Chiunque abbia sostenuto un colloquio di lavoro volto ad una possibile selezione si è senza dubbio sentito rivolgere questa tipica domanda: “Mi parli di lei”. Ecco come rispondere. Sfruttando le diverse tipologie di colloquio esistenti, i selezionatori del personale spesso iniziano un colloquio di lavoro con una tipica “domanda aperta”: Mi parli di lei. Un modo per rompere il ghiaccio e mettere il candidato a proprio agio ma anche una tecnica efficace del selezionatore per scoprire la personalità di chi ha di fronte e se davvero rappresenta la persona giusta per quel posto di lavoro.
Indice
Come rispondere alla domanda “Mi parli di lei”
Ma come rispondere a quella che è una delle dieci domande più frequenti di un colloquio di lavoro? Condividere troppe informazioni (così come troppo poche) non è una buona idea. I selezionatori non vogliono conoscere tutto ma è anche vero che rivelando troppo poco di sé potrebbero cominciare a domandarsi come mai la persona in questione sia così “chiusa”.
Cosa dire al selezionatore del personale
Sebbene la tentazione di elencare l’intera lista delle proprie qualità “perfette” per il lavoro che si ha sottomano sia forte, un approccio più umile (o come si dice in gergo da profilo più basso) aiuterà a sviluppare un rapporto più personale con il selezionatore. Meglio cominciare condividendo quegli interessi personali non strettamente collegati al lavoro. Alcuni esempi? Parlare di un hobby come l’uncinetto, l’ astronomia, gli scacchi, il canto, il golf, lo sci, il tennis o l’antiquariato.
Interessi come la corsa o lo yoga, che rendono l’idea di una persona attenta alla propria salute e all’equilibrio psico-fisico sono degni di essere citati. Passatempi come la lettura o le parole crociate denotano abili capacità intellettuali. Sport come il golf o il tennis possono rappresentare un valore aggiunto nel caso si tratti di un lavoro in cui è necessario intrattenere i clienti. Fare volontariato denota invece serietà di carattere e impegno nel sociale. Ruoli interattivi come l’organizzatore di eventi di beneficenza o il presidente di un’associazione culturale contribuiranno a mostrare la propria attitudine ad aiutare gli altri.
Meglio evitare polemiche e controversie
In sede di colloquio di lavoro, è bene evitare tematiche che potrebbero diventare oggetto di discussione come la politica o la religione. È importante non fare riferimento ad argomenti che potrebbero innescare una polemica riguardante ad esempio la propria etica, i propri valori morali o il proprio carattere. Meglio anche evitare di condividere informazioni personali riguardo alla propria famiglia: non c’è bisogno di parlare di mogli o conviventi, di figli o di altri rapporti strettamente personali.
Favorire sempre la transizione dal personale al professionale
Dopo avere condiviso un po’ di aspetti interessanti del background personale, è importante puntare al passaggio da quest’ultimi verso quelle qualità-chiave che si ritiene siano adatte al lavoro per il quale ci si sta candidando. Un valido aiuto potrebbe essere quello di utilizzare frasi come: “in aggiunta a questi interessi o passioni, la mia vita professionale rappresenta una parte fondamentale di ciò che io sono e per questo mi piacerebbe parlare un po’ dei punti di forza che potrei apportare a questo lavoro”.
Mettere in evidenza professionalità e competenza
Dopo aver condiviso tre o quattro qualità personali e requisiti professionali sarà opportuno aggiungere ancor qualche punto di forza prima che il colloquio di lavoro si concluda. Un buon suggerimento è quello di preparare una lista delle competenze prima di recarsi al colloquio, in modo da sapere già cosa condividere. Si può partire esaminando con attenzione la job description dell’offerta di lavoro e “farla corrispondere” con i propri requisiti. A questo punto sarà facile dimostrare che si posseggono tutte le qualità del candidato ideale per quel posto di lavoro.
L’importante è non sopraffare il selezionatore con troppe informazioni. Dopo aver citato tre o quattro punti di forza, si può specificare che si hanno numerosi altri pregi di cui si vorrebbe poter parlare magari in seguito, nel corso del colloquio. All’inizio quindi è sempre meglio fare una panoramica generale, accennando solo brevemente alle proprie qualità e a come si sia in grado di sfruttarle a proprio vantaggio. Solo dopo, durante il colloquio sarà opportuno essere più precisi e dettagliati nel discutere i vari aspetti, riportando situazioni, esempi e risultati ottenuti.
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