Anche tu come molti italiani desideri non avere più datori di lavoro e gestire autonomamente una tua attività? Aprire un negozio allora rappresenta una delle decisioni più immediate da prendere in questo senso. Tuttavia, ci sono degli aspetti che devi considerare necessariamente per dare vita a un’attività tutta tua e per fare in modo che tutto sia in regola.
Indice
Aprire un negozio: da dove iniziare
L’apertura di un negozio permette di svincolarsi da datori di lavoro e turni prefissati, per gestire in proprio l’attività che più ti appassiona. Se all’inizio però può sembrare una procedura semplice, in realtà comporta una serie di valutazioni e adempimenti attraverso i quali far sì che sia tutto in regola in termini burocratici e fiscali. Pertanto può essere necessario affidarsi al proprio commercialista di fiducia per essere indirizzato al meglio e ricevere la dovuta assistenza anche durante lo svolgimento dell’attività. Inoltre, è sempre bene prendere in considerazione alcuni elementi che potrebbero andare ad incidere significativamente sull’andamento dei tuoi affari, ma andiamo per ordine.
La scelta del genere di negozio
Sul tipo di attività commerciale da poter aprire non ci sono davvero limiti, si va dai beni di prima necessità fino al bricolage. Ecco allora di seguito un elenco di negozi che potenzialmente possono rendere molto
- abbigliamento e accessori: rivendita di capi di abbigliamento, abbigliamento per bambini, scarpe e accessori, intimo, outlet, abiti da sposa,
- Negozio di pasta fresca – idea interessante ma ovviamente delicata. Parliamo di cibi freschissimi con tutto quello che ne conviene. Se riesci tuttavia a creare un prodotto artigianale migliore della concorrenza, il mercato di riferimento sarà tuo.
- informatica, tecnologia ed elettronica: vendita di dispositivi tecnologici, piccoli e grandi elettrodomestici;
- bar e tabacchi: rivendita di alimenti, bevande, sigarette e altro;
- erboristeria: vendita di prodotti a base vegetale per la cura della persona;
- Libreria: se hai passione per i libri e la lettura, ecco il negozio che fa per te.
- casalinghi: fornitura di utensili vari per la casa;
- negozio tutto a 1 euro: vendita di piccoli oggetti per la casa e per la persona a prezzi bassi;
- alimentari: vendita prodotti alimentari al dettaglio; interessanti anche i negozi specializzati, come quelli per celiaci e per prodotti biologici
- oreficeria: vendita di orologi e gioielli in oro e argento;
- bricolage: rivendita di utensili e prodotti per giardinaggio e fai da te;
- ortofrutta: vendita di frutta e verdura, soprattutto di origine biologica;
- piante e fiori: vendita di fiori e allestimenti per eventi;
- ottica: fornitura di occhiali da vista e da sole.
- make up shop, per vendere cosmetici e prodotti di bellezza
- mercatino dell’usato non tutti hanno la possibilità di acquistare cose nuove. Molti inoltre acquistano usato per abitudine e per trovare cose introvabili altrove. In ogni caso Aprire un mercatino dell’usato, acquistando e rivendendo, può essere un’ottima opportunità di business.
Tante altre belle idee le puoi trovare a questa pagina: 160 idee imprenditoriali per mettersi in proprio: finanziamenti e procedure per aprire attività
Aprire un negozio: documenti e burocrazia
Ciò a cui devi dare maggiore attenzione nel momento in cui decidi di metterti in proprio con un’attività commerciale sono gli adempimenti nei confronti dell’amministrazione pubblica. Prima dell’entrata in vigore del Decreto Bersani n.114/1998, era necessario richiedere al Comune interessato un’apposita licenza per l’apertura di un negozio. Con questo provvedimento invece, la procedura è andata incontro a una netta semplificazione nell’ottica di incentivare il commercio e la ripresa economica del Paese.
Infatti, il decreto ha stabilito che per negozi con ampiezza fino a 250 mq non è necessaria alcuna licenza, che invece rimane obbligatoria per gli esercizi commerciali superiori a questa metratura. – Da fare assolutamente è recarsi comunque al Comune e precisamente allo Sportello Unico Attività Produttive (SUAP), che sarà l’ufficio di riferimento per ogni informazione e per ogni permesso relativo alla tua attività. – Per aprire il tuo negozio inoltre è necessario la presentazione della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività): questa da sola basta per negozi fino a 250 mq o 150 mq se ci si trova in un comune con non più di 10.000 abitanti. La Scia va comunque inviata allo Sportello Unico entro non oltre i 30 giorni prima dell’apertura effettiva del negozio; questo ufficio dovrebbe rispondere entro 90 giorni dalla ricezione della Scia, ma laddove ciò non avvenga entro tale termine, si considera come silenzio-assenso e puoi quindi procedere con l’allestimento interno ed esterno del locale. – Oltre a questi documenti, l’apertura di un negozio comporta altresì ulteriori passaggi, quali:
- apertura partita Iva
- scelta della forma giuridica della società o decidere si aprire partita iva come ditta individuale
- iscrizione alla Camera di Commercio
- apertura posizione Inps per i contributi previdenziali
- apertura posizione Inail per un’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.
