trentina che comprende già ben 30 cooperative di tagesmutter. Attualmente il corso previsto e denominato “Tecniche di assistenza all’infanzia in ambito familiare” è aperto a 30 donne, è legalmente riconosciuto dalla Regione Piemonte e si articola su 400 ore totali di corso teorico-pratico. Frequentando il corso di cui sopra, alle aspiranti agri-tate sarà impartita la giusta formazione utile per prendersi cura dei bambini, imparare a organizzare le varie attività di gioco e l’intrattenimento dei piccoli ospiti e a mantenere l’idonea sicurezza dei locali e l’adeguata igiene ambientale. Oltre alla formazione teorico-pratica, alle partecipanti al corso sarà offerto anche un periodo di stage pari a 140 ore che sarà espletato presso un servizio preposto all’assistenza all’infanzia e in possesso delle dovute autorizzazioni. Le prime figure professionali in tal senso, saranno pronte in Autunno e la cooperativa Linfa Solidale, ubicata in Piemonte permetterà alle famiglie interessate di affidare il proprio piccolo alle cure di una di queste tagesmutter all’italiana.

 

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