Una vicenda di cui si è discusso molto negli ultimi giorni è quella che riguarda un’iniziativa presa dal Ministero dei trasporti con a capo Matteo Salvini e che riguarda la possibilità di mettere a disposizione gratuitamente dei taxi fuori dalle discoteche per chi ha bevuto troppo. La polemica è sorta sul fatto che la cosa possa sembrare un incentivo a bere perché tanto qualcuno poi ti porta a casa. Per i sostenitori invece il discorso è completamente differente e fa leva sul fatto che in questo modo si riescano a prevenire incidenti anche gravi, visto che vengono letteralmente tolti degli ubriachi dal volante delle loro auto. Chi ha ragione? E’ difficile capirlo ma probabilmente in gran parte è questione di prospettiva, ovvero il modo in cui si guarda tutta la faccenda.
Cominciamo col dire che è già in atto una sperimentazione. Il Ministero ha messo a disposizione 60.000 euro a titolo di prova, distribuiti in sei discoteche, le quali stanno nei fatti facendo da apripista ad una legge che potrebbe prima o poi entrare in vigore. Come funziona? Chi va in discoteca, se una volta uscito dalla stessa si sottopone volontariamente al cosiddetto “test del palloncino” e risulta fuori dai limiti ha a disposizione un taxi gratuito che lo porta a casa. Il test in questione quindi non è obbligatorio, nessuno costringerà qualcuno a provare il suo livello di alcool nel sangue fuori dalla discoteca (salvo eventualmente le Forze dell’ordine ovviamente), ma se l’utente dovesse farlo spontaneamente e risultare non in regola, gli verrà data la possibilità di essere portato a casa gratuitamente da un taxi. Chi invece decide di non farlo può tranquillamente tornare a casa con i suoi mezzi, a suo rischio e pericolo nel caso abbia bevuto troppo. Come abbiamo detto gli italiani su questa storia si sono subito divisi in due: detrattori e sostenitori.
I detrattori
Sono molti quelli che pensano che sia un’iniziativa assolutamente fuori luogo e per alcuni addirittura dannosa. I motivi sono tanti. Il primo tra tutti è quello che se entrasse in vigore il provvedimento sarebbe una sorta di incentivo a bere. Insomma, uno va in discoteca si ubriaca completamente tanto poi c’è qualcuno che lo porta a casa gratis, quindi a lui sostanzialmente “cosa gliene frega?”. Ma è giusta questa teoria? Non molto, volendo indagare. Prima di tutto dire che il ritorno a casa di uno che ha bevuto troppo sia completamente gratuito è impreciso. A meno che uno vada in discoteca in macchina con i suoi amici e non guida lui, per andarci, in discoteca, l’auto la deve prendere e la deve guidare. Una volta uscito dal locale a notte fonda e risultato fuori dai limiti, è vero che il servizio di taxi è gratis, ma se decide di usarlo deve comunque lasciare lì la sua auto e venirsela a riprendere almeno il giorno dopo.
Quindi deve o usare un’altra auto o farsi accompagnare. In ognuno dei due casi avrà un qualche tipo di spesa aggiuntiva, anche perché spesso per raggiungere le discoteche si fanno molti chilometri. Potrebbero non essere molti ad avere la possibilità di fare questo, sia in un modo che nell’altro, anche perché sostanzialmente bisogna impegnare un giorno in più per andarsi a riprendere l’auto. E’ quindi facile immaginare che uno che esce dalla discoteca avendo bevuto così tanto da non poter guidare, l’avrebbe fatto comunque, ovvero a prescindere dalle conseguenze. Però il taxi gratis fondamentalmente lo toglie dalla strada nel momento in cui potrebbe creare maggior pericolo, potenzialmente salvando la vita (e anche la patente) a lui e proteggendo le altre persone che viaggiano in quel momento.
