Il coronavirus di cui tanto si sta parlando in questi giorni, ha fatto aumentare i casi di telelavoro. Sono sempre di più le aziende che preferiscono far lavorare i propri dipendenti da casa. Una vera e propria svolta che fa bene anche all’ambiente in cui viviamo. Vediamo come in Cina le imprese hanno dovuto organizzarsi al fine di prevenire la diffusione del virus.
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La diffusione del coronavirus in tutto il mondo, ha avuto delle conseguenze anche sul lavoro e sull’organizzazione delle imprese. Con la paura di contagio e di diffusione del virus in questione, tante aziende hanno preferito far lavorare da casa i propri dipendenti. Questo soprattutto in Cina, dove l’unico modo per continuare ad operare ed essere attivi, è stato proprio quello di far lavorare i propri dipendenti da remoto, senza uscire di casa per recarsi quotidianamente in ufficio. Dunque, per tanti, il telelavoro è diventato una necessità più che un semplice optional. Le strade in Cina sono vuote, la gente cerca di uscire sempre meno o comunque di non recarsi in luoghi molto affollati. In un contesto del genere, anche le aziende hanno dovuto adattarsi, abbracciando nuove formule organizzative, come il telelavoro, svolto comodamente tra le mura domestiche.
Non tutti i lavori possono essere svolti da casa
Bisogna anche sottolineare che non tutte le tipologie di lavori possono essere svolte da casa. Ad esempio, le attività creative, che necessitano della collaborazione reciproca e dell’interazione dei componenti di un team, saranno difficilmente svolte da casa. Al contrario, un tipo di lavoro individuale, che non necessita di alcuna forma di collaborazione ed interazione, potrà essere svolto da casa con molta più facilità. In ogni caso, durante le scorse settimane, le varie aziende sia in Cina che non, hanno preferito organizzare delle riunioni online, grazie ad app e piattaforme sul web. Soprattutto in territorio cinese, dove quasi tutte le aziende hanno optato per il telelavoro, si sono avuti problemi connessi al funzionamento delle app in questione, in quanto affollate da un numero sempre crescente di videoconferenze, che hanno letteralmente mandato in tilt il sistema.
Incentivare il lavoro da casa
La diffusione del virus, potrebbe davvero diventare un fattore che incentiva il lavoro da casa. La preoccupazione per i manager resta comunque connessa alla produttività. Molti pensano che telelavoro significhi produrre meno ed in modalità più lenta. In realtà non è così, in quanto già nel 2015 la famosa Università di Stanford in California, aveva condotto e pubblicato uno studio su vari operatori di call center cinesi che lavoravano da casa. In questo caso, il telelavoro ha permesso di avere una produttività incrementata del 13%. Segnale che operare da casa, in un ambiente confortevole, ben conosciuto, con ritmi più tranquilli e senza ansia addosso, porta i dipendenti verso migliori performance professionali. Abbracciare nuove metodologie di lavoro, non sempre significa fallimento o risultati negativi.
Il lavoro da casa fa bene anche all’ambiente in cui viviamo
Optare per nuove filosofie professionali come lo smart working, il telelavoro e tanto altro, fa bene anche alla salute dell’ambiente in cui viviamo. Svolgere le proprie mansioni professionali da casa, significa non uscire per recarsi in ufficio, e dunque comporta l’emissione di meno gas serra. Infatti, le emissioni di gas nocivi all’ambiente, derivano in parte anche dai mezzi di trasporto che quotidianamente la gente adopera per recarsi a lavoro. Se le aziende si aprissero a nuove forme di organizzazione, puntando sempre di più sul lavoro da remoto, che si può svolgere tranquillamente da casa, sarebbe un bene che oltre a comportare meno stress per i dipendenti e meno emissioni di gas nocivi, farebbe molto bene alla salute ambientale.
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