La morte di un dipendente della Ferrero di Alba porta alla luce l’alto livello di welfare aziendale dell’impresa, che pagherà l’equivalente dello stipendio del lavoratore decetuto agli eredi, per i prossimi tre anni.
Uno dei lavoratori della Ferrero è morto di cancro e l’azienda ha deciso di continuare a pagare alla famiglia, per i prossimi tre anni l’intero stipendio che l’uomo avrebbe ricevuto se fosse rimasto in vita. La notizia, raccolta da Repubblica, in pochissimo tempo ha fatto il giro del web e post dopo post ha raccolto i plausi degli italiani rimasti positivamente impressionati da tale gesto, tanto che nel giro delle prime 48 ore il post ha superato i 24 mila mi piace, raggiunto 9 mila condivisioni e più di 1000 commenti, bruciando così ogni record.
Su moltissime bacheche è comparso quanto segue: “Il figlio di una mia vicina di casa è morto di tumore allo stomaco lasciando due ragazzi di 17 e 19 anni. Lavorava alla Ferrero. Ho saputo successivamente che l’Azienda garantisce a tutti i figli orfani dei suoi dipendenti tre anni di stipendio pieno. Inoltre, se i ragazzi decideranno di continuare gli studi, la Ferrero garantirà la loro sicurezza economica fino all’età di 26 anni. Michele Ferrero è stato a lungo l’italiano più ricco d’Italia. Ricco fuori e ricco soprattutto dentro. Chapeau!”. Lavoratori e non hanno fatto sì che la storia raccontata divenisse virale per smuovere le coscienze e per spingere altri imprenditori ad emulare una delle best practice di Ferrero sottolineando inoltre le parole del sindaco di Alba che non si è stupito di quanto accaduto nell’azienda e ne ha parlato come un modello da copiare.
Le tutele sociali che l’impresa piemontese dei dolciumi riesce a garantire ai suoi dipendenti e alle loro famiglie sono diventate un vero e proprio caso nazionale visto, invece, come, a causa della crisi e dei vari e conseguenti tagli, tutto ciò sia impossibile ad altre aziende.
Tutto merito della Ferrero stessa e dei sindacati che hanno previsto nel contratto integrativo una sorta di risarcimento nel caso in cui il dipendente muoia e aggiunto anche una postilla in merito alla possibilità che i figli decidano di continuare gli studi facendo così in modo che l’azienda possa garantire loro la sicurezza economica che potrebbe portarli tranquillamente a finire il loro percorso accademico con un supporto economico fino al raggiungimento dei 26 anni d’età.
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