Home » Professioni

I camionisti: una categoria bistrattata e ricercata allo stesso tempo

Lo strano destino di una categoria tanto ricercata quanto bistrattata: gli autisti professionali, o meglio, i camionisti.

Condividi questo bel contenuto


Nel mondo del lavoro ci sono infinite categorie, ma una di quelle più bistrattate è sicuramente quella dei camionisti e questa cosa è letteralmente inspiegabile. L’autista professionale è uno di quei lavori essenziali per lo sviluppo del paese. Trasporta merci, spesso fondamentali e urgenti, nonostante ciò, questa categoria di lavoratori è spesso poco considerata, talvolta sottopagata rispetto al contratto e rientrante, nell’ideologia collettiva, in una delle classi sociali più basse. Una volta non era così, ma l’evoluzione del mondo, abbastanza incredibilmente, ha portato l’autista di mezzi pesanti ad essere più di qualche volta poco benvoluto sia dagli automobilisti che dalle aziende. La cosa vale soprattutto per chi di lavoro dorme fuori, cioè chi sostanzialmente si sacrifica di più per mandare avanti una famiglia se ce l’ha. Ma perché succede questo?

Le ragioni di un declino sociale immeritato

Va detto che la categoria dei camionisti non è sicuramente tra le più istruite. Ciò è un problema perché considerare “ignorante” una persona (intendendo il termine in senso stretto, cioè “colui che ignora, non sa, non conosce, non è andato a scuola”), porta a sottostimare le capacità della persona stessa, qualunque esse siano. Applicare la stessa teoria ad un’intera categoria lavorativa, porta a fare lo stesso ragionamento su tutti, non facendo alcuna distinzione di sorta. Non considerando nemmeno che ormai esistono migliaia di camionisti diplomati e probabilmente anche laureati che si sono adattati a fare questo lavoro per portare a casa la pagnotta. Tutto ciò è sbagliato per varie ragioni. Prima di tutto non bisogna mai considerare una persona “ignorante” nel suo complesso. Chiunque è ignorante in qualcosa e sapiente in altro. In particolare chi vive sulla strada per una settimana di fila o più sa come cavarsela in mille situazioni nelle quali quelli che hanno studiato molto, se mai dovessero trovarcisi, non saprebbero minimamente cosa fare. Ciò vuol dire che il camionista è quasi sempre competente per quel che gli serve, ma non su tutto, come chiunque del resto. Ma la sua “ignoranza” viene purtroppo giudicata più che altro dal titolo di studio più probabile ed anche questa è di fatto una vera e propria stupidata.

Esiste però effettivamente un problema: il declino sociale della professione è avvenuto anche a causa di quelli che vengono chiamati “autisti improvvisati”, cioè persone con poche competenze, magari assunte da aziende senza troppe remore perché costavano meno, che sono state letteralmente “buttate” sul camion ed ovviamente pure loro han fatto quel che han potuto. In Italia, la globalizzazione ha fatto il resto. Migliaia di autisti stranieri troppo giovani, inesperti e soprattutto a poco costo, sono stati precipitati nella giungla d’asfalto senza nessuna esperienza, abbassando il livello. Con questo non si vuole ovviamente dire che gli autisti stranieri siano peggiori di quelli italiani. Ma in alcune nazioni soprattutto dell’Est, che hanno sviluppato importanti aziende logistiche, i criteri di assunzione e contrattuali sono del tutto diversi. E questo ha creato un grosso problema di concorrenza.

I problemi dei camionisti che “stanno fuori”

Per chi sta fuori casa una settimana o più, e sono persone che per portare a casa qualche centinaio di euro in più per la famiglia rischiano di non partecipare attivamente alla crescita dei propri figli, spesso è difficile anche fare una doccia in una stazione di servizio autostradale. A volte la doccia proprio non c’è, a volte ce n’è una sola e ci sono cinque sei persone in fila e la pausa notturna è limitata a poche ore. A volte è fredda, anche d’inverno perché è rotta o qualcuno si “dimentica” di accendere lo scaldabagno. Questa cosa non dovrebbe essere così. Il falso mito del “camionista che puzza” deriva pure dal fatto che per lui fare una doccia può rivelarsi un’operazione decisamente ardua. Le aree di servizio dovrebbero essere più attrezzate in tal senso, garantendo una fruizione più facile della doccia a chi fa un lavoro fondamentale per la vita socio-economica del Paese. Senza fare un calcolo troppo complicato, le docce dovrebbero essere almeno cinque per ogni stazione di servizio, ovviamente calde. E pure gratuite (cosa che effettivamente sono, quando sono presenti).

I camionisti che “sanno dove andare” spesso sopperiscono a questa mancanza rifugiandosi in qualche ristorante che “se mangi lì puoi anche fare la doccia”. A volte però questi ristoranti, il servizio lo offrono a pagamento. Nessuno o quasi rimborsa quei costi all’autista. Due euro non sono niente, ma due euro per venti giorni diventano qualcosa. Due euro più dai dodici ai quindici per mangiare per venti giorni diventano tanta roba, per uno stipendio che non è certo elevatissimo. Così spesso l’autista sceglie di mangiare in cuccetta portandosi la roba da casa, ma in quel caso diventa impossibile fare la doccia. Anche nelle aziende gli autisti dovrebbero essere più considerati da questo punto di vista. E’ pur vero che molte tra esse riservano un’area apposita agli autisti (interni e/o esterni) dove c’è un piccolo ristoro e un bagno con tutto quel che serve. Molte però non lo fanno ancora ed anzi talvolta negano anche i servizi essenziali. Eppure è il camionista che “gli porta la merce” con la quale lavorano e campano.

