Arriva dalla campagna toscana una bella storia di integrazione attiva. Che ha per protagonisti alcuni giovani scappati dalle zone più disastrate dell’Africa (e non solo) che hanno dato vita al primo mercato agricolo dei migranti. I loro prodotti sono stati esposti, questa mattina, al mercato “Campagna Amica” della Coldiretti a Pisa suscitando grande interesse tra produttori e consumatori. L’iniziativa – nata nel luglio del 2015, in seguito alla firma di un protocollo d’intesa tra la Cooperativa Arnera di Pisa, la Sds, il comune di San Giuliano Terme e l’associazione Orti Pisani onlus – ha prodotto un risultato che lascia ben sperare, profilando nuove opportunità per questi giovani sfuggiti alla guerra e alla violenza delle loro terre.
I ragazzi coinvolti nel progetto sono 18, di età compresa tra i 18 e i 25 anni, e la maggior parte di loro arriva dal Corno d’Africa. Grazie alla collaborazione dei produttori locali (che li hanno formati introducendoli alle principali tecniche agricole) e al supporto fornito dalla Coldiretti (che ha svolto un ruolo importante all’interno del progetto), si sono cimentati nel mestiere antico del coltivatore diretto facendo pratica nelle terre incolte e abbandonate messe gratuitamente a disposizione dal vicino parco di San Rossore. E i loro primi “frutti” sono stati esposti e messi in vendita, questa mattina, nel mercato pisano di “Campagna Amica”. Tra i prodotti coltivati dai giovani migranti: piantine aromatiche, coriandolo, menta bergamotto, crescione e varie tipologie di ortaggi.
L’aspirazione di questi giovani extracomunitari – sostenuti dalla rete di agricoltori locali – è quella di acquisire sempre più competenza e diventare lavoratori e imprenditori agricoli autonomi. “Si tratta del primo esempio positivo di integrazione attiva nell’agricoltura a filiera corta – ha commentato Marco Cioni della Cooperativa Arnera – Un’esperienza tutta pisana che in quest’Europa in cui si costruiscono muri può diventare un modello da esportare“. Per quanto va ricordato che quella dell’integrazione attiva di migranti e rifugiati è una strada che anche in altre zone del Vecchio Continente è stata già battuta.
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