Guadagnare online è da sempre obiettivo, talvolta anche primario, di molte persone. Uno dei metodi più gettonati negli ultimi anni è senza alcun dubbio quello dei corsi online. Questo perché, almeno apparentemente, bisogna fare uno sforzo relativo a fronte di un guadagno che può essere anche imponente. Ecco, a questo proposito diciamo subito che la quasi totalità delle volte non è così. Ma facciamo un passo indietro chiarendo cosa s’intende per guadagnare con i corsi online: ci sono sostanzialmente due metodi: quello di frequentarli a pagamento per poi ottenere le competenze utili a lavorare online e guadagnare, il secondo è quello utilizzato da chi i corsi online li vende. In questo articolo affronteremo solo il primo metodo, ovvero quello per il quale un gran numero di persone decide di acquistare dei corsi online, presumendo poi di avere abbastanza competenze per iniziare a lavorare in quel campo specifico.
Corsi online: comprarli e lavorare
Serve davvero comprare uno o più corsi per aumentare le proprie competenze in un settore in cui buttarsi per guadagnare? La risposta ovviamente è sì, però la cosa, altrettanto ovviamente, dipende da un buon numero di fattori. Prima di tutto bisogna specificare che questa non è una particolarità dei corsi online, e nemmeno del guadagnare online. Una persona potrebbe comprare un corso in presenza per fare il fornaio per poi farsi assumere da un panettiere. Se questo corso è fatto con tutti i crismi, pensato, realizzato e diffuso da un esperto del campo, sarà sicuramente molto utile, anche se potrebbe non bastare per trovare un lavoro. Certamente però, i corsi online sono ormai molto più richiesti, un po’ per la loro capacità di “esserci sempre” (basta comprarlo e scaricarlo insomma) e un po’ per la loro grande capacità di affrontare praticamente qualsiasi argomento. I corsi infatti vanno dal settore beauty, a quello del food, a quello della vendita delle case, delle auto. E ancora, al trading, allo scrivere libri e un sacco di altri argomenti molto, per così dire, desiderabili.
Un po’ meno, desiderabili, lo sono paradossalmente i corsi che insegnano le lingue, o il giornalismo, o la contabilità. Cioè argomenti che possono essere insegnati solo da chi è un tecnico della materia. Un corso di giornalismo infatti potrà farlo solo un giornalista e sar rivolto perlopiù a giornalisti o aspiranti tali. Per insegnare contabilità bisogna essere un contabile. Paradossalmente per realizzare un corso su come vendere le case, non serve essere un venditore del settore, anche se si dovrebbe. Ovvero? Ovvero c’è chi carica online e a pagamento corsi afferenti a quel campo ma non fa quel lavoro lì. Dovrebbe, nel caso si metta a progettare corsi, ma non sempre è così.
Spiegato questo sistema, che a volte risulta essere un po’ borderline, è facile capire come la frequentazione di uno o più corsi attinenti ad un determinato argomento sia solitamente utile solamente se “l’insegnante” è un vero esperto del campo. Corsi improvvisati, normalmente esistenti in riferimento ad argomenti che non siano esclusivamente tecnici o che necessitano grandi approfondimenti, difficilmente aiuteranno il formarsi delle competenze utili a trovare lavoro o iniziare un’attività in proprio. Potrebbe infatti trattarsi di corsi online raffazzonati con informazioni prese di qui e di là e collegate secondo l’opinione non esperta del suo fautore. Il rischio è quello di cambiare il senso di quelle informazioni e fare danni a chi il corso lo compra, magari a suon di centinaia o migliaia di euro, che si crederà esperto di un argomento di cui invece non lo è.
Detto in parole povere, è molto più facile dare un consiglio su come si vende un appartamento o un ‘auto che su come scrivere un pezzo giornalistico. Il che non vuol dire che il primo lavoro sia più semplice, è più che altro di natura diversa, con meno informazioni verificabili dall’esterno ad esempio. Dire “l’appartamento in centro si vende in questo modo” è un consiglio che possono dare tutti, giusto o sbagliato che sia. Lo si può fare anche col giornalismo ovviamente, ma è più facile che chi compra un corso fatto da un non esperto del settore si trovi davanti quasi subito all’amare realtà, rischiando anche di suo, non solo i soldi del corso tra l’altro, visto che i giornalisti possono anche incappare in cause legali. Nel caso della vendita dell’appartamento, al massimo non si riuscirà a venderlo, in caso ci si provi. Non che sia roba da poco, anzi.
