Cgil: in Italia 9 milioni di persone in difficoltà economiche

Un dato allarmante quello diffuso ieri da Cgil e Fondazione Di Vittorio. In Italia nel 2012 9 milioni di persone hanno sofferto difficoltà economiche e occupazionali. Sostanzialmente un sesto dell’intera popolazione italiana, compreso chi non è (o non è più)  in età lavorativa (bambini e pensionati). La colpa, secondo il sindacato, è certamente da attribuirsi al prolungarsi di una crisi economica mondiale gravissima, ma anche, alle politiche intraprese dal governo, “che hanno negato la ripresa ed aggravato la situazione con politiche di austerità che non hanno lasciato spazio allo sviluppo”. L’austerità insomma, nel 2012 (anno nerissimo) non ha aiutato, ma anzi, è la posizione del sindacato,  ha contribuito a rendere ancora più difficile la situazione.

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La Fornero difende la sua riforma: “Ci sono i primi risultati”

Il ministro del Welfare uscente Elsa Fornero ha tenuto a difendere la sua riforma del lavoro, quella, per capirci, che verrà adottata e implementata dalla lista Monti, nel caso dovesse vincere le elezioni. Secondo il Ministro “iniziano a vedersi i primi risultati”. In questo senso ha citato i contratti con “gli istituti di lingue” e quelli per i “promotori della vendita”. Secondo la Fornero è un percorso che va costruito “mattone su mattone” ed è molto orientato ai giovani: “Se si costruisce bene a partire dall’apprendistato, si vedranno i risultati”.

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Auto: giù le vendite, mai così male da 23 anni

Brutte notizie per il mercato dell’auto. Il dato registrato per l'Europa a gennaio 2013 e diffuso dall’Acea (l’associazione dei produttori europei),  indica un calo nelle vendite  dell’8,5% (918.280 unità) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. E’ il peggior dato dal 1990 ad oggi, vale a dire degli ultimi 23 anni. Il 1990 è però anche l’anno d’inizio della serie storica di riferimento. Non è quindi possibile fare un paragone con gli anni precedenti al 1990, in quanto  non esistono dati confrontabili. I numeri si riferiscono ai paesi dell’Unione Europea, più quelli Efta (Norvegia, Islanda e Svizzera).

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Benzina torna a salire: quasi 2 euro al litro

Niente da fare, i prezzi dei carburanti sono tornati a salire. In molte regioni italiane si è arrivati a sfiorare i 2 euro al litro. Il record degli ultimi mesi. Le influenze sull’economia reale sono le solite, ormai note un po’ a tutti. A rimetterci in primis, è chi costretto dalle esigenze ad usare le auto e, unitamente, chi sulle 2-3-4 o più ruote ci fa quotidianamente un sacco di chilometri, per lavoro. Ma il peso degli aumenti, in molti casi, si fa sentire anche sugli stessi benzinai. Eni, leader del mercato, ha aumentato i “prezzi consigliati” di 1,5 centesimi di verde e gasolio. Ma nel weekend anche altri operatori hanno ritoccato i listini: Esso (+ 2 centesimi), TotalErg (+ 1 centesimo). A salire, di conseguenza sono state anche le “punte”, vale a dire i prezzi più alti. 1927 per  la verde, 1809 per il gasolio e 890 per il gpl.

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Riunioni di lavoro anche in bagno, ma servono davvero?

In teoria le riunioni di lavoro servono, eccome;  ad organizzare l’agenda lavorativa giornaliera, settimanale, o mensile, a risolvere problemi complessi mettendo a confronto gli esperti interni nei vari campi ai quali attengono quei problemi, a proporre nuove idee, utilissime allo sviluppo aziendale. E poi, il team building dove lo vogliamo mettere? Un vero e proprio …

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Pensionati, in 15 anni crollo del potere d’acquisto. Spi-Cgil: “E’ una patrimoniale”

Andare in pensione presto non è forse questo gran vantaggio. E’ quanto emerge dagli ultimi dati diffusi dal sindacato Spi-Cgil (il Sindacato pensionati degli aderenti alla Cgil) . Il potere d’acquisto dei pensionati sarebbe diminuito in media del 33% negli ultimi 15 anni. Un “crollo vertiginoso” rispetto all’economia reale. Ad aggravare la situazione, secondo il sindacato, ci si è messa anche la Riforma Fornero, che ha bloccato le rivalutazioni (già piuttosto basse) degli importi delle persone a circa sei milioni di destinatari togliendo a questi ultimi 1.135 euro nel periodo 2012-13.

