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Ripensamento dopo un acquisto: il diritto di recesso. Modulo e istruzioni

Che cosa è il diritto di ripensamento, come si esercita e un modello che potete liberamente modificare e usare.

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Hai acquistato qualcosa ma hai avuto un dubbio e ci hai ripensato. Forse l’oggetto non era di tuo gradimento, oppure ti sei reso conto che hai fatto un acquisto errato. Come ne esci? Niente paura. Questa semplice guida ti aiuterà a capire i tuoi diritti. Hai infatti la facoltà di recedere da una compravendita, e il tuo legittimo ripensamento è regolato dalla legge. Vediamo però quali sono i casi, e quali non lo sono, per esercitare il diritto di recesso (o diritto di ripensamento).

Cosa si intende per diritto di recesso

La prima cosa che è bene tu sappia, è che il diritto di recesso è una tua facoltà riconosciuta dalla legge che ti permette, in quanto consumatore, di restituire un bene o di revocare un ordine fatto, ma solo per acquisti effettuati al di fuori dei locali commerciali. In questo caso puoi avere il rimborso di quanto pagato. Da questa semplice definizione deriva una fattispecie molto importante che devi analizzare, prima di riportare in negozio qual paio di scarpe che non ti convincono. Soffermiamoci un momento sulla definizione, perché essenziale. Il motivo di fondo per cui, come vedremo almeno teoricamente, non puoi avere indietro i soldi di un acquisto fatto in un negozio è semplice.

Hai acquistato un bene che hai potuto guardare, toccare, provare, e per il quale hai avuto tutte le informazioni necessarie dal commerciante. Attenzione però, questo non vuol dire che non puoi restituirlo. Entro 7 giorni puoi farlo sempre, ma al posto del rimborso di quanto speso, avrai un buono da spendere nello stesso negozio. Tuttavia il commerciante ti ha dato un prodotto che tu hai approvato al momento dell’acquisto, e quindi il ripensamento non può essere addebitato al prodotto stesso, perché se fosse stato difettoso lo avresti notato.

Qui sta la differenza con l’acquisto al di fuori del negozio, che è tipicamente quello che puoi fare sui siti di e-commerce. In questi casi infatti, può accadere che non avendo provato il bene (come nel caso di abiti) non potevi sapere se sarebbe stato della misura giusta. Allo stesso modo, per quanto un mobile possa essere stato descritto e fotografato nel dettaglio su un sito, non potrai mai sapere se effettivamente si adatta al tuo mobilio fino a che non lo ricevi. Senza considerare poi eventuali difetti del capo stesso.

Qual è la normativa vigente sul diritto di recesso

La normativa vigente sul recesso stabilisce che, come abbiamo visto, per acquisti effettuati al di fuori di locali commerciali sia prevista la facoltà di ripensamento. Questo è vero anche se gli acquisti vengono fatti al telefono con un ordine, ma anche se hai comprato qualcosa per strada. Hai 14 giorni di tempo per esercitare questo tuo diritto, e vedremo in seguito le modalità per farlo e a chi rivolgerti in caso di controversie.

Sappi però che non sei tenuto a fornire alcuna particolare giustificazione per il tuo recesso. L’importante è che utilizzi la procedura consona e restituisci il bene nelle stesse condizioni in cui ti è stato dato. La ‘ratio’ è che non avendo potuto verificare il bene di persona, non potrai mai sapere di cosa si tratta fino a che non ti arriva. Ecco perché non sei tenuto a dimostrare nulla di particolare al commerciante, perché si dà per assodato che ti appelli a questo diritto. Fai attenzione sempre quindi che il commerciante indichi chiaramente sul proprio sito il diritto di recesso, e che specifichi anche l’ammontare delle eventuali spese di spedizione a tuo carico nel caso in cui vuoi rispedire il prodotto.

Cosa dicono il codice civile e il codice di consumo

Il Codice Civile è molto chiaro sugli acquisti e la facoltà di recedere da essi. C’è però anche un altro Codice, quello del Consumo, che in qualità di consumatore ti tutela nelle transazioni. Vediamo come.
Innanzitutto il Codice del Consumo ha fatto la sua apparizione in Italia nel 2005 con il decreto legislativo n. 206 del 6 settembre 2005. Il codice è stato accolto molto positivamente dalle associazioni dei consumatori, ed è stato sollecitato dall’Unione Europea. Perché è stato tanto importante? Perché si da per scontato che tu, in qualità di consumatore e cioè di colui che compra, ti trovi in una situazione ‘debole‘ rispetto a chi ti vende qualcosa. Facciamo degli esempi:

  • se acquisti un bene forse puoi leggermente contrattare sul prezzo, ma in linea di massima accetti il costo. Questo è particolarmente vero per gli acquisti online, dove puoi solo cliccare su ‘acquista’ senza trattare;
  • se il venditore ti indica delle condizioni, ad esempio sulle modalità di pagamento che non accetta, sei vincolato a quello che lui pretende.