Proprio per questo, il punto fondamentale di tutto il discorso è esattamente questo: i corsi online sono molto utili e senza alcun dubbio servono anche per guadagnare ottime cifre, ma bisogna saperli scegliere con oculatezza. E ci sono vari step per farlo: il primo è personale e riguarda la scelta dell’argomento, ovvero del settore lavorativo. Ad esempio è inutile abbuffarsi di corsi sulla vendita (a pagamento o gratuiti che siano) se non si ha l’anima del venditore. Bisogna prima capire questo insomma: se non si ha l’animo abbastanza veemente, un po’ di pelo sullo stomaco ed un’ottima parlantina, si verrà quasi sicuramente superati da chi tutte queste caratteristiche le ha, perché le userà proprio per quello, anche se nel caso di potrebbe porre un certo problema morale. In generale, quando non si sfora dai limiti, non c’è nulla di male. Si sa, il venditore deve convincere, non può essere timido. Meglio quindi cercare, nel caso si sia caratterialmente diversi da quanto descritto sopra, qualcosa di meno a contatto col pubblico.
Fatto questo, il secondo step fondamentale è capire da chi è fatto il corso online (o anche il pacchetto di corsi) che si è deciso di acquistare. Ovvero bisogna accertarsi che chi propone il suddetto corso sia competente nel campo, altrimenti insegnerà poco e nulla. Il web è pieno anche di ventenni che si professano grandi esperti della vendita e via dicendo. Facendo notare che a vent’anni è difficile essere grandi esperti di qualcosa, è però anche vero che non perché si è molto giovani si è anche dei millantatori o qualcosa del genere. Ma qual è esattamente il discrimine? Come capire chi millanta e chi no?
La certezza assoluta non la si avrà mai o quasi, ma facciamo un esempio per capirci meglio: un ragazzo di vent’anni che vuole insegnare come si vende un’auto usata, potrebbe dire cose vere o stupidate, è difficile capirlo di primo acchito. Ma un ragazzo di vent’anni che ha il padre venditore di auto usate e che magari riesce anche a dimostrare di aver già frequentato l’ambiente, potrebbe tranquillamente essere più affidabile di una persona più grande con meno esperienza nel campo. Se il “ragazzino” ha visto auto usate da quando era fanciullo, ovviamente avrà respirato quell’ambiente lì per tutta la sua vita. In questo caso diventa davvero molto complicato dimostrare che “siccome ha vent’anni allora non può sapere niente”. Questa che già di per sé è una frase non imprecisa, potrebbe però rivelare in alcuni casi anche la verità delle cose.
Di esempi così se ne possono fare a decine, ma il punto centrale è cercare di capire il più possibile quali siano le competenze, le esperienze, se ce ne sono anche le certificazioni sull’argomento proposto dal corso di chi il corso lo ha creato. Dovendo spendere dei soldi è sicuramente una buona pratica fare dei controlli separati, ad esempio andando a cercare le opinioni discordanti ed analizzandole. Stando chiaramente attenti al fatto che non perché discordanti necessariamente vere. In rete esistono anche i boicottaggi di bravissime persone.
Spieghiamoci meglio: se si legge qualcosa di negativo su un certo venditore di corsi, questa negatività potrebbe essere reale, ma anche completamente inventata da chi l’ha diffusa. Ciò può accadere per varie ragioni (astio ingiustificato, insoddisfazione per aver comprato un corso che non ha dato i suoi frutti secondo chi l’ha comprato, influenza di altre opinioni anch’esse negative, nemmeno loro verificate, che vengono semplicemente ripetute a pappagallo). Attenzione insomma a non farsi fregare da chi ne sa poco e nulla dell’argomento che propone, ma altrettanta attenzione a giudicare troppo male qualcuno da una copertina che magari risulta falsata per una qualsiasi ragione. Una medaglia ha sempre due facce da considerare.
Il terzo fattore fondamentale da considerare è il costo del corso: prima di tutto è sempre meglio pensarci bene prima di acquistare un corso che costa svariate migliaia di euro, per il semplice fatto che appunto sono “migliaia di euro”. Il che vuol dire che il suddetto corso online potrebbe valerli o meno, ma sono comunque tanti soldi, a meno che non si sia letteralmente benestanti. Poi ovviamente se il corso è valido sarà denaro ben investito, ma all’inizio si potrebbero non avere le competenze necessarie per capire la validità del corso, anche perché ovviamente non se ne conoscono esattamente i contenuti. Il consiglio è quindi sempre quello di partire con qualcosa di meno impegnativo. Trovare insomma qualcosa a prezzo basso (sempre da una fonte affidabile ovviamente) o addirittura gratuito, in modo da capire se l’argomento possa fare al caso vostro e solo dopo eventualmente, decidere di sborsare una cifra più considerevole. Insomma, è meglio non fare l’associazione “più costa meglio è” perché a parte che non è per niente detto corrisponda alla realtà, il corso o il pacchetto di corsi online acquistato, potrebbe anche valere la cifra richiesta ma non fare al caso vostro. Non tutti i corsi vanno bene per chiunque. C’è insomma una responsabilità del venditore di corsi, ma anche una da parte di chi li acquista ad informarsi in maniera oculata e precisa.