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Quanti sono veramente i disoccupati over 40?

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La realtà italiana dipinta dai dati non sembra essere univoca. Abbiamo già scritto ieri sull’Atdal, l’associazione che si occupa delle problematiche legate al mondo del lavoro over 40; in un’intervista rilasciata pochi giorni fa al sito l’Altra età, il vice-presidente Armando Rinaldi ha provato a fare il punto della situazione. Secondo l’Istat i disoccupati tra i 35 e i 44 anni sono cresciuti di oltre il 30% tra il 2004 e il secondo trimestre del 2012, passando da 426,644 a 597,316. Rinaldi però, interpellato sulla questione, ha snocciolato cifre ben differenti: 1,5 milioni nella fascia “over 40-over 60”.

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Green Economy: arrivano disaster manager e avvocati ambientali

Green Economy come nuova frontiera dell’occupazione Le professioni più innovative? Disaster manager e avvocati ambientali. Secondo gli ultimi dati Eurispes, il 38,2% delle assunzioni programmate nel 2012 è venuto dal settore dell’economia verde. La Green Economy, secondo l’istituto di ricerca è caratterizzata da “un buon margine di espansione delle opportunità, a patto che i principali attori del tessuto produttivo, dagli industriali alle istituzioni, siano pronti ad investire nella formazione”. Come a dire, lo spazio per crescere c’è eccome, ma è necessario che istituzioni e imprese, congiuntamente, puntino sul settore.

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Reddito minimo garantito: raccolte 55mila firme per proposta di legge

Ci sono voluti sei mesi, ma alla fine l’obiettivo è stato raggiunto. Oltre 55 mila firme a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare volta a introdurre il reddito minimo garantito per “tutte e tutti”. Nel comunicato si legge che le firme sono state raccolte grazie all’adesione di oltre 170 tra “associazioni, reti sociali, movimenti, circoli territoriali, sedi sindacali; più di 40 le adesioni a firma singola di personalità della cultura, della politica, della società civile, di sindaci ed assessori di enti locali”. In effetti, la raccolta, non è stata per nulla semplice.

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300 euro al mese per le mamme lavoratrici al posto del congedo parentale

Il decreto del Ministro Fornero, pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale, stabilisce la possibilità per le mamme lavoratrici in periodo di congedo parentale di “rinunciare” a parte di esso, in favore di un contributo economico di 300 euro al mese (per un massimo di sei mesi). Il suddetto decreto, di natura sperimentale, rimarrà in vigore per il periodo 2013-2015. “La madre lavoratrice – si legge sulla Gazzetta Ufficiale del 13 febbraio – al  termine  del  periodo  di  congedo  di maternita'  e  negli  undici  mesi  successivi,  ha  la  facolta'  di richiedere,  in  luogo   del   congedo   parentale,   un   contributo utilizzabile alternativamente per il servizio di baby-sitting  o  per far fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per  l'infanzia o dei servizi privati accreditati”.

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Ammortizzatori sociali in deroga: arrivano 200 milioni di euro

Il Ministero del Lavoro ha “sbloccato” 200 milioni di euro, che saranno destinati al pagamento di due mensilità del 2012 per gli ammortizzatori sociali in deroga. Migliaia di lavoratori infatti, stanno ancora aspettando i pagamenti di dicembre, ma anche di novembre e ottobre 2012, spiega Il Sole 24 Ore. L’annuncio è stato fatto ai rappresentati della  Conferenza delle Regioni dal ministro del Welfare, Elsa Fornero. I 200 milioni di euro sono stati reperiti “spulciando” tra le risorse non ancora utilizzate del quadriennio 2009-2012. I conti però restano aperti.

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Video Live di Bianco Lavoro: si è parlato di occupati e disoccupati, social network ed agenzie per il lavoro

E' andata online la prima puntata Video Live di Bianco Lavoro.

La rubrica è stata pensata allo scopo di fornire informazione mirate i molteplici aspetti del mondo del lavoro, comprendendo ovviamente le mille difficoltà legate alla ricerca di un impiego in tempi di crisi.

