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Bozza decreto maggio: cosa cambia per bonus, congedi e licenziamenti

Le novità introdotte dal decreto maggio in relazione a bonus, congedi, licenziamento e reddito di emergenza

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Il decreto maggio racchiuderà differenti novità e misure a sostegno delle realtà più colpite dalla crisi Coronavirus. Per il momento abbiamo a disposizione solo delle bozze del decreto stesso, in attesa della sua pubblicazione ufficiale. Vediamo cosa cambia in riferimento a bonus, congedi parentali, licenziamenti e reddito di emergenza.

In attesa del decreto maggio

decreto maggio

Siamo tutti in attesa della pubblicazione del decreto maggio. Si tratta di un documento che doveva essere pronto già ad aprile, ma per motivi tecnici è slittato a maggio. Al suo interno conterrà ulteriori misure a sostegno delle realtà duramente colpite dalla crisi sanitaria ed economica da coronavirus. Le varie forze politiche sono a lavoro per definire gli ultimi punti di questo importante documento, a cui ne seguiranno altri, con ulteriori fondi messi a disposizione per le aziende, lavoratori, nuclei familiari e forse anche per i pensionati. Infatti, quest’ultima categoria è stata tagliata fuori dalle altre misure contenute dei precedenti decreti, cosa che ha portato i sindacati a battersi per coloro che percepiscono una pensione minima. Tuttavia, tutto ciò che abbiamo a disposizione sono delle bozze del decreto, che in qualche modo anticipano quelle che saranno le novità contenute del documento.

Il pagamento degli ammortizzatori sociali

Una bozza del decreto conferma lo stop ai ritardi relativi gli ammortizzatori sociali messi in campo a causa del Coronavirus. In particolare, per poter favorire la disponibilità di reddito dei soggetti interessati a tali ammortizzatori, il datore che non anticipa il trattamento, ha la possibilità di avanzare richiesta di pagamento diretto della prestazione in questione. Il tutto è possibile inviando la domanda entro la fine del mese, in cui si è iniziata la sospensione o la riduzione dell’attività lavorativa. A tal punto, le amministrazioni competenti, autorizzeranno la domanda entro e non oltre il 20 del mese successivo al periodo di integrazione richiesto. Il datore di lavoro lo comunica all’Inps che sarà pronta a disporre il pagamento della misura.

Stop dei licenziamenti nel decreto maggio

Come bisognerà comportarsi con i possibili licenziamenti di personale in questo periodo di crisi economica? Il decreto maggio parla chiaro, estendendo lo stop ai licenziamenti per altri 2 mesi. Dunque, i datori di lavoro non potranno licenziare i propri dipendenti per un totale di 5 mesi. Ed ancora, la bozza del decreto parla anche della sospensione dell’incremento contributivo per tutti quei contratti a tempo determinato, rinnovati entro la data del 31 agosto 2020. Come più volte il Governo ha sottolineato, nessun dipendente deve perdere il posto di lavoro a causa delle conseguenze portate dal coronavirus sull’economia italiana. Prima di arrivare al licenziamento bisogna percorrere tutte le strade possibili, mettendo in campo vari ammortizzatori sociali ed efficaci misure.

I congedi straordinari

Novità anche sul versante congedi straordinari. Come ben sapete, la scuola riaprirà i battenti solo a settembre. La fine dell’attuale anno scolastico avverrà attraverso la didattica a distanza. Questo per molte famiglie significa avere i figli a casa, e soprattutto se piccoli, hanno bisogno di qualcuno che badi a loro. Per questo motivo, il decreto maggio, estende fino al 30 settembre 2020 la possibilità da parte del genitore di beneficiare del congedo straordinario per la cura della prole. Un ulteriore articolo del decreto, introduce la detrazione Irpef sulle spese inerenti i centri estivi per i ragazzi con età inferiore i 16 anni. Il tutto per una spesa che non superi i 300 euro, per le famiglie con un reddito non superiore i 36 mila euro all’anno.

Il reddito di emergenza ed il bonus colf

Il reddito di emergenza è una misura economica temporanea, che eroga somme di denaro per le famiglie colpite dalla crisi Coronavirus. Questo sostegno economico si rivolge ai nuclei familiari con un Isee inferiore i 15 mila euro e con un patrimonio immobiliare non superiore i 10 mila euro, (che aumenta fino a 20 mila, tenendo conto degli altri componenti del nucleo stesso). Il reddito di emergenza è erogato solo nel periodo di emergenza Covid-19 e va dai 400 ad un massimo di 800 euro al mese, per massimo tre mensilità. Inoltre, se il nucleo familiare riceve il Reddito di Cittadinanza, il reddito di emergenza si cumulerà a questo. Il decreto maggio, introduce anche il bonus colf, per le collaboratrici domestiche. Questo sarà di 400 euro per i contratti di lavoro con meno di 20 ore a settimana, mentre si arriva a 600 euro se il contratto di lavoro prevede più di 20 ore lavorative a settimana.

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