Il fattore costo è ovviamente collegato all’affidabilità dei corsi online a cui si è interessati: più si pensa di spendere, maggiore sarà la necessità di fare verifiche rispetto alla fonte del corso. E’ ovvio che sia così: se doveste spendere 10.000 euro per un orologio, lo comprereste da un produttore con storia ultra-decennale o da un improvvisato? Le verifiche vanno fatte con il metodo sopra descritto. E’ nostra cura segnalare che esistono ad esempio delle pagine sui social (che non nomineremo), le quali si occupano di “smascherare” presunti imbroglioni. Ne abbiamo frequentata una per qualche settimana e quello che possiamo dire è che sì, senza dubbio (almeno quella di cui ci siamo interessati noi) è un’attività utile, c’è però in alcuni casi il rischio che faccia l’effetto addirittura contrario. Se all’interno di questi spazi esistono persone che conoscono la storia di alcuni venditori di corsi che, almeno a loro dire, saltano da un argomento all’altro senza avere alcuna esperienza, è altrettanto vero che un buon numero di commentatori spara a zero contro chiunque senza accertare assolutamente nulla.
Ciò rischia di gettare ombre anche molto gravi su persone che sono invece del tutto oneste. Non basta insomma l’opinione di uno sconosciuto su un social per dire che il tale venditore di corsi online sia inaffidabile. Purtroppo trattandosi di soldi da spendere e tempo da investire, è questo un settore dove sì, è molto facile farsi abbindolare da chi vanta competenze che non ha, ma è anche altrettanto facile farsi prendere da pregiudizi ingiustificati verso qualcuno. A prescindere da tutto questo, ovviamente il tempo investito per fare verifiche sulla fonte del corso, a fronte di una spesa importante, è certamente tempo ben investito.
La mitologia del “fuffaguru”
Per quanto riguarda la possibilità di comprare corsi online per iniziare a lavorare in un determinato campo, è sicuramente utile affrontare la questione della figura quasi mitologica del fuffaguru. Chi è il fuffaguru? Tecnicamente è uno di quelli che vende corsi, o propone investimenti nei più svariati settori del business, non sapendone assolutamente nulla. In pratica, è un improvvisato che decide di realizzare corsi online sui più diversi argomenti, oppure propone affiliazioni a programmi di guadagno, insegna trading e via dicendo, ma non è un vero esperto del campo, quindi in pratica insegna il nulla o quasi, spesso anche a prezzi non esattamente accessibili. Non è raro che questa figura venga associata a quelli che fanno video da Dubai su auto supersportive attorniati da belle ragazze e che vantano vite da milionari grazie al loro “business online”.
Ok, qui però tocchiamo un punto molto delicato. L’associazione diretta “fuffaguru-milionario di Dubai” è tecnicamente un’idiozia bella e buona. Il fuffaguru non è quello che vive da ricco a Dubai, ma al massimo potrebbe essere quello che si vanta di farlo e però la cosa non corrisponde al vero. Questo perché millanta guadagni che non percepisce realmente. Inoltre c’è da fare un’altra riflessione molto complessa: molti venditori di corsi o di “affari” vengono identificati come fuffaguru in maniera almeno parzialmente errata. Una persona che guadagna bene vendendo corsi su come si fa a vendere, potrebbe anche saperne poco di ciò che vende, ma è chiaramente un ottimo venditore. Diciamo che si pone da un certo punto di vista una questione morale, almeno in alcuni casi, però uno che dice di saper vendere e ti vende un corso a 3000 euro su come vendere qualcosa, se riesce a vendertelo, cioè a farti pagare, non è esattamente un fuffaguru, è invece un ottimo venditore, anche se come detto si potrebbero fare molte pulci sul metodo dal punto di vista etico.