 

L’iniziativa, voluta e realizzata dal direttore Marco Fattizzo, si propone come uno spazio interattivo di orientamento, ma non solo; e’ infatti appositamente pensata in diretta per dare la possibilità agli utenti di confrontarsi tra loro (oltre che con gli esperti del portale), attraverso la chat. Pensiamo quindi di fare cosa utile riassumendo gli argomenti toccati oggi, specificando che a tutte le tematiche descritte nei paragrafi successivi ed a molte altre che, se vorrete, sarete voi stessi ad indicarci, verranno dedicate di volta in volta puntate ad hoc.

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Crollo consumi e fisco. Nel 2012 chiuse 253 imprese al giorno

Gli ultimi calcoli sull’andamento dell’economia reale diffusi da Confesercenti forniscono un quadro davvero preoccupante. Nel 2012, le famiglie hanno speso per i consumi 35 miliardi di euro in meno, nel 2013, ne spenderanno altri 10 (in meno). Il risultato, va da sé, è quello che un “abbassamento” di 45 miliardi di euro nella spesa delle famiglie. Soldi che non entrano nel circuito dell’economia reale, o almeno non tramite i consumi, i quali sono una fonte primaria del suddetto tipo di economia. I dati talvolta saranno anche noiosi, ma aiutano molto a capire come e dove orientarsi. Il 5,2% in meno (i 45 miliardi di euro), corrispondono ad una riduzione di circa 2000 euro a famiglia.

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Cgil: 27% di contratti precari non rinnovati per Riforma Fornero

 <span style="font-family:verdana,geneva,sans-serif;"><span style="font-size: 14px;"><span style="color: rgb(0, 0, 0);"><img style="display: none" class=" alignleft size-full wp-image-2054" alt="" src="https://www.biancolavoro.it/wp-content/uploads/2011/04/precari_stanca.jpg" style="width: 160px; height: 114px; margin: 3px; float: left;" width="450" height="322" />Secondo un <strong>sondaggio online realizzato dalla Cgil</strong>, le nuove misure sulla flessibilit&agrave; introdotte dalla <strong>Riforma Fornero</strong>, hanno peggiorato la situazione dei <strong>precari italiani.</strong> I dati, riportati dal quotidiano online &nbsp;Repubblica.it, mostrano come nel 27% dei casi (pi&ugrave; di un quarto del totale quindi) ai titolari di contratto &ldquo;precario&rdquo; , il medesimo non sia stato rinnovato. Ad un altro 22% &egrave; stato proposto un contratto &ldquo;peggiorativo&rdquo;. Un altro 4%, al contrario, &egrave; rimasto precario, ma gode ora di una tutela maggiore. Il 25% di chi ha risposto non ha notizie sul suo futuro, mentre ad un altro 17% &egrave; stato rinnovato il medesimo contratto precario. <strong>Solo il 5%</strong> invece, &egrave; passato <strong>da una situazione precaria ad una stabile.</strong></span></span></span>

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Costi delle bollette: 199 imprese sotto la lente dell’Autorità per l’energia

L’autorità per l’energia, nella sua ultima relazione al Parlamento ha segnalato 199 casi relativa ad “una variazione positiva del margine di contribuzione semestrale riconducibile, almeno in parte, alla dinamica dei prezzi”. Tale variazione, si legge nel rapporto, “è stata calcolata rispetto al corrispondente semestre precedente all’applicazione del tributo”. L’autorità per l’energia – sottolinea Il Sole 24 ore  – è deputata per legge a vigilare sulla pratica, vietata dalla legge di  “traslare l'onere della maggiorazione d'imposta sui prezzi al consumo”. In questo caso l’imposta è la cosiddetta Robin Tax, ovvero la maggiorazione Ires (del 2008) sulle imprese energetiche, la quale avrebbe pesato per 1,6 miliardi. Tali imprese, come accennato, non possono “traslare” l’aumento degli oneri a loro carico sui consumatori.