Quindi in sostanza, tu sei costretto ad accettare i famosi ‘termini e condizioni‘. Il Codice del Consumo riequilibra la trattativa dandoti delle garanzie, e si compone di ben 146 articoli, di cui quello che qui ti interessa è l’articolo 143, che dice come tu, in quanto consumatore, hai dei diritti irrinunciabili, e se effettui un acquisto in contrasto con quanto riporta il Codice, quell’acquisto è da ritenersi nullo. In particolare poi l’articolo 52 e seguenti dovrà essere il tuo punto di riferimento. Questo articolo dice che:
il consumatore dispone di un periodo di quattordici giorni per recedere da un contratto a distanza o negoziato fuori dei locali commerciali senza dover fornire alcuna motivazione e senza dover sostenere costi diversi da quelli previsti all’articolo 56, comma 2, e all’articolo 57‘.
Se vuoi consultare il Codice e tutte le sue norme, puoi cliccare QUI.
Quindi, se sul sito in cui acquisti c’è scritto che ‘non si applica’ il diritto di recesso, sappi che qualunque transazioni è da ritenersi annullabile. E qui entra in gioco il Codice Civile. Secondo la legge stai infatti, a tutti gli effetti, stipulando un contratto.

Si può recedere da un acquisto in un negozio?

Da quello che abbiamo detto sinora avrai certamente capito che questo tipo di diritto non si applica se compri qualcosa in un negozio, perché si da per scontato che prima di comprare tu abbia potuto chiarire ogni dubbio. Tuttavia il commercio si basa sui buoni rapporti tra un commerciante e i suoi clienti. Sempre più spesso i negozianti vanno incontro alla clientela, e quindi potresti imbatterti in un venditore che ti accorda il rimborso. Sappi che si tratta comunque di un favore, che non è dovuto e rappresenta una gentilezza del commerciante che preferisce riprendere un bene anziché perdere un cliente. Sono spesso le grandi catene e i grandi magazzini che applicano questo riguardo, in quanto possono ammortizzare la mancata vendita. Quindi nel caso di un piccolo commerciante non pretendere mai il rimborso a prescindere e nel caso assicurati che il bene sia integro.

Vendita online e diritto di recesso: attenzione alle eccezioni

Per vendita online si intende tutto quello che è stato acquistato al di fuori di un negozio e in particolare su siti di e-commerce (si parla infatti di commercio elettronico). Bada bene che se il venditore non ha specificato chiaramente sul suo sito tutte le caratteristiche e gli obblighi che ha nei tuoi confronti, il diritto si estende per un anno. Si tratta del cosiddetto obbligo di informazione. Tuttavia anche tu devi essere informato (la legge non ammette ignoranza). Quindi sappi che non puoi recedere, anche se stai facendo un acquisto elettronico, nei seguenti casi:

  • se acquisti uno strumento finanziario
  • se acquisti da un distributore automatico
  • se acquisti da un telefono pubblico
  • se acquisti un giornale o una rivista
  • se acquisti un bene elettronico sigillato e lo apri (come il dvd)
  • se acquisti un bene personalizzato (come nel caso in cui acquisti una t-shirt e la fai decorare con una tua foto.

E se acquisti online da e-commerce non italiani?

Come abbiamo visto, il Codice del Consumo è stato introdotto in Italia su spinta dell’Unione Europea. Quindi le norme che valgono in Europa si applicano anche in Italia e viceversa. Questo perché il Codice si affianca a quello Civile che pure regola le vendite. Tuttavia è sempre bene sapere come si regolano i Paesi dell’UE, perché in alcuni casi ci possono essere limitazioni legittime al di sotto dei 50,00€. Per consultare il codice di regolamentazione europeo, poi cliccare QUI. Per quanto riguarda gli acquisti extra UE, un commerciante che si rivolge ai cittadini europei deve seguire le norme del paese in cui sta vendendo. Tuttavia a volte può essere difficile ottenere un rimborso. Ecco allora i nostri ultimi due paragrafi in cui ti spieghiamo come fare domanda di recesso e a chi rivolgerti in caso di problemi.

