Ognuno di noi si è trovato almeno una volta nella vita di fronte ad un colloquio di lavoro andato male. Gli errori al colloquio sono frequenti: quante volte la famigerata frase “le faremo sapere”non ha avuto in realtà alcun seguito?
Siamo sicuri che lo svolgersi del colloquio ci abbia davvero reso giustizia? Purtroppo capita spesso che parecchie persone si tirino la nota “zappa sui piedi” da soli, senza l’aiuto di nessuno! Errori inconsapevoli che però non fanno altro che inviare segnali negativi all’interlocutore e farci compiere passi falsi in grado di auto-sabotare il nostro tanto atteso colloquio di lavoro.
10 modi di auto-sabotarsi senza accorgersene: i più frequenti errori al colloquio
1. Usare un linguaggio del corpo sbagliato
Per quanto esagerato possa sembrare, camminare a testa bassa o con le spalle incurvate può rischiare di far perdere il tanto ambito posto di lavoro. Assurdo? No. Molte persone purtroppo si concentrano solo sulle parole da usare per cercare di fare colpo e trascurano il fatto che intanto il loro corpo invia segnali completamente sbagliati all’interlocutore.
2. Gesticolare in modo esagerato
Molti candidati cadono nell’errore di manifestare il proprio entusiasmo muovendo però le mani in modo spropositato. Mostrare passione e coinvolgimento è fondamentale ma far roteare le braccia e agitare l’indice della mano a destra e a sinistra, è un modo certo per auto-sabotarsi. Mantenere la calma e mostrarsi più controllati è il consiglio per affrontare il prossimo colloquio!
3. Dare risposte stereotipate
“Potrei apportare un reale valore aggiunto all’azienda”, “Sono molto motivato”, “Sono orientato al risultato”, “Ho un approccio vincente”, “sono incline al lavoro di squadra”. Bla bla bla. Hai idea di quante volte i selezionatori ascoltino queste frasi? Praticamente dalla maggior parte dei candidati. È ora di distinguersi.
4. Mostrarsi vaghi e ambigui
Girare e rigirare attorno alle questioni più importanti, cercare di evitare alcune domande, dare risposte generiche: il colloquio di lavoro non è l’occasione adatta per le ambiguità, per i detti-non-detti. Bisogna parlare e mostrare con i fatti gli obiettivi raggiunti nel proprio percorso professionale, con numeri, dati, fatti dimostrabili. Non devi solo parlare del cosa hai fatto ma del come l’hai fatto, dove, con chi e perché. Dire che le tue competenze aumenteranno il successo dell’azienda non serve a molto: spiega anche cosa hai in mente, i passi che vorresti compiere e i risultati a cui miri.
5. Risultare inappropriati e invadenti
Rientra tra i tipici errori al colloquio di molti candidati che scelgono un approccio troppo confidenziale nei confronti del selezionatore, soprattutto se si tratta di un ragazzo più giovane o di una donna. È chiaro che agitazione e tensione possono giocare brutti scherzi ma cominciare a inondare di complimenti la selezionatrice o fare battute come se si fosse tra amici, non è un buon modo per sostenere un colloquio. Il consiglio è quello di non lasciarsi mai sopraffare dal nervosismo e di ricordare che per quanto sia importante non mostrarsi freddi e apatici, si tratta sempre e comunque di una situazione formale.
6. Dare informazioni irrilevanti
Il colloquio di lavoro è e deve rimanere l’occasione per un’azienda di entrare in contatto con il suo collaboratore ideale. Così come domande sulla vita privata dei candidati sono inopportune, allo stesso modo però parlare dei propri guai famigliari, accennare a lutti in famiglia o al recente divorzio dal partner rappresentano errori al colloquio piuttosto comuni. In realtà qualsiasi tipo di informazione può risultare importante durante il colloquio ma purché, e questo va sottolineato, risulti funzionale ai bisogni dell’azienda e al ruolo professionale in questione.
7. Mostrarsi negativi e pessimisti
È un atteggiamento che si ritrova spesso nei colloqui di lavoro. Parlare di argomenti negativi come le recenti difficoltà di un familiare, il bisogno disperato del posto di lavoro (cioè di uno stipendio) o la propria disillusione nei confronti della vita, non sortirà alcun effetto. Per quanto molte situazioni possano indubbiamente toccare a livello umano, utilizzarle come leva per farsi compatire non servirà ai fini dell’ottenimento del posto di lavoro.
8. Non ascoltare
Molto spesso i candidati sono così presi dalla voglia di far impressione sul recruiter (o di dare la risposta che hanno sapientemente preparato nei giorni addietro) che sentono la domanda che “vogliono” sentire e non quella che realmente viene loro posta. Oppure capita che invece di ascoltare ciò che ribatte il selezionatore stiano ancora riflettendo sull’ultima risposta data, perdendosi così informazioni preziose e sabotando il colloquio. Il consiglio è invece quello di prestare sempre la massima attenzione e di ascoltare ogni parola del selezionatore.
9. Non prestare attenzione ai piccoli dettagli
Camicia non stirata? T-shirt sgualcita? Fiumi di dopo-barba o profumo? Un ritardo anche solo di dieci minuti? Si tratta all’apparenza di piccoli dettagli che però rischiano di scioccare in modo negativo il selezionatore addetto al colloquio di lavoro.
10. Non fare ricerche
Uno dei più frequenti errori al colloquio è quello di presentarsi completamente sprovvisti di qualsiasi tipo d’informazione riguardo all’azienda e ai suoi obiettivi. È molto probabile infatti che il selezionatore chieda cosa pensiamo dell’azienda e a questo proposito sarà molto meglio mostrarsi preparati e interessati che farfugliare qualche frase letta qua e là sul sito aziendale alla voce “chi siamo”.
Vale la pena dedicare qualche minuto di più a questi particolari e non rischiare così di dare all’azienda anche solo un motivo per preferire qualcun altro a noi? In bocca al lupo!
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