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Cercare lavoro: otto italiani su dieci si rivolgono ad amici e parenti

L’analisi dell’Eurostat conferma la scarsa fiducia nei confronti dei centri per l’impiego. E marca la distanza con altri Paesi come la Germania o la Svezia

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In qualsiasi modo la si voglia chiamare – raccomandazione o segnalazione – la pratica di chiedere aiuto ad amici, parenti e conoscenti per trovare lavoro continua ad imperare in Italia. Anzi, nell’arco degli ultimi 9 anni, si è fatta sempre più dilagante. A certificarlo una recente rilevazione dell’Eurostat che ha passato in rassegna i dati relativi al terzo trimestre del 2015. Quello che è emerso è che solo il 25,9% degli italiani in cerca di occupazione sceglie di rivolgersi ai canali istituzionali (ossia ai centri per l’impiego), mentre l’84,3% tenta la carta delle conoscenze personali. Che – spera – possano procurargli un posto in ufficio o in fabbrica.

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image by Bacho

Le cose vanno in maniera diversa in Germania dove il 75,8% dei senza lavoro bussa alla porta dei centri per l’impiego e il 39,6% si rivolge ad amici e conoscenti. Mentre la media Ue (tarata su tutti i 28 Paesi aderenti) ha fatto registrare un 46,7% di disoccupati incline a fare le cose come si devono (utilizzando i canali pubblici) e un 71,1% orientato, invece, a scomodare qualcuno di sua conoscenza. Ampliando la visuale, si scopre poi che sono i greci a detenere il record europeo di “cacciatori di raccomandazioni” (il 94,5% confida nell’ausilio di qualche conoscente) mentre gli svedesi sono quelli che si rivolgono di meno ad amici e parenti quando cercano un lavoro (lo fa solo il 25,3%).

E c’è un altro elemento che l’analisi dell’Eurostat ha messo in evidenza: le cose sono andate peggiorando col passare degli anni. In parallelo con l’acuirsi della crisi. Se, infatti, nel 2007, la percentuale di italiani disoccupati in cerca di raccomandazione (o segnalazione) si fermava al 74%, nel 2015 – come già detto – ha raggiunto invece l’84,3% (+10, 3 punti percentuale). Cosa vuol dire? Che il (mal)costume di bypassare i canali istituzionali per cercare lavoro si è “cronicizzato” man mano che gli italiani hanno preso consapevolezza della crescente difficoltà a trovarne uno. E hanno di conseguenza scelto di votarsi a un “Santo” di loro diretta conoscenza. A conferma di tutto ciò, il dato relativo al tasso di fiducia verso i centri per l’impiego che in Italia risulta essere il più basso d’Europa.

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