Per attirare l’attenzione degli addetti ai lavori, occorre essere autentici ed incisivi
Quante volte vi hanno detto che, senza un buon profilo Linkedin, non si va da nessuna parte? E quante volte vi hanno suggerito di aggiornarlo costantemente riportando i numeri e le attestazioni che certificano i vostri raggiungimenti professionali? Sono tutti consigli utili, fatene tesoro. Ma non dimenticate di destinare la giusta attenzione anche a ciò che la maggior parte degli utenti compila con una certa approssimazione: il sommario Linkedin. Di cosa stiamo parlando? Della presentazione che si visualizza ad apertura del vostro profilo e che anticipa l’elenco delle vostre esperienze formative e lavorative. In sintesi: il vostro biglietto da visita digitale, l’incipit che dovrebbe attirare l’attenzione di chi vi sta leggendo invogliandolo a saperne di più sul vostro conto.
Indice
Come rendere efficace il sommario Linkedin
A parte gli amici e i parenti (che non mancheranno di visitare il vostro profilo e di confermarvi competenze che faranno salire le vostre “quotazioni” sul web), l’auspicio che vi facciamo è che a consultare il vostro account Linkedin siano professionisti delle Risorse Umane, reclutatori e manager d’azienda alla ricerca di nuovi talenti da assumere. Se aspirate a conquistare la loro attenzione, dovrete darvi da fare e curare ogni dettaglio con metodo. A partire dal sopracitato sommario Linkedin, che non dovrete confondere (come, purtroppo, molti fanno) con una sintesi del vostro curriculum vitae. Se il cv deve, infatti, essere pensato e strutturato in base alla posizione alla quale volete ogni volta candidarvi; il sommario Linkedin deve, invece, potersi adattare a più prospettive professionali. Deve raccontare di voi, ma senza scendere troppo nei particolari o nei tecnicismi che potrebbero annoiare qualcuno. L’idea di fondo è quella di produrre una presentazione efficace, che riesca a rendervi interessanti (ovviamente in senso strettamente lavorativo) agli occhi di chiunque si imbatta nel vostro profilo. Come si fa? Ci sono almeno due punti da tenere in considerazione.
La visibilità e l’autenticità sono tutto
Bisogna innanzitutto fare in modo che il vostro profilo Linkedin venga visionato da quanti più professionisti possibile. Per riuscirci, dovrete puntare sulle strategie SEO (search engine optimization) volte a far crescere la vostra visibilità su Internet. In pratica: se farete ricorso alle tecniche comunicative giuste, sarà più facile che i ricercatori di talenti si accorgano di voi. Ma cosa bisogna fare concretamente? Tutto sta nella scelta delle parole giuste (le keyword), che dovrete mettere in evidenza sin dal sommario. In molti suggeriscono di dare un’occhiata agli account dei professionisti più accreditati e apprezzati nei vari settori e di individuare le parole su cui tendono a marcare maggiormente l’accento. Può essere una buona base di partenza, ma nulla di più. Illudersi di poter “saccheggiare” dai profili altrui è il modo migliore per condannarsi all’auto-sabotaggio. Cercate piuttosto di essere autentici e originali, evitate le frasi fatte (di professionisti orientati al risultato, responsabili, motivati, appassionati e con esperienza pluriennale, i selezionatori non ne possono più) e optate per qualcosa che realmente vi rappresenti. Scrivendo preferibilmente in prima persona.
Occhio alla lunghezza
Se diamo per acquisito che il sommario Linkedin è il vostro biglietto da visita, dobbiamo accertarci che svolga esclusivamente la funzione che gli compete. Come già detto, l’errore più grossolano che si possa fare è quello di confonderlo con una versione succinta del curriculum vitae nella quale mettere in fila le esperienze lavorative che hanno, fin qui, contraddistinto la vostra carriera. Il sommario deve raccontare di voi, delle vostre abilità e delle vostre competenze; non deve documentare ciò che avete già fatto, ma quello che sapete fare e che vorreste realizzare in futuro. E lo deve fare con una grande economicità di parole. Selezionatele con cura e puntate esclusivamente su espressioni efficaci e significative. Non siate prolissi ed evitate le formule retoriche. Il rischio che annoiate i lettori veicolando un’immagine poco brillante e attraente di voi esiste eccome. E potrebbe procurarvi non pochi problemi. Ricordate che a contare non è tanto la quantità delle parole che metterete nero su bianco nel vostro sommario Linkedin quanto la loro qualità. Non dilungatevi troppo, concentratevi sul senso di ogni singola formula e costruitela nel modo più incisivo, diretto e originale possibile. Soltanto così potrete sperare di attirare l’attenzione degli addetti ai lavori che – come abbiamo più volte annotato – non disdegnano di cercare su Linkedin risorse fresche da inserire nei loro team.
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