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Lavori socialmente utili ai mendicanti: succede in America

L’iniziativa, promossa dal sindaco di Alburquerque e da un’organizzazione no-profit, ha fornito a molti homeless l’opportunità di “rimettersi in piedi” e di riscattarsi umanamente

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Sottostimare i segnali di malessere di un lavoratore è una cosa rischiosa. Quando andare in ufficio (in azienda o in un negozio) significa consegnarsi a una giornata di stress e frustrazione, la possibilità che lo scontento “contagi” anche la sfera privata esiste eccome. Eppure ci sono persone che vivono situazioni ancora più difficili. Come i mendicanti, che devono quotidianamente fare i conti con la necessità di procurarsi un alloggio di fortuna. E non hanno un lavoro che possa aiutarli a riscattare la loro dignità ferita. Proprio a loro ha guardato, con filantropico interesse, il sindaco di una città del New Mexico, che ha sostanzialmente proposto agli homeless della zona di occuparsi del decoro pubblico urbano. Dietro un compenso che, di fatti, supera il minimo salariale. Un’iniziativa encomiabile, che ha spinto molti altri sindaci degli Stati Uniti a tentare di replicare il modello.

mendicanti

Il programma avviato nella cittadina di Alburquerque dal sindaco repubblicano Richard Berry si chiama “There’s a Bettere Way” (letteralmente “C’è un modo migliore”). Cosa prevede esattamente? Di impiegare i mendicanti della città in lavori socialmente utili. L’iniziativa ha preso il via lo scorso anno e ha riscosso un significativo successo certificato dai numeri. Stando a quanto riferito dagli organi d’informazione locali, infatti, sarebbero stati offerti 932 lavori giornalieri che hanno coinvolto un numero importante di poveri costretti – di norma e loro malgrado – a elemosinare per le strade. Tra le attività più praticate, la raccolta di rifiuti e di erbacce (in quasi un anno, ne sarebbero stati eliminati oltre 31.700 chilogrammi) e i lavoretti di ordinaria manutenzione stradale che hanno ridato decoro a molte zone della città.

Il programma – che il sindaco è riuscito ad avviare grazie alla collaborazione di un’organizzazione no-profit che ha messo a disposizione un furgone con cui sono stati organizzati gli spostamenti dei senzatetto – coinvolge mediamente 10 persone al giorno. Che guadagnano 9 dollari all’ora. Non solo: le persone coinvolte in “There’s a Better Way” possono anche usufruire di un pasto gratuito e di un alloggio dove ripararsi, a fine turno. Un modo concreto per dare una mano a chi si trova in una situazione di estrema indigenza. E per manifestare considerazione umana a chi, da troppo tempo, non la sperimenta più. “Si riesce a capire la spirale che ha fatto finire queste persone agli angoli della strada – ha dichiarato, in una recente intervista, il sindaco Richard Berry – A volte hanno bisogno di un piccolo stimolo per fermare questa spirale negativa, per riuscire a respirare un po’: è una cosa eccezionale. Per un giorno hanno la dignità di un lavoro. Per un giorno c’è stato qualcuno che ha creduto in loro”.

L’iniziativa avviata ad Alburquerque – che molti altri sindaci statunitensi vorrebbero “importare” nelle loro città – ha avuto anche il merito di minare il pregiudizio sui mendicanti. Che vengono spesso schivati perché considerati pigri e indolenti. Come il sindaco Berry ha spiegato e come alcuni volontari dell’associazione no-profit hanno confermato, si tratta invece, il più delle volte, di persone che vorrebbero impiegare diversamente il loro tempo. E che hanno visto nell’iniziativa promossa dall’amministrazione di Alburquerque l’occasione ideale per “rimettersi in piedi” e riscattarsi umanamente. Per quanto vada precisato che “There’s a Better Way” non è riuscito a dare lavoro a tutti i bisognosi della città. Molto, insomma, resta ancora da fare; ma l’iniziativa del sindaco del New Mexico ha sicuramente tracciato la strada di un welfare sociale che inizia a guardare anche ai cosiddetti “invisibili”. Che non godono delle assistenze più elementari (si pensi a quella sanitaria) e non riescono spesso a stabilire un contatto con le strutture pubbliche che potrebbero aiutarli. “Il programma sta aiutando centinaia di persone – ha rimarcato soddisfatto Richard Berry – e la nostra città non è mai stata così bella”.

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