Un altro discorso che fanno i detrattori è quello che riguarda il fatto che i soldi eventualmente impiegati per sostenere un provvedimento simile potrebbero essere utilizzati in maniera migliore. C’è forse un po’ di benaltrismo in queste teorie, però alcune obiezioni non sono sbagliate. La più sensata è sicuramente quella che riguarda l’utilizzare lo stesso servizio (cioè il taxi gratuito) per aiutare gli anziani in difficoltà che devono andare a fare la spesa o le visite. Anche qui però c’è un discorso da fare: è sicuramente un ottimo argomento, ma una cosa non esclude l’altra. Se il governo volesse approntare una misura del genere per aiutare gli anziani potrebbe farlo comunque a prescindere da un eventuale legge sui taxi gratis nelle discoteche. Ovviamente servirebbero più soldi, ma anche nel caso in oggetto andrebbero stanziati dei fondi, quindi basterebbe decidere che il servizio agli anziani sia anch’esso una priorità per stanziarne degli altri appositi. Insomma, non è necessario vedere le due cose come in contrapposizione.
I sostenitori
Chi sostiene l’introduzione della legge che prevede i taxi gratis fuori dalle discoteche, semplicemente pensa che siccome un servizio simile toglierebbe molti ubriachi dal volante, valga comunque la pena introdurlo anche se qualcuno potrebbe approfittare troppo del servizio stesso. In sostanza se uno che non può guidare, non lo facciamo guidare, anche a spese dello stato, almeno nelle intenzioni salviamo sia lui che tutti quelli che gli stanno intorno, quindi nei fatti quei soldi sono ben spesi. C’è da dire anche che pure se l’idea ha polarizzato lo scontro, essa non è per nulla nuova.
Negli anni 90 del secolo scorso era abbastanza normale che le discoteche stesse, a loro spese, mettessero a disposizione delle navette (solitamente piccoli pulmini) per portare e riportare a casa le persone. Il costo di queste navette era inserito nel prezzo del biglietto, costo che solitamente era accessibile a tutti almeno per quanto riguarda la maggioranza dei locali. Erano anni in cui si era soliti anche usare i pullman grandi per andare a ballare e tornare a casa senza dover prendere l’auto e rischiare. Insomma c’era forse un concetto un po’ differente rispetto ad adesso, anche perché la dimensione media dei locali era molto maggiore di quella attuale.
Questione di prospettiva
Si può quindi dedurre che la bontà o meno di una legge del genere sia abbastanza una questione di prospettiva: se la si guarda ragionando contro, ovvero pensando che si potrebbe comunque fare qualcosa di meglio (trasporto anziani o disabili, donne sole di notte etc…) allora è chiaro che ci sarà sempre un servizio che da qualcuno sarà considerato migliore di quello proposto. Se invece si guarda all’iniziativa con favore, si pensa automaticamente che essa sia volta a proteggere le persone, che è certamente una cosa che lo Stato deve fare, e che quindi non ci sia niente di male nel finanziare anche continuativamente un progetto di questo tipo, pur non volendo escluderne per forza altri di natura simile. Bisogna insomma capire da che parte si vuole stare.
I costi
Quanto costerebbe il finanziamento annuale di una legge che preveda i taxi gratis fuori dalle discoteche? Vediamo un po’ di numeri: tecnicamente parlando in Italia le discoteche sono circa 1050. Considerando che sono stati messi a disposizione 60.000 euro per sei discoteche, se lo Stato dovesse stabiliere la stessa cifra erogata per la sperimentazione, si tratterebbe di 10.000 euro a discoteca, quindi il tutto costerebbe 10 milioni e mezzo di euro all’anno. Ma la cifra necessaria potrebbe tranquillamente più che triplicare se il servizio venisse esteso a tutti i locali di natura simile, perché il numero totale arriverebbe a circa 3500.
Questi calcoli un po’ grossolani possono dare l’idea di quanti soldi servano per finanziare un eventuale provvedimento, si tratta però di calcoli lineari, che non tengono conto di molti fattori come la distribuzione dei locali, la loro grandezza, la disponibilità di taxi in zona, i chilometri che dovrebbero percorrere gli stessi e via dicendo. Non è quindi facile prevedere la spesa esatta necessaria, ma sono cifre che almeno a prima vista non sembrano proibitive per un Governo che abbia seriamente intenzione di spingere su una legge di questo tipo.