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Ocse: previsioni sbagliate, secondo Cgil

Secondo Danilo Barbi, segretario della Cgil, l’Ocse fa previsioni errate da anni, attribuendo una crescita ottimistica del Pil all’Italia

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Dure critiche dalla Cgil arrivano oggi riguardo l’operato dell’Ocse, l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico con sede a Parigi, in occasione del clamore che hanno avuto i nuovi dati diffusi oggi dall’istituto di analisi, che andremo ad esaminare. Le aspre parole di accusa arrivano dal segretario confederale Danilo Barbi: “Dopo sette anni di stime sbagliate, come si può credere che le previsioni dell’Ocse siano realistiche?”. Secondo Barbi, infatti, “dal 2007 al 2014 le previsioni elaborate dall’Ocse relative alla crescita del Pil italiano per l’anno successivo, si sono dimostrate sistematicamente troppo ottimistiche. La distanza registrata con la realtà in sette anni è di oltre 10 punti di Pil, che, cumulati, sono circa 200 miliardi annui”.

danilo barbi ocse

Cgil: Ocse diffonde previsioni sbagliate

Sempre troppo tenere, insomma, sarebbero le previsioni che vengono da Parigi riguardo lo sviluppo del Pil interno all’Italia, e il segretario confederale Danilo Barbi rincara la dose, numeri alla mano: “Anche stavolta il modello econometrico dell’Ocse prevede che nel 2015 e 2016, complessivamente, l’Italia crescerà di 1,7 punti di Pil, nonostante un’inflazione tra lo 0,2 e lo 0,5%, e un tasso di disoccupazione ancora attorno al 12% nel biennio considerato”. Sono questi, infatti, i nuovi “dati incriminati” dalle considerazioni di casa Cgil, assieme a quelli che hanno riguardato gli anni precedenti.

Ancora secondo le analisi Ocse, sarà soprattutto grazie al Jobs Act che nei prossimi dieci anni il Pil italiano crescerà di 6 punti percentuali. E sarebbe questa, secondo Danilo Barbi, un’altra enormità detta dagli esperti dell’istituto parigino. “Quasi una presa in giro”, secondo il segretario confederale della Cisl, che ritiene invece che al momento la crescita sarà per l’Italia addirittura un obiettivo impossibile, in ragione dell’assenza di politiche economiche espansive, il che riguarderebbe anche il resto d’Europa, in uno scenario globale che definiremmo abbastanza pessimistico, secondo qualcuno apocalittico. Di surreale invece, sempre secondo le parole di Barbi, ci sarebbe solo il tipo di analisi effettuato dall’Ocse, e anche qualche commento di casa nostra, come quello del ministro dell’Economia Padoan, che ha dato invece pieno credito al rapporto dell’Ocse e ha affermato che nei prossimi anni vedremo in Italia un aumento progressivo di occupazione e produttività.

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