Se quindi tralasciamo l’etica, la moralità e un sacco di altre molto belle, se una persona volesse imparare a vendere qualcosa, potrebbe anche tranquillamente copiare il metodo di quello che viene considerato un fuffaguru e che però riesce a campare benissimo vendendo cose di cui magari sa poco. Di conseguenza, andando esclusivamente nel tecnico, dipende da che cosa si cerca: se la questione è trovare una persona affidabile in un determinato campo allora né il fuffaguru, né il bravo venditore dall’etica dubbia fanno al caso vostro. Se invece si vuole imparare a “vendere a prescindere da cosa”, beh ragazzi, quella è una vera e propria scuola, magari non la più integerrima possibile, però sta a voi interessarvi o meno dell’integrità morale dei personaggi che si decide di seguire. Attenzione, non vi stiamo dicendo né di farlo né di non farlo, abbiamo semplicemente spiegato che esiste anche questa situazione, o possibilità, a seconda di come la si vuole interpretare.
Ma allora basta imparare a vendere che si può diventare ricchi o perlomeno benestanti? Ecco, no, non è proprio così. E il motivo è uno solo: se fosse cosi facile ricchi o benestanti lo saremmo tutti. Quindi è chiaro come molti che sono coinvolti nel settore delle vendite di corsi online o attività similari la sparino un po’ grossa sulle cifre percepite. Ciò non toglie che c’è invece chi ci campa davvero e anche bene perché molto semplicemente, è affidabile, esperto e ci sa fare più degli altri. Tecnicamente parlando è comunque meglio sempre dubitare molto: una persona che vanta milioni di euro di guadagno all’anno o addirittura al mese è solitamente conosciuta, ha varie collaborazioni con aziende o istituzioni, è seguito sui social… Insomma, normalmente si riesce in qualche modo a capire il tenore di vita reale, almeno a grandi linee, dal mondo che frequenta. Se questi segnali non ci sono, non è comunque detto che sia un millantatore però è sicuramente buona cosa stare molto attenti.
Il discorso sui fuffaguru, più in generale è riassumibile spiegando che sì, senza alcun dubbio esistono persone che si vantano di sapere cosa che non sanno (ma questo non è certo una particolarità dei corsi online), di fare una vita migliore di quella che in realtà fanno e via dicendo, e dalla loro incompetenza cercano pure di guadagnarci. Ma è sbagliato identificarli solo dalle loro attività online o da dove dicono di essere. Questo è letteralmente un falso mito. Se una persona ha un’attività online e con quella riesce a vivere a Dubai o in America in maniera soddisfacente, oppure viaggia molto, è l’esatto contrario del fuffaguru (cioè uno che vanta cose che non sa e che non fa), è invece con tutta probabilità un ottimo imprenditore che con altrettanta probabilità produrrà contenuti affidabili nei suoi corsi, nel caso li proponga. Di conseguenza in quel caso acquistarli potrebbe essere certamente una buona idea,volendo poi sviluppare un business nel campo di riferimento.
Un ultimo appunto sui corsi online che eventualmente decideste di acquistare è questo: è in ogni caso sbagliato dare a prescindere tutta la responsabilità a loro o a chi li ha fatti. Fatte tutte le verifiche del caso come ampiamente spiegato sopra, bisogna certamente tenere presente che: il corso potrebbe essere più che valido ma voi non avere le competenze o le abilità necessarie a comprenderlo a pieno e quindi anche a metterlo in pratica durante un’attività lavorativa. Potrebbero esservi sfuggiti dei pezzi, o dei collegamenti di cui non vi siete accorti, potreste aver capito male alcune informazioni e via dicendo. Quindi se comprato il corso, una volta frequentato ed iniziata l’attività conseguente, essa non dovesse dare i suo frutti, potrebbe sì essere colpa del corso di fatto inutile perché di un qualche fuffaguru a caso, ma potrebbe anche essere che il corso sia perfettamente valido e le mancanze tecniche siano vostre.
Non è una colpa sia chiaro, ma è comunque una possibilità da tenere presente per poter ovviare al problema. Un’ultima cosa da considerare è questa: solitamente per far andare bene un’attività, online o meno che sia, non bastano i corsi, bisogna saper fare l’imprenditore, o perlomeno l’autonomo. Non è una cosa per tutti ovviamente, ci si può certamente preparare al meglio, ma vi è solitamente anche una predisposizione abbastanza netta all’attività autonoma. Quindi, ritornando ai corsi online, se questi non dovessero essere efficaci, potrebbe anche essere che manchi qualcosa nella vostra gestione del lavoro, anche se avete perfettamente compreso le lezioni acquistate online e le state pure mettendo in pratica nel modo giusto. Dare la colpa agli altri quando la hanno è un dovere, riflettere sul fatto che anche voi potreste migliorare in qualcosa di cui non vi siete accorti, anche.
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