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Bersani: Pagare debiti P.A. con titoli di Stato

 <span style="font-family:verdana,geneva,sans-serif;"><span style="color: rgb(0, 0, 0);"><span style="font-size: 14px;"><img style="display: none" class=" alignleft size-full wp-image-1244" alt="" src="https://www.biancolavoro.it/wp-content/uploads/2010/01/paniazky.jpg" style="width: 160px; height: 120px; margin: 3px; float: left;" width="400" height="300" />Emettere <strong>50 miliardi di titoli di Stato in cinque anni</strong>, allo scopo di ripianare i debiti delle PA con le imprese. E&rsquo; la soluzione di Pierluigi Bersani, leader della coalizione di centro-sinistra, per risolvere il problema dei mancati pagamenti della pubblica amministrazione. Quest&rsquo;ultimo &egrave; un problema &nbsp;noto, denunciato costantemente dalle associazioni di settore; &nbsp;il leader del Pd &egrave; tornato sull&rsquo;argomento, spiegando&nbsp; l&rsquo;esistenza della possibilit&agrave; di emettere titoli di stato per 10 miliardi l&rsquo;anno, per cinque anni consecutivi, in modo da <strong>&nbsp;&ldquo;dare ossigeno alle imprese</strong> e quindi piu&rsquo; lavoro&rdquo;.</span></span></span>

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Reddito disponibile, al Sud è più basso del 25%

Quanti soldi hanno gli italiani? L’Istat in un comunicato ha reso noto il reddito disponibile per abitante  relativo all’anno 2011,  stratificato per zone di residenza. La città più ricca è risultata essere Bolzano, con 22.800 euro. La media nazionale è stata registrata poco al di sotto dei 18.000 euro. Fanalino di coda, secondo le rilevazioni, è stata la Campania, con 12.500 euro di reddito disponibile per abitante. Dai dati emerge come  la consistenza del reddito tenda a ridursi mano a mano che ci si dirige verso il mezzogiorno. Se al Nord la media 2011 è stata  di 20.800 euro, al Centro tale cifra è scesa di circa 1500 euro, attestandosi a 19.300. Lontana da questi livelli, la media al Sud è stata stimata in 13.400 euro. Il 25,5% in meno rispetto a quella nazionale.

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Mutui: da Comissione Senato ok al Fondo di solidarietà

corso amministratore di condominio

Buone notizie per chi ha un mutuo e ha perso il lavoro. Nel pomeriggio di ieri la Commissione permanente finanze e tesoro del Senato ha dato parere favorevole al Regolamento per il “Fondo di solidarietà”, destinato al sostegno di quei nuclei familiari che, dopo aver acceso un mutuo sulla prima casa, si sono trovati nell’impossibilità di affrontarlo a causa di sopraggiunti cambiamenti della condizione economica di partenza. Una misura questa  ideata e fortemente voluta da Federica Rossi Gasparrini, presidente di Federcasalinghe. Attualmente è in vigore il Piano per le famiglie, sostenuto dall’Abi e da diverse associazioni di consumatori. L’Associazione bancaria italiana ha rinnovato per la quinta volta la proroga, mantenendo il “Piano” ancora attivo.

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Istat, paniere 2013: dentro tablet ed energy drink

Tablet, Smartphone ed Energy drink. Sono questi i prodotti che saltano immediatamente all’occhio, analizzando la rivisitazione al rialzo fatta dall’Istat, in riferimento al numero di beni da includere nel paniere utilizzato per il calcolo dell’inflazione. I prodotti presi in considerazione, per il 2013 saranno 1429, contro i 1383 del 2012. I dispositivi mobili multiuso, essendo ormai prodotti a larghissima diffusione, risultano affidabili rispetto al calcolo dell’inflazione. Tra i tablet inclusi, anche quelli trasformabili, utilizzabili sostanzialmente come pc portatili. Il tutto a danno dei netbook (più snobbati dalle famiglie), che escono dal paniere. All’interno di quest’ultimo anche i cosiddetti energy drink e il gas metano per autotrazione.

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Capitale di base: cos’è e a cosa serve

Garantire ai giovani un’opportunità per realizzare i propri desideri , indipendentemente dalla loro classe sociale. Questa, in parole povere, l’essenza del Capitale di base, uno strumento che può vantare l’interesse ad esempio della Gran Bretagna (dove è in vigore il Child Trust Fund ) e che trae i suoi principi dal sistema del microcredito. Il Capitale di base, non è un’alternativa al reddito minimo garantito, argomento di tremenda attualità in questo periodo di crisi e di campagna elettorale, ma anzi è complementare al suddetto. Ma cos’è un Capitale di base? E in Italia, funzionerebbe? Francesco Giubileo, Dottore di ricerca in Sociologia ed  autore del libro “Una possibilità per tutti. Proposte per un nuovo welfare” ha provato a tracciare le linee d’intervento.

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