Hai un regolare contratto che ti da diritto alle vacanze e ti stai chiedendo cosa ne sarebbe delle tue ferie non prese? Questo contenuto è la risposta alle tue domande. Qui ti dirò tutto quello che può esserti utile sull’argomento delle tue ferie, sia in termini di pagamento, sia in termini di tassazione che di possibile monetizzazione.
Indice
Pagamento ferie non godute
Intanto devi sapere che puoi consultare in ogni momento sulla tua busta paga la situazione della maturazione delle tue ferie. Alle ferie è riservato addirittura un articolo della Costituzione italiana, il numero 36, per intendere quanto sia importante l’argomento. Si tratta infatti di un tuo diritto sancito dalla legge, ed anzi è qualcosa che non puoi evitare di fare.
Si dice anche infatti, e questo è il punto che ti deve interessare, che il lavoratore non può rinunciare alle sue ferie. Ciò significa che se il tuo datore di lavoro dovesse negarti il periodo di ferie, sta infrangendo la legge. Fai attenzione però, perché le tue ferie non sono eterne, ma devi usufruirne entro un certo periodo, che generalmente si esaurisce dopo 18 mesi.
Per fare un esempio pratico segui questo ragionamento: se al dicembre del 2019 hai maturato le tue ferie, dovrai goderne entro il giugno del 2021. Due settimane però dovrai esaurirle entro l’anno di maturazione, e quindi nello stesso 2019. Proprio qui arriva l’argomento che ti interessa, e qui potrebbe nascere la domanda più importante. Che succede se non faccio vacanze per qualche motivo? Cosa accade alle mie ferie non godute? Non preoccuparti, perché la legge ha pensato proprio a questa evenienza.
Come non perdere le ferie non godute, attenzione a non far scadere il periodo di ferie
Le ferie che non ti prendi possono essere retribuite, ma fai molta attenzione, perché ci sono delle regole e dei limiti ben precisi. Le ferie che non ti prendi entro il periodo di maturazione (ed entro comunque i 18 mesi) non ti verranno pagate (tranne che in casi particolari di cui ti parlo più avanti), ed andrai quindi a perderle. Quindi, se ti stai chiedendo se è possibile non prendere ferie per avere più soldi a fine anno, la risposta purtroppo è no. La legge ha previsto l’obbligatorietà proprio per ovviare a un ipotetico illecito consensuale tra le parti. Inoltre con l’entrata in vigore dei contratti di lavoro si è fatta molta attenzione ai diritti dei lavoratori.
Ci sono solo due casi ben precisi in cui non perderai le tue ferie non godute ed avrai un corrispettivo in denaro:
- hai ferie in eccesso oltre le 4 settimane
- il tuo rapporto di lavoro si interrompe per dimissioni o licenziamento. Se dai le dimissioni o ricevi un licenziamento quindi, le ferie non godute non saranno perse.
Si parla in questo caso di indennità sostituiva e sappi che ti spetta per legge.
Calcolo ferie non godute
A questo punto arriva l’altra domanda che ti starai facendo, e cioè come si calcolano le ferie che non vengono prese. Il suggerimento è di farti sempre assistere da un CAF abilitato per questo calcolo, ma come vedrai non è difficile fare un esempio pratico.
Esempio pratico di calcolo delle ferie non godute
Poniamo il caso che tu sia un dipendente privato, sia a tempo determinato che a tempo indeterminato. L’indennità sostitutiva per i giorni di ferie in questo caso specifico è uguale a quello che percepiresti per un giorno di lavoro. Se guadagni 1.500 euro netti al mese e lavori 5 giorni a settimana, la tua retribuzione giornaliera sarà uguale a 1.500 diviso per 22 (che sono nell’esempio i giorni effettivi di lavoro), cioè 68,18 euro. Quindi, i giorni di ferie non prese, in questo caso 5, dovranno esserti pagati per un totale di 340,90 euro.
Come è la tassazione ferie non godute
Un’altra domanda che potresti farti è se le ferie che hai maturato ma non hai preso siano tassate allo stesso modo che i giorni di lavoro. La risposta è sì, dovrai pagarci le tasse come per i giorni normali di ferie o di lavoro.
Facciamo però un esempio pratico che può esserti utile, perché c’è un altro caso che potresti trovare in busta paga e che potrebbe lasciarti perplesso. Si tratta del pagamento dei contributi sulle tue ferie in eccesso.
Hai 4 settimane di ferie maturate nel 2019, e di queste almeno 2 devi prenderle entro l’anno solare. Le rimanenti devi esaurirle, pena mancato pagamento, entro il giugno 2021. A meno che il tuo rapporto di lavoro non cessi, non puoi monetizzarle. La ratio introdotta dall’Inps a questo punto è molto particolare.
Il concetto è che se il lavoratore non ha preso tutte le sue ferie (che è un obbligo), deve almeno pagarci i contributi. Tuttavia la buona notizia è che a differenza della tassazione, il pagamento dei contributi è reversibile, nel senso in cui si tratta di un anticipo. Se in busta paga trovi delle trattenute, ma poi usufruisci delle tue ferie, la trattenuta ti verrà restituita in una busta paga successiva. Per questo è fondamentale farsi sempre assistere da un bravo consulente.
