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Lavorare nel vintage: intervista a Fabio Lucarelli

Fiere e manifestazioni. Il vintage è ora più che mai di moda, un ritorno di fiamma di un passato che probabilmente non morirà mai. Abbiamo intervistat un super esperto del settore, Fabio Lucarelli, che del vintage ne ha fatto un vero e proprio lavoro.

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Oggi ho il piacere di fare un bel faccia a faccia con una tra le figure più interessanti e significative  del fashion system italiano, per capire qualcosina in più riguardo al prepotente ritorno in auge del vintage in quasi tutti i settori del mercato: dall’abbigliamento all’arredamento, dalle automobili all’oggettistica. La produzione di un ventennio fa viene considerata di pregio per svariati fattori, che vanno dall’attenta cura della manifattura, alla qualità dei materiali utilizzati, all’unicità del design, fino al valore aggiunto dato dal vissuto che lascia il segno. Se è vero che tutto torna all’origine, allora niente lo conferma più dei numeri che il mercato del vintage registra ogni anno, con una crescita costante (il primo trimestre 2017 segna un +1,5 rispetto al 2016).  La Second Hand Economy fattura circa 18 miliardi di euro; Roma, Milano e Torino con il 25% d’incidenza si aggiudicano il podio dell’intero mercato italiano.

Fabio Lucarelli, fratello della nota scrittrice ed opinionista Selvaggia, da svariati anni si occupa di vintage, dapprima per passione e poi per lavoro, essendo stato nominato art director di una delle più grandi e importanti manifestazioni del settore: Voglia di Vintage, giunta ormai all’undicesima edizione.

A-  Caro Fabio, sei nel mondo della moda ormai da svariati anni e da circa un paio sei anche direttore artistico di “Voglia di vintage”, ci racconti come è avvenuto questo incontro?

F- In realta’ e’ stato un incontro del tutto casuale..

Nel 2015, non appena Mantova e’ stata proclamata capitale della cultura italiana per il 2016, agli organizzatori di questa fiera sul vintage e’ venuto in mente di trasformare questa MANIFESTAZIONE in festival. Uno degli organizzatori, titolare dell’agenzia di comunicazione che ne curava la parte grafica, ha pensato di contattare me, visto le mie innumerevoli amicizie, per curare i contenuti del festival. Io naturalmente ho accettato piu’ che volentieri questa proposta e da due anni mi occupo con grande soddisfazione della direzione artistica di questa importante e bella manifestazione.

A- Come si è sviluppato in questi anni il settore del vintage e quali sono i numeri che ruotano attorno a questo mercato?

F- Il vintage in questi ultimi anni ha avuto un incremento grandissimo. Si sono moltiplicati i mercatini, le fiere, i raduni e le esposizioni di ogni genere. La moda in generale prende sempre piu’ ispirazione dagli anni passati. Ma questo vale sia per le grandi maison sia per i brand streetwear.

Il vintage e’  piu’ che mai di moda, e anche tutti i marchi che negli anni sono riusciti a rimanere sul mercato stanno tornando prepotentemente in auge, sfruttando la loro storicita’ (che spesso e’ sinonimo di qualita’) e il fascino che deriva dalla tradizione.  Mi vengono in mente marchi come Superga, Robe di Kappa, che ha appena firmato una collaborazione con Marcelo Burlon (lo stilista del momento), Australian, Fila, Ellesse, K-way.

A- Come si pone l’Italia rispetto agli altri paesi d’Europa e quali sono le fiere più importanti del settore che ci puoi segnalare?

F- Le fiere piu’ importanti che ci sono in Italia sono senza dubbio Il “Vintage Selection” che si svolge ogni anno a Firenze, nei pressi della stazione Leopolda, il “Mercante in Fiera” a Parma, dove c’e’ anche tanto antiquariato vintage, poi il “Next Vintage” che si svolge nella splendida cornice del castello di Belgioioso nel pavese,  e il “Future Vintage Festival” di Padova, che come il  nostro “Voglia di Vintage” di Mantova ospita rassegne e talk di ogni genere

A- In base alla tua esperienza, come definiresti il cliente che cerca il pezzo “d’epoca” e qual è la differenza sostanziale tra usato e vintage?

F- Facile la risposta. Il cliente che va nei tanti negozi e mercatini dell’usato, il piu’ delle volte, lo fa soprattutto per necessita’ purtroppo, mentre il cliente del negozio vintage e’ un appassionato, e’ un cultore ed e’ alla continua ricerca di pezzi unici.

A-  Guardandoti non passa certo inosservato il tuo look estroso e vagamente retrò, va da sè chiedere: è nato in funzione di ciò che adesso rappresenti o è una tua passione che ha trovato in ciò che fai la sua naturale conseguenza? Ricorda un po’ la storia dell’uovo e della gallina, lo so..

F- La mia immagine viene “prepotentemente” caratterizzata dalle mie basette ottocentesche che ormai porto da piu’ di vent’anni. Le porto e non le taglio, fondamentalmente perche’ mi piacciono e perche’ ormai non credo di poterne fare a meno. In questi anni hanno rappresentato per me un vero e proprio segno di distinzione visto che non sono per niente comuni, e ad essere sincero la cosa mi fa molto piacere. Per il resto, io sono sempre stato un estimatore ed un appassionato del vintage in generale, non solo dell’abbigliamento, ma anche dell’arredamento. Custodisco gelosamente dei pezzi appartenuti ai miei nonni e ai miei antenati. Questa passione mi e’ stata tramandata da mio padre, infatti quando ero piccolo lo accompagnavo alle aste d’antiquariato dove amava acquistare pezzi di ogni genere, e negli anni  ho ampliato e alimentato questa passione.

Recentemente Fabio Lucarelli ha riportato alla luce, dopo un quinquennio di silenzio, il giovane e modaiolo brand Colour Armada, che coniuga alla perfezione il lato eccentrico e il lato pratico del poliedrico imprenditore del buon gusto. Di sicuro le sorprese non mancheranno, quindi non facciamoci trovare impreparati, buttiamo un occhio al sito  www.colourarmada.com  e seguiamo le varie pagine social, perchè l’estate 2017 , promette Fabio con un ammiccante gioco di parole, sarà la stagione di punta, ma si giocherà “in riserva”.

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