Un altro problema è quello delle attese, che si acuisce ancora di più d’estate, col caldo infernale. Ci sono posti dove si può aspettare anche otto ore, o peggio due giorni, per scaricare il camion e dove i parcheggi non sono attrezzati per la sosta e le aziende non ti permettono di usare i servizi interni. A volte non esistono nemmeno i parcheggi e il mezzo viene posteggiato ai lati della strada. Non è sempre così ovviamente, ma quando accade è letteralmente un’assurdità. L’autista professionale non è un nomade che vuole vivere sul ciglio della corsia (e nemmeno il nomade lo vuole), è semplicemente una persona che si adatta a fare quel che c’è da fare per portare a casa il pane. Per questo andrebbe molto più considerato e aiutato. Talvolta uno stipendio molto alto non è così necessario se le condizioni di lavoro sono buone. Bisogna tener presente che ai camionisti solitamente piace fare “il camionista”, è una cosa che fanno per passione e che nonostante tutto non cambierebbero mai con nessun altro lavoro. Ma questa passione non va sfruttata o strumentalizzata.

D’estate di problema ce né anche un altro, che via via si riduce, ma che ancora esiste ed è molto diffuso ed è quello di dormire fuori. Molti mezzi pesanti oggi sono dotati di condizionatore da fermo, ciò vuol dire che chi dorme sta fortunatamente per lui al fresco per tutta la notte, ma non è sempre così. I camion non escono di serie col condizionatore. Ed è proprio questo il punto, dovrebbero. Di conseguenza chi non ce l’ha dorme coi finestrini aperti in posti sconosciuti con magari 40 gradi anche di notte. E poi si mette in viaggio. Per non parlare di chi fa lavori dove esistono molte linee notturne come quello “dei mercati”, o “il frigorista” che dorme in una piazzola di giorno, e viaggia di notte.

La mancanza di autisti e le pretese fuori mercato

Tutti questi problemi e dire il vero molti altri, hanno portato negli anni ad una cronica mancanza di autisti. I giovani, un po’ perché è un lavoro faticoso e poco considerato, un po’ perché anche se recentemente è settorialmente aumentato,  lo stipendio non è mai così alto ,(anche perché in Italia gli stipendi non si alzano da almeno dieci anni ed anzi hanno fatto il percorso contrario), un po’ perché appunto il camionista è a torto un lavoro non socialmente troppo apprezzato, sono molto restii ad intraprendere una simile carriera. Non ultima, c’è anche una ragione di costi. Chi fa “la giornata” è vero che prende più di un operaio, ma non molto di più ed ormai prendere le patenti per diventare “autista professionale”, tra le patenti vere e proprie e il CQC (la carta di qualificazione del conducente), ha un costo che consta in alcune migliaia di euro. Quindi il tutto viene reputato non conveniente. Un po’ a torto, un po’ a ragione, a seconda dei punti di vista.

Molte aziende non capiscono poi un’altra cosa importante. L’invasione di autisti stranieri a basso costo di cui sopra, avvenuta inizialmente decenni fa, oggi è impensabile in pianta stabile. Il motivo è semplice ed è puramente tecnologico: con la comunicazione globale passarsi le informazioni è un attimo. Un autista ci mette qualche minuto a confrontare il suo stipendio con quello di un collega e capisce subito se sta venendo o no, per così dire, “fregato”. In quel caso, cerca subito di orientarsi su un altro mestiere, non vedendo sbocchi. Quindi la pratica di andare a cercare conducenti negli angoli più remoti del globo oggi è poco fattibile, nel senso che è un fenomeno che periodicamente può durare qualche mese, forse un paio d’anni, ma poi si dovrà ricominciare dall’inizio. Questo però indebolisce il mercato del lavoro interno a favore di quelli stranieri, a causa della mancanza di stabilità e di professionalità verificate e continue.

Tutto questo ha purtroppo però portato anche ad un cosiddetto fenomeno negativo di ritorno. Più di qualche autista, per continuare a fare quello che fa oggi ha pretese fuori mercato. Ovvero per guidare pretende stipendi che molte aziende, soprattutto le più piccole, non possono minimamente permettersi. Come in tutte le cose invece ci vuole il buonsenso di capire che è sacrosanto pretendere il giusto per quel che si fa, ma non qualunque cosa sfruttando la mancanza di autisti. Come la cosa non va strumentalizzata da una parte (lato azienda), non va strumentalizzata nemmeno dall’altra (lato dipendente). E’ vero che “è il mercato, bellezza!”, ma bisogna sempre stare attenti a non drogarlo il mercato, ne è in un modo, né nell’altro. Perché in quel caso potrà succedere solo qualcosa di negativo.

Cerchi un nuovo lavoro?

Per avere sempre offerte di lavoro reali e verificate nella tua casella email in linea con le tue esigenze: Registrati su Euspert Bianco Lavoro

Condividi questo bel contenuto
× Eccomi!