Secondo i dati ISTAT, l’introduzione del divorzio breve ha fatto registrare un consistente aumento del numero di divorzi. Meno accentuato invece l’aumento delle separazioni. La durata media del matrimonio quando si avviano le pratiche è di circa 17 anni. L’età media dei due coniugi è di 48 anni per lui e 45 anni per lei. Ma come funziona il divorzio breve? Vediamolo di seguito, insieme ai costi che comporta.
Indice
- Normativa sul divorzio breve, la legge 55/2015. Cosa prevede
- Distinzione tra separazione consensuale e giudiziale in un divorzio breve
- Negoziazione assistita e divorzio breve
- Il divorzio breve non necessita di avvocato
- Scioglimento della comunione dei beni con divorzio breve
- Insieme a Divorzio ridotti anche i tempi per risposarsi con rito religioso
- Costi del divorzio breve con figli e senza figli
Normativa sul divorzio breve, la legge 55/2015. Cosa prevede
Il divorzio breve è stato introdotto in Italia dalla legge n. 55 del 6 maggio 2015. Tale legge ha modificato in maniera consistente la norma su questo strumento giuridico, introdotto in Italia tramite il noto referendum sul divorzio del 1974 (una grande novità se contestualizzata all’epoca, confrontabile oggi ad esempio alle Unioni civili).
Tempo per ottenere il divorzio breve
La più importante novità introdotta riguarda la velocità dei tempi per ottenere il divorzio: soli sei mesi. A cambiare sono infatti sia la separazione consensuale, sia la separazione giudiziaria, che lo scioglimento della comunione dei beni. Comunque, ci sono anche delle eccezioni che vedremo meglio di seguito.
Distinzione tra separazione consensuale e giudiziale in un divorzio breve
Occorre innanzitutto dividere il divorzio breve in due tipi, a seconda della tipologia di separazione.
Separazione consensuale
Per la separazione consensuale la tempistica per ottenere il divorzio scende da tre anni (per il normale divorzio) a sei mesi, sufficienti per il divorzio breve. Anche in presenza di figli ed anche quando la separazione era inizialmente contenziosa. Per capire la tempistica esatta, bisogna calcolare dalla comparsa dei coniugi davanti al presidente del tribunale nella procedura di separazione personale.
Separazione giudiziale
Per la separazione giudiziale i tempi scendono da tre anni ad un solo anno. Anche in questo caso quindi il divorzio breve riduce notevolmente i tempi, portandoli a soli 12 mesi. Anche qui, per calcolare la tempistica, bisogna partire dal momento in cui i due coniugi sono comparsi davanti al presidente del tribunale nella procedura di separazione personale.
Negoziazione assistita e divorzio breve
Una terza opzione (oltre a separazione consensuale e giudiziale) è l’accordo di negoziazione assistita, che deve essere raggiunta con l’assistenza di due avvocati, ciascuno per coniuge. L’intesa potrà riguardare sia la separazione che il divorzio, o la modifica delle condizioni.
L’accordo, essendo un titolo esecutivo, deve essere trasmesso al PM che, in caso di assenza di figli, attuerà solo un controllo formale. In presenza di figli, il PM si occuperà di verificare se l’accordo tutela i minori.
Non tutto però può scorrere liscio. Se il PM dà esito negativo, l’accordo viene inviato entro cinque giorni al presidente del Tribunale. Gli avvocati delle parti devono poi trasmettere l’atto all’ufficiale di stato civile del Comune entro 10 giorni. Infine, l’accordo potrà essere sottoscritto dopo 6 mesi dall’accordo di separazione.
Il divorzio breve non necessita di avvocato
Un’importante novità riguardante il divorzio breve è che non necessita della presenza di un avvocato. Basta anche la sola presenza davanti al Sindaco, come quando ci si sposa con rito civile. Attenzione però. Tale opzione è preclusa se la coppia ha figli minori o maggiorenni che hanno bisogno di tutela. O nel caso in cui bisogna praticare un trasferimento di beni patrimoniali.
Scioglimento della comunione dei beni con divorzio breve
Le precedenti disposizioni sul divorzio prevedevano che la separazione personale potesse essere considerata uno dei motivi che comportano lo scioglimento della comunione, la cui effettiva applicazione si verificava solo al momento del passaggio in giudicato della sentenza di separazione. Con il divorzio breve viene introdotto anche un nuovo comma, che stabilisce l’anticipazione dello scioglimento della comunione legale al momento in cui, nella separazione giudiziale, il presidente del tribunale autorizza i coniugi a vivere separati. Cosa cambia quindi? Che lo scioglimento della comunione parte in fase di udienza di comparizione.
Con la separazione consensuale, lo scioglimento alla data di sottoscrizione del relativo verbale di separazione. Se le due parti si trovano con beni in comune, l’ordinanza che li autorizza a vivere separati deve essere comunicata all’ufficio di stato civile che annota lo scioglimento della comunione sull’atto di matrimonio.
I nuovi tempi occorrenti per la richiesta di divorzio e per lo scioglimento della comunione valgono anche per i procedimenti già in corso alla data della sua entrata in vigore. Anche nel caso in cui sia pendente a tale data il procedimento di separazione personale che ne costituisce il presupposto.
Insieme a Divorzio ridotti anche i tempi per risposarsi con rito religioso
Sebbene non sia un effetto diretto del Divorzio breve, dal 2015 la Chiesa Cattolica ha ridotto i tempi per l’annullamento del matrimonio religioso. Riformando il Codice del diritto canonico e quindi consentendo ai divorziati di risposarsi più velocemente anche con rito civile. L’importante è che le cause di nullità del matrimonio siano evidenti. Dovranno essere i vescovi di competenza territoriale a decidere l’annullamento entro 30 giorni.
Le motivazioni dovranno essere evidenti. Si pensi al reiterato tradimento del coniuge, alla mancata consumazione del matrimonio, evidente mancanza di fede di uno dei coniugi. Qualora il vescovo non riscontri delle cause evidenti potrà rimandare la decisione sull’annullamento al procedimento ordinario. Un matrimonio dichiarato nullo dalla Sacra Rota è un matrimonio mai esistito.
Costi del divorzio breve con figli e senza figli
I costi del divorzio breve possono variare molto. Per i casi che necessitano della presenza di un avvocato, si va dai 1500 ai 5000 euro, a seconda della complessità della procedura e della città in cui si vive. Infatti, secondo le statistiche, dove si paga di più è ovviamente dove il costo della vita è più alto: Milano, Roma, Torino o Genova. Invece, laddove costa di meno è in città come Napoli, Bari, Palermo, Catania o Cagliari. Poi ci sono da considerare le spese di cancelleria, che nei casi più complessi possono arrivare anche a 5 mila euro (si pensi al divorzio giudiziale con presenza di figli e patrimoni da suddividere).
Nel caso di divorzio breve senza figli minorenni inoltre tutto è più veloce ed economico e se non ci sono intoppi ce la si può cavare con 1.500 / 2.000 euro totali. Se invece vi sono figli minorenni (o che abbiamo necessità di tutela) i costi ovviamente lievitano.
Molto bene va economicamente a chi può divorziare senza l’assistenza di un avvocato, quando quindi il divorzio è consensuale e senza figli. In tal caso si dovrà pagare solamente una somma al Comune. In genere di appena 16 – 20 euro. Questa, insieme, alla velocizzazione dei tempi, è la vera rivoluzione del divorzio breve.