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Coronavirus: verso la riapertura delle attività. Ecco come funzionerà

Superata la fase critica da Coronavirus, il Governo studia come avviare la fase due e riaprire le attività in piena sicurezza

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Passata la massima criticità relativa ai contagi da Coronavirus, ci si avvia lentamente alla fase due, ossia quella caratterizzata dalla riapertura delle attività. Il Governo sta studiando le modalità con cui attuare questa fase, salvaguardando la salute di tutti. Ecco chi potrebbe riaprire il 27 aprile e chi il 4 maggio.

Coronavirus e riapertura delle attività

reddito di emergenza

I dati sui contagi da Coronavirus sembrano rallentare un po’ in tutt’Italia. L’effetto delle misure restrittive messe in campo dal Governo durante le scorse settimane hanno dato i loro frutti. Ovviamente, ancora non abbiamo sconfitto il virus, tuttavia i contagi rallentano, facendo respirare anche il Sistema Sanitario Nazionale. In attesa che la comunità scientifica arrivi al tanto atteso vaccino, l’Italia non può fermarsi a tempo indeterminato. Bisogna studiare la fase due e riavviare pian piano le varie attività produttive e non solo.

Come gli scienziati ci hanno annunciato, dovremo imparare a convivere con il virus, questo significa che per ancora tanti mesi, continueremo a rispettare le norme sulla sicurezza, indossando ogni volta che usciremo di casa i necessari dispositivi, come mascherine, guanti, rispetteremo la distanza di sicurezza tra le persone. Intanto il Governo sta lavorando assieme alla task force guidata da Vittorio Calao ed al Comitato tecnico-scientifico, su come avviare la fase due.

La riapertura delle attività in base al grado di rischio

Nell’attesa che il Governo ci comunichi le linee guida ufficiali su come avviare la fase due, ci sono delle ipotesi a riguardo. Potrebbero riaprire in maniera graduale le varie attività, in base al grado di rischio per cittadini e lavoratori. La regola numero uno per evitare altri contagi da Coronavirus, resta quella dei non assembramenti. Secondo le ipotesi, potrebbero riaprire prima le attività a basso rischio, (si vocifera la data del 27 aprile), come ad esempio: agricoltura, pesca, settore edile e manifatturiero, estrazione mineraria, l’industria alimentare e tessile, settore editoriale, biblioteche attività immobiliari produzione cinematografica.

La riapertura delle attività a medio-alto rischio

Dall’altra parte ci sono tutte quelle attività considerate a medio-alto rischio. Queste apriranno in un secondo momento, probabilmente il 4 maggio, sempre garantendo il rispetto delle norme sulla sicurezza Coronavirus. Tra queste ricordiamo: negozi, centri commerciali, ristorazione, scuola, trasporto terrestre e marittimo, ed ancora, servizi alla persona, trasporto aereo ed assistenza socio-sanitaria. Non possiamo assolutamente permetterci di compiere errori e di far sgretolare tutti i sacrifici fatti fino ad oggi. Il ritorno dei contagi da Coronavirus non è escluso, per questo, soprattutto in tale fase di ripartenza, dobbiamo essere molto prudenti.

Coronavirus: ecco chi potrebbe ripartire il 4 maggio

Si vocifera sulla possibilità di riaprire determinate attività il 4 maggio. Tra queste potrebbero riaprire le attività estetiche, ossia parrucchieri, tatuatori ed estetisti, lavorando solo ed esclusivamente su appuntamento ed adoperando tutti i dispositivi di sicurezza anti contagio, simili a quelli adoperati nel settore sanitario. Questi professionisti potranno riavviare la loro attività, ricevendo solo un cliente per volta, con orari di apertura flessibili e differenti turnazioni tra i dipendenti. Ed ancora, obbligatori l’utilizzo di mascherine, guanti, occhiali protettivi o visiera, la sanificazione dei lettini, la presenza di gel disinfettanti in tutte le postazioni di lavoro, utilizzo di camici monouso. I bar e la ristorazione potrebbero riaprire tra il 4 e d 11 maggio, assicurando il distanziamento di almeno 1 metro.

Coronavirus e rientro in ufficio

Il superamento della fase critica Coronavirus, implica il ritorno in ufficio per molti dipendenti. Tuttavia chi potrà sarà vivamente invitato a continuare a lavorare da remoto, grazie lo smart working. Per gli altri il ritorno in ufficio sarà con guanti, mascherina, gel igienizzanti e tutte le precauzioni necessarie ed indispensabili al caso. Ovviamente è indispensabile l’accurata sanificazione dei locali prima del rientro in ufficio. Inoltre, previsto anche l’ingresso in orari differenti, con lo scopo di non affollare troppo i locali lavorativi. Particolare attenzione anche ai mezzi di trasporto adoperati dalla gente per recarsi a lavoro. Avanza l’idea di bus a numero limitato, ossia più di un tot di persone non potranno salire.

Nelle stazioni si pensa a dei percorsi alternativi, per evitare troppi contatti tra chi entra e chi esce. Eliminazione delle ore di punta, con orari molto flessibili a lavoro e nelle fabbriche. La sfida è di notevole portata, per questo motivo serve un piano anti Coronavirus efficace e sicuro.

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