Inoltre, sono previsti alcuni requisiti per aprire un esercizio commerciale:
- assenza di condanne a più di 3 anni di reclusione
- non essere stati dichiarati delinquenti abituali.
Adempimenti per i negozi di alimentari
Per questo genere di negozi occorre fare un discorso a parte; infatti, la manipolazione e la vendita del cibo necessita di qualche cautela maggiore per assicurare prodotti genuini e condizioni igieniche adeguate.
Nel dettaglio, prima di tutto occorre iscriversi al Registro Esercenti di Commercio (REC) e seguire un corso in materia di somministrazione di bevande e generi alimentari. In genere i corsi vengono organizzati dalle Camere di Commercio, hanno come oggetto la normativa sull’igiene e le procedure di adeguata conservazione dei cibi e terminano con un esame finale.
Tuttavia, è esentato dal corso chiunque abbia avuto un’esperienza lavorativa di almeno 3 anni nei 5 anni precedenti l’apertura del negozio in un’attività dello stesso tipo; l’esperienza lavorativa in un altro esercizio commerciale di alimentari permette di avere già le competenze per il trattamento delle materie prime. Il corso è obbligatorio anche per l’apertura di ristoranti e alberghi. In ultimo, ma non per importanza, è previsto anche un apposito permesso dell’ASL competente, in merito alla salubrità del locale commerciale sotto il profilo igienico-sanitario.
Adempimenti per l’apertura di tabacchi
Oltre alla burocrazia e ai passaggi previsti in via generale e validi per tutti i negozi, laddove tu voglia aprire invece un’attività di tabacchi è necessario il possesso di un altro documento. Si tratta di una licenza obbligatoria legata alla vendita di prodotti sottoposti a Monopolio di Stato.
Decidere se aprire un negozio in franchising o in via autonoma
Da molti anni, una delle modalità con cui iniziare un’attività in proprio è rappresentata dal franchising, una sorta di affiliazione commerciale a un marchio già presente sul mercato, volta alla distribuzione di beni e servizi attraverso dei punti vendita sparsi su tutto il territorio nazionale. Sicuramente, il franchising presenta maggiori vantaggi rispetto a un negozio totalmente autonomo, in particolar modo per chi inizia da zero e non ha molta esperienza nel commercio. Tuttavia, entrambe le forme hanno dei pro e dei contro. Vediamoli insieme.
Pro dell’apertura di un negozio in Franchising:
- supporto iniziale e assistenza costante
- formazione continua
- maggiore visibilità e avviamento soggettivo di un marchio già collaudato
- prodotti di unica provenienza
- strategie di marketing affermate
- basso rischio di impresa
- investimento iniziale variabile (si va da poche migliaia di euro fino a 800.000,00 €).
Contro dell’apertura di un negozio in Franchising:
- poca autonomia nella gestione di turni e strategie di marketing
- presenza di free di ingresso e royalty sul fatturato da versare al franchisor
- necessaria approvazione del franchisor per cambiamenti vari.
Pro dell’apertura di un negozio per conto proprio:
- flessibilità di orario e turni
- scelta libera del locale
- piena libertà per cambiamenti e innovazioni
- pubblicità personalizzata.
Contro dell’apertura di un negozio per conto proprio:
- investimento iniziale cospicuo
- rischio di impresa più alto
- nessuna formazione o assistenza.
Se il tuo orientamento è quindi quello di aprire in franchising, ti consiglio questo approfondimento: Aprire Franchising: idee, finanziamenti e procedure per mettersi in proprio.
Meglio in città o in un centro commerciale?
Sull’apertura di un negozio di successo o meno incide anche il luogo in cui esso è ubicato. Indubbiamente, la presenza di centri commerciali sempre più grandi fa sì che i punti vendita più piccoli abbiano qualche difficoltà ad emergere e a registrare un fatturato adeguato.
Aprire un negozio in un centro commerciale
Un’attività inserita in centro commerciale riceve sicuramente una maggiore visibilità e assume più prestigio agli occhi del potenziale cliente. C’è il passaggio di un numero maggiore di persone che sono più invogliate ad acquistare, ancorché se il negozio è in grado di distinguersi dagli altri presenti nelle sue immediate vicinanze. Tuttavia, questa scelta ha anche dei risvolti meno favorevoli. Innanzitutto occorre scegliere bene il locale in cui aprire la propria attività, che sia cioè vicino agli ingressi del centro e che non sia ubicato in una zona troppo distaccata. Inoltre, in un centro commerciale non c’è alcuna flessibilità oraria, nel senso che l’orario di apertura e chiusura è subordinato a quello del centro stesso.