Ricorda sempre, come regola, che l’indennità viene equiparata ad una retribuzione imponibile, e quindi è tassabile nel seguente modo:
- le ferie maturate nell’anno di cessazione sono assoggettate a tassazione corrente
- le ferie maturate nell’anno precedente sono soggette a tassazione corrente
- le due settimane che possono essere godute nei 18 mesi successivi all’anno di maturazione sono assoggettate a tassazione corrente.
Fanno eccezione le indennità riferite alle ferie mancate per gli anni precedenti, che seguono la cosiddetta tassazione separata.
Monetizzazione delle ferie non godute
Ma, potrai chiederti a questo punto, non è proprio possibile monetizzare in qualche modo le mie ferie non godute? Generalmente no, proprio per il motivo che abbiamo visto, e cioè che la legge prevede che tu non possa rinunciare alle ferie in cambio di denaro. Tuttavia, oltre ai casi elencati sopra, cioè ferie eccedenti le 4 settimane e la risoluzione del contratto, ci sono dei casi particolari in cui la monetizzazione è possibile. Vediamoli.
Cosa dice la legge sulla monetizzazione delle ferie non godute
Il D. Lgs. 66/2003 stabilisce il divieto di monetizzazione delle ferie. Il datore di lavoro sarà anzi sanzionato economicamente se impedisce le ferie ai suoi dipendenti. L’eccezione, come abbiamo visto e come stabilisce il decreto stesso, è la seguente, sancita dall’articolo 10: la monetizzazione delle ferie non godute nell’anno di maturazione può avere luogo solo nel caso di risoluzione del rapporto di lavoro, ma limitatamente alle quattro settimane di ferie, previste direttamente dalla legge come tutela minima ed inderogabile per tutti i lavoratori.
Eccezioni nelle quali è possibile monetizzare le ferie non godute
Il Ministero del Lavoro chiarisce che è possibile monetizzare le ferie non usufruite durante il rapporto di lavoro nei seguenti casi:
- ferie maturate nei contratti inferiori ad 1 anno
- ferie maturate fino al 29 aprile 2003, quando è entrato in vigore il decreto
- ferie maturate in un rapporto di lavoro che si esaurisce entro l’anno di riferimento
- ferie maturate in un contratto che ne preveda più di 4 settimane.
Come richiedere la monetizzazione
Se rientri in una delle precedenti fattispecie, ecco le procedure che devi seguire per ottenere la monetizzazione delle ferie a seconda dei casi:
- lettera di richiesta di indennità sostitutiva
- ricorso giudiziario.
La norma prevedrebbe che il datore di lavoro, supportato dal proprio consulente del lavoro, corrisponda al suo lavoratore l’indennità sostitutiva. Nella maggior parte dei casi quindi la procedura è automatica e tu ti ritroverai in liquidazione la somma in questione. Se così non fosse, per malafede del datore di lavoro o per semplice errore di calcolo, puoi fare una richiesta scritta, meglio se con raccomandata con ricevuta di ritorno.
Nel caso in cui il datore non dovesse risponderti, sappi che puoi rivolgerti ad un legale esperto in disciplina del lavoro. Questi si appellerà a sua volta al Ministero del Lavoro in tua rappresentanza, e se hai ragione il Giudice potrà emettere un decreto ingiuntivo per costringere il datore di lavoro a darti quanto ti spetta.
Il computo delle ferie non godute nel TFR
Nel calcolo del TFR non possono essere inserite le cifre relative alle ferie non godute. A stabilirlo non è direttamente una legge o regolamento ma una sentenza di Cassazione, la 17248 del 2015 della sezione lavoro. Che riferendosi alle ferie non godute ed all’indennità di mancato preavviso stabilisce che non possono essere queste fattispecie computate nel calcolo del TFR. Recitando: “in quanto gli stessi erano da considerarsi emolumenti aventi loro causa e non mera occasione nel rapporto di lavoro, pertanto rientranti nella previsione dell’articolo 2120 del Codice Civile”
I dipendenti pubblici non possono monetizzare le ferie
Tutto quanto abbiamo detto non vale se tu sei un dipendente pubblico. In questo caso infatti la legge parla chiaro. Lo stabilisce chiaramente l’articolo 5, comma 8, del D.L. 95/2012. In nessun caso, se lavori per la pubblica amministrazione, potrai monetizzare le tue ferie, nemmeno nei casi di:
- cessazione del rapporto di lavoro per mobilità
- cessazione del rapporto di lavoro per risoluzione del contratto
- dimissioni
- pensionamento.
Anche in questo caso ci sono delle eccezioni però, che sono in realtà molto particolari. Si tratta delle situazioni antecedenti all’entrata in vigore del decreto in questione, cioè ferie maturate o rapporti di lavoro cessati prima del 2012. Inoltre si parla anche di casi in cui il dipendente non ha potuto prendersi le vacanze per motivi indipendenti dalla sua volontà.