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Bonus 80 euro e redditi previdenziali: tutti i chiarimenti dell’Inps

L’Inps con una recente circolare (la n. 67) ha chiarito il rapporto sussistente tra il bonus di 80 euro in busta paga ed i redditi previdenziali. La circolare affronta il tema della “Riduzione del cuneo fiscale per lavoratori dipendenti e assimilati”, nonché, appunto, quello dei rapporti in relazione ai redditi derivati da prestazioni previdenziali. Cerchiamo …

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L’Inps con una sede Inpsrecente circolare (la n. 67) ha chiarito il rapporto sussistente tra il bonus di 80 euro in busta paga ed i redditi previdenziali. La circolare affronta il tema della “Riduzione del cuneo fiscale per lavoratori dipendenti e assimilati”, nonché, appunto, quello dei rapporti in relazione ai redditi derivati da prestazioni previdenziali. Cerchiamo dunque di comprendere quali sono i principali punti delle note elaborate dall’Istituto nazionale per la previdenza sociale, valutando quali sono i chiarimenti Inps sul rapporto sussistente tra i redditi previdenziali e il bonus 80 euro.

 

Il bonus. Il d.l. 66/2014 riconosce un credito di 640 euro per il 2014, ai titolari di reddito da lavoro dipendente e assimilati, la cui imposta lorda sia superiore all’ammontare delle detrazioni spettanti. I 640 euro sono per il momento previsti solo per il 2014 (per rendere tale manovra strutturale si dovrà presumibilmente ricorrere alla Legge di Stabilità), e devono essere suddivisi per gli 8 mesi di riferimento: di qui, gli 80 euro in busta paga o nel cedolino pensione.

Requisiti e redditi previdenziali. Oltre a coloro che percepiscono redditi di lavoro dipendente, la norma riguarda coloro che percepiscono redditi assimilati, purché riconducibili alle seguenti categorie:

  • compensi percepiti dai lavoratori soci delle cooperative;
  • indennità e compensi percepiti a carico di terzi dai lavoratori dipendenti per incarichi svolti in relazione a tale qualità;
  • somme da chiunque corrisposte a titolo di borsa di studio o di assegno, premio o sussidio per fini di studio o addestramento professionale;
  • redditi derivanti da rapporti di collaborazione coordinata e continuativa;
  • remunerazioni dei sacerdoti;
  • prestazioni pensionistiche di cui al d.lgs. n. 124 del 1993 comunque erogate;
  • compensi per lavori socialmente utili in conformità a specifiche disposizioni normative.

Reddito. Anche per le tipologie sopra esposte, il limite di reddito complessivo, al netto del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale, e relative pertinente, è pari a 26 mila euro. Inoltre, precisa l’Inps, se il reddito complessivo è compreso tra 24.000 e 26.000 euro il credito spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 26.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 2.000 euro.

Chi non ha diritto al bonus. In tema di redditi previdenziali, l’Inps ricorda che “per espressa previsione del decreto sono esclusi i titolari di redditi da pensione”.

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