Come aprire un conto corrente bancario in un altro Paese dell’Ue ed eventuali limitazioni
Nel corso della nostra vita, potremmo avere l’esigenza o l’intenzione di aprire un conto corrente bancario in un altro Paese dell’Unione europea che non sia quello italiano. Se si risiede legalmente in uno degli Stati dell’Unione europea, allora si ha il diritto di aprire un “conto di pagamento di base” in un altro Paese Ue. Le banche, infatti, hanno il dovere di non rifiutare la domanda di aprire un conto. Tuttavia, tale diritto/dovere non viene riconosciuto ad altre tipologie di conto bancario, come i conti di risparmio.
Vediamo di seguite tutte le informazioni utili se si intende aprire un conto corrente in un altro Paese Ue.
Indice
Aprire un conto corrente in Paese Ue: il conto di pagamento di base
Quando può essere negato il conto di pagamento di base
La banca può negare l’apertura di un conto corrente bancario qualora non si rispettino le norme europee in materia di riciclaggio di denaro sporco e finanziamento al terrorismo. Il diniego in alcuni stati aderenti all’Unione europea può derivare dal fatto che il richiedente già possegga un conto corrente bancario analogo presso un altro istituto di credito dello stesso paese. Ciò infatti minerebbe la concorrenza interna. Inoltre, il conto di pagamento di base può non essere così scontato in alcuni Paesi dell’Ue, in quanto le banche potrebbero chiedere di comprovare un reale interesse. Ad esempio nei casi in cui si viva in uno Stato ma si lavori in un altro. Mettiamo il caso che tu viva in Slovenia ma hai iniziato a lavorare per una società con sede in Olanda. L’azienda potrà chiederti di aprire un conto in Olanda per poterti accreditare lo stipendio. La Banca alla quale ti rivolgi ha il dovere di aprire il conto bancario anche se non sei residente in Olanda. Del resto, la Slovenia fa parte dell’Ue.
Come funziona un conto di pagamento di base
Come funziona un “conto di pagamento di base”? Partiamo col dire che esso include tutte quelle operazioni standard che siamo soliti svolgere nella vita di tutti i giorni. Ad esempio:
- effettuare un deposito
- prelevare del contante
- incassare o inviare pagamenti (si pensi agli addebiti diretti o agli acquisti mediante carta).
In genere un conto di pagamento di base prevede anche una carta di pagamento da utilizzare per prelevare contante ed effettuare acquisti, sia sul web che negli esercizi commerciali tradizionali. Proprio come tutte le carte tradizionali. Dovrebbe altresì prevedere l’accesso ai servizi bancari online. Vale a dire il cosiddetto Home banking, al fine di svolgere operazioni o controllare il proprio conto corrente o il proprio conto deposito, comodamente da casa. Ciò che invece potrebbe mancare, dato che gli istituti di credito non sono tenuti a farlo, sono le aperture di credito o le facilitazioni creditizie. Infine, alcune banche di alcuni stati membri dell’Unione europea potrebbero includere nel proprio conto di pagamento di base delle spese annuali. Tuttavia, devono comunque restare ragionevoli e non ledere eccessivamente il titolare del conto.
Come si trasferisce un conto corrente in un altro Paese Ue
È anche possibile trasferire un conto corrente bancario da una banca ad un’altra sempre tra Stati dell’Unione europea. Di solito la nuova banca aiuta il nuovo cliente in questa operazione, anche perché è suo interesse farlo. Se il trasferimento del conto da una banca ad un’altra avviene nello stesso Paese Ue, occorre altresì comunicare alla nuova banca il desiderio di cambiare e trasferire sul nuovo conto presso di loro gli ordini di pagamento ricorrenti. Sarà premura della nuova banca provvedere a trasferire tutti i dati e cancellare gli ordini in corso da parte del nuovo istituto di credito. La nuova banca ha il dovere di espletare altri compiti:
- informare terze parti con cui ci si rapporta tramite il conto corrente del fatto che si sia cambiata banca, ovvero: datore di lavoro o ente previdenziale se si è pensionati; imprese di servizi pubblici
- predisporre nuovi ordini permanenti
- accettare eventuali addebiti diretti sul nuovo conto.
In caso di chiusura del conto corrente, si potrebbe invece andare in contro a delle spese. Le quali però non devono essere eccessivamente gravanti per il cliente.
Come risolvere errori nuova banca
Qualora durante il trasferimento del conto si debba sostenere costi perché la banca non rispetta una scadenza (si pensi alla cancellazione di un pagamento) oppure fa uno sbaglio, sarà compito della stessa banca accollarsi gli eventuali costi. Se non riconosce i propri errori, il cliente ha diritto a ricorrere alla risoluzione extragiudiziale delle controversie. In questo caso, ci si rivolge ad organismi neutri come conciliatori, mediatori, arbitri, difensori civici o uffici reclami. Fanno incontrare le due parti per trovare un accordo, altrimenti possono imporre loro stessi una risoluzione. Per svolgere il proprio lavoro, questi organismi devono essere equi, indipendenti e trasparenti. I costi del servizio sono in genere molto contenuti, se non addirittura gratuiti. E si arriva ad una risoluzione mediamente entro i novanta giorni. La loro esistenza è prevista dalla normativa Ue per risolvere le controversie tra clienti e commercianti. Questi ultimi possono riguardare molteplici settori commerciali, quali trasporti, banche, telecomunicazioni, fornitori energetici, prodotti elettronici, elettrodomestici, noleggio auto, ecc.
Mettiamo il caso che Domingo voglia trasferire il proprio conto corrente bancario da Porto a Madrid, in quanto ha effettuato il trasferimento da una città all’altra. Ha pertanto richiesto alla nuova banca di Madrid il trasferimento di tutti i suoi pagamenti al nuovo conto corrente bancario e, di conseguenza, chiudere il precedente conto corrente bancario che aveva quando viveva a Porto. La banca di Madrid ha pertanto richiesto all’istituto di credito di Porto di cancellare tutti gli ordini permanenti e di chiudere il conto del nuovo cliente Domingo. Ha altresì attivato i pagamenti dal suo nuovo conto.
Ma la banca della capitale spagnola ha anche omesso una operazione. La banca di Madrid ha dimenticato di informare il suo fornitore della corrente elettrica domestica, quindi si è ritrovata con una bolletta non pagata e una conseguente multa. Domingo quindi ha effettuato un reclamo presso l’ufficio clienti della sua nuova banca di Madrid, la quale gli ha dato ragione e gli ha pertanto rimborsato il costo della multa. Inoltre, ha anche aggiornato tutti gli ordini delle fatture, così che non si verifichino altri spiacevoli problemi del genere.