Aprire un negozio in città
Per un negozio in città occorre scegliere bene la zona in cui insediarsi. Infatti occorre evitare le zone periferiche e stabilirsi nei pressi di strade e piazze di frequente passaggio, in modo da aumentare la propria visibilità. Comunque, un negozio in città presenta una flessibilità oraria maggiore rispetto a quello in un centro commerciale, dal momento che è il titolare a deciderne orari, turni e giorni di chiusura.
L’importanza della location giusta
Scegliere il locale giusto per il tuo negozio è un aspetto da non sottovalutare e che davvero può fare la differenza sul tuo fatturato annuo. Infatti, è sempre bene optare per una location con un buon parcheggio o comunque una zona nei pressi del negozio dove poter lasciare la propria auto comodamente.
Per aumentare la possibilità che entrino dei clienti, è bene scegliere un locale in un centro abitato o che sia comunque ben raggiungibile dai mezzi pubblici. Nel complesso, occorre tener presente anche la tipologia di negozi già esistenti nelle vicinanze e il target di clienti a cui la tua attività sarà destinata.
Quanto costa aprire un negozio
L’apertura di un’attività commerciale comporta senza dubbio l’esborso di una somma di denaro, che può essere sicuramente variabile ma in ogni caso rappresenta un investimento necessario. Si parla in genere di 20.000-30.000 € per un negozio di piccole o medie dimensioni. Sono molte le voci che vanno ad incidere sul budget, soprattutto iniziale, e queste sono rappresentate da:
- affitto e arredamento del locale
- forniture e allestimenti vari
- sito web
- insegne e segnaletica
- costi di costituzione di ditta individuale o di società
- costi di assicurazione
- costi personale
- iscrizione alla Camera di Commercio
- costi commercialista.
Per inciso, non sono da sottovalutare i costi relativi alla gestione della propria pubblicità. In un’epoca dove si è perennemente connessi e ogni decisione passa per il web, puntare su strategie di marketing adeguate e investire in esse rappresenta una spesa più che necessaria, ma che con il tempo si rivela essere anche quella più efficace per il buon andamento degli affari.
Come avviene e quanto costa l’assunzione del personale
Laddove tu decida di mettere su una grande attività o questa lo diviene con il tempo, può essere necessario avvalersi di alcuni collaboratori per lo svolgimento delle varie mansioni.
L’assunzione del personale rappresenta quindi un altro passaggio di fondamentale importanza. Per assumere un dipendente occorre predisporre un apposito annuncio di lavoro sulle varie piattaforme locali e, una volta scelto il candidato ideale, dopo il colloquio si procede alla stipula del contratto di lavoro subordinato. Il rapporto può essere anche di altro tipo come una collaborazione o un rapporto di lavoro occasionale.
Quanto ai costi del dipendente, occorre considerare la RAL, ossia la retribuzione annuale lorda, i contributi sia previdenziali che assicurativi da versare nonché il suo TFR (trattamento di fine rapporto). Sebbene i mesi siano 12, per il lavoratore dipendente occorre versare anche la tredicesima e la quattordicesima mensilità (quesi sempre infatti per i negozi si applica il CCNL commercio, che prevede appunto 14 mensilità). Potrebbero sussistere inoltre ulteriori oneri legati ad alcuni accordi sindacali.
Finanziamenti per apertura di un negozio
Per aprire un esercizio commerciale da zero può essere necessario richiedere degli appositi finanziamenti o dei prestiti agli istituti bancari. Ciò permette di avere una liquidità importante sin da subito, ma occorre prestare molta attenzione alle condizioni del prestito stesso e al suo tasso di interesse. Inoltre, al fine di stimolare la ripresa economica nel nostro Paese e abbattere anche il tasso di disoccupazione, sono previsti alcuni programmi finanziari per coloro che intendono aprire un negozio. Basti pensare al progetto “Resto al sud“, che prevede l’elargizione di un finanziamento a tasso agevolato per coloro che hanno un’età inferiore ai 46 anni e decidono di iniziare un’attività commerciale, e alcuni finanziamenti a fondo perduto destinati ai più giovani, alle donne e per le start up innovative.
Da tenere sotto controllo sono anche i bandi regionali a cui si può avere accesso per l’apertura del negozio nella tua regione di residenza. Nel complesso, ti ho fornito tutti gli aspetti da conoscere per iniziare un’attività in proprio; in questo modo puoi gestire un negozio tutto tuo ed essere l’unico datore di te stesso.