In questa guida analizzeremo il codice tributo 3944, spiegando per quali imposte è utilizzato, la modalità di compilazione dell’F24, le scadenze previste e le eventuali possibilità di ravvedimento.
Il codice tributo 3944 identifica i tributi relativi alla TARI, la denominazione corrente per la tassa sui rifiuti. L’imposta ha sostituito la precedente Tares, modificata con la risoluzione 45/E (24 Aprile 2014) che ha variato anche il codice identificativo della tassa.
Indice
Tributo 3944: cos’è e come pagarlo
La TARI identifica la tassa comunale prevista per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, che può essere eseguito secondo le modalità stabilite dal comune stesso ed è quindi prevista sia nel caso di raccolta porta a porta sia nell’eventualità in cui il servizio venga effettuato solo parzialmente a domicilio. A prescindere da chi effettua la raccolta, il tributo deve essere versato al comune e non quindi all’azienda incaricata alla raccolta o allo smaltimento dei rifiuti stessi.
Come compilare l’F24
Il pagamento del tributo 3944 avviene tramite un F24, che solitamente è inviato a domicilio dal comune competente per il territorio nel quale è ubicato l’edificio. La compilazione può comunque essere effettuata anche dal contribuente, sia su modulo cartaceo sia per le modalità di pagamento online. La sezione da compilare per la TARI è quella denominata “sezione IMU e altri tributi locali”.
- Il primo dato richiesto è il codice del comune, identificato da un codice alfanumerico (ad esempio H223 per il comune di Reggio Emilia). Qualora non si fosse in possesso del codice, è possibile consultare l’elenco sul sito dell’Agenzia delle Entrate (codici catastali dei Comuni).
- Le colonne dalla seconda alla quinta devono essere lasciate vuote. La sesta indica invece il numero degli immobili oggetto di tassazione e va quindi compilata con un numero compreso tra 1 e 999.
- La colonna 7 dell’F24 è quella relativa al codice tributo, che nel caso della TARI andrà indicato appunto con il numero 3944.
- L’ottava colonna indica la rata oggetto del pagamento; nel caso si tratti di una rata unica si indicherà il numero 0101, che indica la prima rata di una, nel caso siano previste più rate i primi due numeriidentificano la rata oggetto dell’F24 mentre le ultime due cifre determinano il numero di rate complessive previste. Se ad esempio sono previste quattro rate e si sta pagando la terza, il codice da indicare sarà 0304.
- La nona colonna indica l’anno di riferimento che può essere diverso dall’anno del pagamento, qualora ad esempio si stiano pagando tasse arretrate.
- La decima colonna indica l’importo oggetto del pagamento; in caso di più importi o di somme a credito, questa cifra sarà quindi diversa dal totale, indicato nella casella 14 denominata SALDO (G – H).
Per un esempio di compilazione del codice tributo 3944 rimandiamo alla pagina di spiegazione dell’Agenzia delle Entrate.
Come si calcola la TARI
L’importo complessivo o delle rate deve essere comunicato al contribuente dal comune competente. Qualora non si sia più in possesso degli importi da corrispondere è possibile contattare l’ufficio tributi del comune e chiedere l’invio del F24 precompilato o degli importi relativi.
Il calcolo viene effettuato secondo una formula che tiene conto soprattutto di:
- Metratura dell’immobile
- Componenti del nucleo famigliare (solo per le abitazioni e relative pertinenze)
- Destinazione d’uso dell’immobile
Il calcolo è effettuato secondo un’aliquota comunale, che a seconda delle decisioni del comune stesso può tenere conto anche di eventuali detrazioni. Infatti alcune amministrazioni applicano riduzioni per specifiche situazioni famigliari, come ad esempio perle famiglie numerose, i genitori single o famiglie con reddito inferiore ad una determinata quota ISEE. Per conoscere i provvedimenti e le aliquote utilizzate dal comune, si invita a fare riferimento agli uffici tributi o alle comunicazioni ufficiali del comune stesso.
La TARI è un tributo dovuto non solo per gli immobili adibiti ad abitazione ma anche per le attività imprenditoriali e gli immobili destinati ad usi diversi. Per ogni tipologia di utilizzo il comune identifica un’aliquota specifica.
Scadenza e rate del tributo 3944
La scadenza della TARI è comunicata dal comune nell’invio dei moduli precompilati. Nella maggior parte dei casi è prevista una prima rata di acconto con scadenza nel primo semestre dell’anno, seguita dalla seconda rata con pagamento previsto a Dicembre. Tuttavia è possibile una suddivisione in più rate con scadenze differenziate o il pagamento di un’unica rata annuale.
In alcuni casi potrebbe accadere che il comune invii comunicazioni per il pagamento del codice tributo 3946, sempre in riferimento alla TARI. In questo caso il codice è attribuito diversamente in quanto fa specifico riferimento alle sanzioni dovute per mancati pagamenti precedenti. Tuttavia nulla cambia per il contribuente nelle modalità di compilazione o lettura dell’F24.
Prima del pagamento consigliamo di verificare l’effettiva corrispondenza tra i metri quadri indicati nella comunicazione ed il numero degli occupanti l’abitazione o del codice relativo al tipo di attività. In caso di errore è possibile chiedere la rettifica ai recapiti indicati sulla comunicazione o rivolgendosi direttamente al comune.
Codice tributo 3944: ravvedimento
Il codice tributo che identifica la TARI può essere oggetto di ravvedimento. Con questo termine si intende la volontà del contribuente di pagare un tributo non versato in precedenza, prima che sia l’ente verso il quale si è debitori ad emettere una richiesta in tal senso. Il ravvedimento prevede il pagamento di una percentuale accessoria sull’importo, ma di solito esenta il cittadino da sanzioni in merito al mancato pagamento entro le scadenze previste. Nel caso della TARI per il calcolo dell’imposta dovuta in seguito a ravvedimento, consigliamo di chiedere il supporto del comune o di un commercialista per calcolare l’importo esatto da versare. Nulla cambia invece per la compilazione del modello F24 che sarà da effettuare nella medesima modalità descritta in precedenza, fatta eccezione per la necessità di contrassegnare la colonna due, identificata come “ravv” (abbreviazione di ravvedimento).