Come esercitare il proprio diritto

Per esercitare il tuo diritto, dovrai semplicemente inviare entro 14 giorni, una comunicazione scritta (usa sempre la raccomandata con ricevuta di ritorno o la posta certificata). Ricorda che non devi dare spiegazioni, ma limitati a indicare:

  • i tuoi dati
  • i dati dettagliati dell’ordine
  • la volontà di recedere.

Il modulo non deve essere complesso, ma se vuoi utilizzarne uno standard e riconosciuto, clicca QUI per scaricarlo.

Associazioni dei consumatori in caso di problemi sul diritto di recesso

Ci sono molte associazioni che possono tutelarti. A seguire ti indichiamo quelle riconosciute e più valide:

  • Adiconsum
  • Codacons
  • Unione Nazionale Consumatori
  • Adoc
  • Altroconsumo
  • Confconsumatori
  • Federconsumatori.
Diritto di ripensamento
image by Kinga

Modulo per diritto di recesso

Di seguito, trovate una bozza di un modulo liberamente adattabile per l’esercizio del diritto di ripensamento:

Mittente: Nome, indirizzo e recapito (di chi ha firmato il contratto)

Luogo e data di invio della lettera

Destinatario: Nome e indirizzo del Fornitore

Oggetto: Recesso dal contratto n. ….del …. relativo all’utenza luce / gas / telefonica n…….

Con la presente Vi comunico che, ai sensi degli artt. 52 e ss. Del D. Lgs. 206/2005 (Codice del Consumo), intendo recedere dal contratto in oggetto. Vi invito pertanto a restituirmi, senza ritardo e comunque entro e non oltre 14 giorni dal ricevimento della presente, l’importo di … euro da me corrisposti alla conclusione del contratto (1). Allego di seguito gli estremi necessari all’identificazione dell’utenza.

Dati del Cliente: Cognome e nome, Data di nascita, Luogo di nascita, Codice Fiscale, Indirizzo

Codice Contratto riportato sulla documentazione lasciata al cliente in sede di stipulazione

Codice POD punto di prelievo energia elettrica oppure Codice Punto di riconsegna fornitura gas naturale

Modalità e link principali per diritto di ripensamento luce, gas, telefono ed altri servizi

Avete concluso un contratto di servizi (luce, gas, telefono, ecc.) a distanza o fuori dai locali commerciali del fornitore? Dovete sempre tenere in debita considerazione che avete 14 giorni per poter esercitare il diritto di ripensamento, inviando una comunicazione di recesso. Si tratta di un diritto che potete esercitare senza spese, e che se durante il periodo di recesso avete chiesto l’attivazione, avrete l’obbligo di pagare solamente i servizi di cui avete usufruito fino a quel momento. Vediamo dunque come poter esercitare il diritto di ripensamento, con particolare riferimento ad alcuni dei servizi più fruiti.

Diritto di ripensamento Tim

Per poter esercitare il diritto di ripensamento Tim potete contattare direttamente il servizio clienti 187, oppure scaricare (qui) il modulo per la richiesta scritta, utile per poter effettuare il recesso in caso di richieste di attivazione nuova linea, passaggio da altro operatore, attivazione offerta e servizio su linea già Tim, acquisto o noleggio di prodotti.

Diritto di ripensamento Eni

Anche Eni ha predisposto per voi un apposito modulo (scaricabile qui), che dovrete compilare e inviare al numero di fax 800.91.99.62 o, in alternativa, alla Casella Postale 71 – 20068 Peschiera Borromeo (MI).

Diritto di ripensamento Vodafone

Qui trovate i vari moduli che Vodafone ha predisposto per potervi permettere l’esercizio del diritto di recesso. Ricordate che la dichiarazione, sottoscritta, dovrà poi essere inviata all’indirizzo “Servizio Clienti Vodafone c/o Casella Postale 109 14100 Asti” tramite lettera raccomandata con ricevuta di ritorno.

Diritto di ripensamento Optima

Questo è il modulo che Optima ha predisposto per permettervi di esercitare il diritto di ripensamento. Anche in questo caso, è necessario stamparlo, compilarlo e sottoscriverlo. Il destinatario per la comunicazione di recesso contrattuale è Optima Italia S.p.a., con sede in Napoli al Corso Umberto I n. 174 mediante raccomandata con avviso di ricevimento.

Diritto di ripensamento Iren

Anche Iren ha pianificato per voi un pratico modulo (qui). Il destinatario varia a seconda della natura del servizio, ma può essere letto tra le note dello stesso modulo.

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