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Codice tributo 3958, cos’è e come usarlo

Scopriamo cos’è il codice tributo 3958, come effettuare i pagamenti e le possibilità di ravvedimento oneroso per questo tipo di imposta.

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Analizziamo il codice tributo 3958 che riguarda un pagamento molto comune per i cittadini. Scopriamo di cosa si stratta, come effettuare i pagamenti e le possibilità di ravvedimento oneroso per questo tipo di imposta.

tasse
image by Stokkete

Tributi corrispondenti

L’Agenzia delle Entrate identifica con un codice le diverse tipologie di pagamenti richiesti ai cittadini. Il codice 3958 corrisponde alla TASI, cioè alla tassa sui servizi indivisibili che chi occupa un immobile deve corrispondere al comune di ubicazione dell’immobile stesso. La TASI è di norma versata dal proprietario dell’immobile, ma qualora esso sia oggetto di locazione essa deve essere corrisposta dall’inquilino, o in parti uguali dagli inquilini, se più di una persona occupa la medesima unità immobiliare.

La TASI oggetto di questa guida viene corrisposta per l’abitazione principale e per le relative pertinenze; è di introduzione piuttosto recente, e viene regolata dalla legge n°147 del 27/12/2013 Art. 1. Per tutti i dettagli relativi alla normativa, rimandiamo alla pagina specifica per il tributo sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Il pagamento: come compilare l’F24

Per effettuare il pagamento, il cittadino può usufruire del modello F24 precompilato che solitamente il comune di residenza invia a domicilio. Qualora non si sia più in possesso dell’F24, è possibile compilare autonomamente un nuovo modulo (anche online), avendo cura di seguire le istruzioni che seguono.

La sezione relativa alla TASI è quella contrassegnata dalla dicitura “sezione IMU e altri tributi locali”, utilizzata anche per il versamento IMU e per altri tributi, come la TARI. Ecco come compilare correttamente il modulo.

  • Colonna 1: deve essere indicato il codice del comune di ubicazione dell’edificio. Ogni comune italiano è codificato da una serie alfanumerica. Per conoscere la sigla corrispondente al comune di interesse è possibile effettuare una semplice ricerca tra i codici catastali dei Comuni
  • Colonna 2: da contrassegnare solo in caso di ravvedimento. Per le modalità di questa procedura invitiamo a leggere il paragrafo dedicato.
  • Colonna 3: deve essere contrassegnata solo nel caso in cui siano intervenute delle variazioni sull’immobile.
  • Colonna 4: da contrassegnare solo per la rata di acconto; deve essere lasciata libera per la rata di saldo.
  • Colonna 5: da contrassegnare in alternativa alla precedente per la rata di saldo. Se la TASI è pagata in un’unica rata vanno contrassegnate entrambe le caselle.
  • Colonna 6: indica il numero di immobili oggetto del pagamento; perquesta imposta il numero è sempre pari ad 1.
  • Colonna 7: è relativa al codice tributo; per la TASI sarà quindi il codice tributo 3958.
  • Colonna 8: va lasciata vuota, poiché il tributo non prevede rateazione.
  • Colonna 9: da compilare con l’anno di riferimento del tributo, che può essere diverso dall’anno di pagamento qualora il versamento faccia riferimento ad un imposta arretrata.
  • Colonna 10: indica l’importo da corrispondere.
  • Colonna 11: da non compilare per questa imposta.
  • Casella 14: saldo degli importi presenti sull’F24, che può comprendere più imposte diverse.
  • Casella 15: indica la detrazione prevista per l’abitazione principale, il cui importo è variabile a quindi da verificare con il comune di ubicazione dell’immobile.

Tasi e altri codici tributo

Abbiamo detto che il codice 3958 identifica la TASI. In realtà per questo pagamento possono essere presenti anche codici diversi, in base alla tipologia dell’immobile oggetto di tassazione. Ecco quindi nel dettaglio altre codificazioni utilizzate per la medesima imposta:

  • Codice 3959: viene utilizzato per il pagamento della TASI sui fabbricati di tipo rurale ad uso strumentale
  • Codice 3960: da utilizzare per i terreni e le aree edificabili
  • Codice 3961: codice residuo utilizzato per tutti gli immobili non inclusi nei codici precedenti

Rimandiamo ad altre guide la spiegazione dettagliata di questo tipo di codici, per i quali sono previste normative diverse rispetto a quelle di cui è oggetto la tassa sui servizi indivisibili per le abitazioni principali.

Codice tributo 3958: scadenze e rate

La TASI prevede un pagamento suddiviso in due quote annuali. La prima rata, identificata più correttamente come acconto, deve essere versata entro il mese di Giugno. La seconda rata, o meglio il saldo TASI, prevede il versamento a Dicembre. Le due scadenze sono di norma corrispondenti a quelle relative all’IMU.

È comunque possibile il pagamento in un’unica soluzione annuale, da versare possibilmente entro la scadenza di Giugno. Anche nei mesi successivi rimane aperta la possibilità di pagamento in un’unica soluzione, in quanto di solito i comuni effettuano le verifiche per i mancati pagamenti solo dopo la scadenza annuale. Consigliamo comunque di effettuare il pagamento il prima possibile, per non incorrere in solleciti e sanzioni da parte dell’ente che richiede il pagamento. In caso di difficoltà, anche per la TASI esiste la possibilità di ricorrere al ravvedimento operoso. Scopriamo in cosa consiste nel paragrafo che segue.

Il ravvedimento operoso

Anche la TASI, così come altre imposte, può essere pagata in ritardo rispetto alle scadenze previste tramite il sistema del ravvedimento operoso. Questa dicitura indica un pagamento effettuato dal contribuente oltre la data di scadenza prevista, ma senza che siano stati ricevuti solleciti da parte dell’ente interessato al pagamento. In altri termini il cittadino intende porre fine alla situazione debitoria, ammettendo per così dire la colpa del mancato pagamento.

Il ravvedimento permette di usufruire di condizioni speciali, che esentano dal pagamento di sanzioni. In sintesi il tributo può essere versato con l’aggiunta di una lieve sovrattassa proporzionale al periodo di ritardo, ma non è oggetto di sanzioni in merito al ritardo stesso.

In questo modo l’ente riconosce al contribuente la volontà di saldare quanto dovuto, e lo esclude quindi da eventuali pratiche di riscossione o da sanzioni dovute per il ritardo. Per conoscere gli importi relativi al ravvedimento, consigliamo di fare riferimento alle comunicazioni emesse dall’ente (in questo caso il Comune) o di rivolgersi ad un commercialista o ad un centro di assistenza fiscale.

Come accennato in precedenza, in caso di ravvedimento si dovrà aver cura di contrassegnare la colonna dedicata sul modulo F24, contraddistinta dell’intestazione “ravv”.

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