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L’impatto economico di una eventuale pandemia causata dal Coronavirus

Un’indagine degli effetti sull’economia globale e locale del Coronavirus e come rispondono le aziende dei diversi settori merceologici all’emergenza

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Contributo di Elisa Petroni Presidente ASI – Associazioni Sportive e Sociali Italiane di Forlì- Cesena

Prendiamo spunto da un analisi effettuata dall’Osservatorio dei Conti Pubblici Italiani (OCPI) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Partiamo dal considerare che tutti gli studi fatti per ipotizzare l’impatto economico di una eventuale pandemia, quale potrebbe diventare quella da COVID-19, si basano sulle esperienze del secolo scorso.

Lo scenario economico in caso di pandemia

effetti economia coronavirus

Uno scenario mite si verrebbe a configurare in una situazione simile al biennio 1968-1969 con la famosa influenza di Hong Kong in cui si ipotizzerebbe un calo del Pil Mondiale pari al 0,7 punti percentuali , uno scenario moderato in una situazione simile all’influenza Asiatica del 1957 in cui si ipotizzerebbe un calo del Pil Mondiale pari a 2 punti percentuali e uno scenario più severo, simile all’influenza Spagnola del 1918-1919, in cui si ipotizzerebbe un calo del Pil Mondiale pari a 4,8 punti percentuali.

Tutti questi scenari ipotizzati prendono in considerazione un arco temporale di breve periodo. Nell’ipotetico caso in cui si prendesse in considerazione un arco temporale medio – lungo infatti il Pil risulterebbe essere ad un livello di poco inferiore a quello che si andrebbe a raggiungere in assenza totale di pandemia. Questo sta a significare che gli effetti, anche quando forti, sono limitati nel tempo. La contagiosità e la letalità del Covid-19 sono fattori determinanti nel definire impatto ed effetti della sua diffusione. Gli effetti di una pandemia a livello globale ma anche locale possono essere diretti o indiretti. Sono diretti sul sistema sanitario dei paesi coinvolti il che vuol dire che sono necessarie spese urgenti per garantire un adeguato sistema di cure e ospedalizzazione e anche per fornire ottime misure di contenimento del contagio. Sono indiretti perché vi è una riduzione di offerta e domanda di lavoro, chiusura delle attività e calo degli investimenti.

Elisa Petroni

L’impatto locale

L’impatto locale e non globale di una pandemia varia in base alle caratteristiche e peculiarità dei singoli Stati che colpisce. Infatti alcune economie sono molto più solide di altre perché possiedono caratteristiche che le proteggono da un certo tipo di turbolenza e altre sono meno solide e sottoposte ad eventi che tendono a scoraggiare le interazioni sociali che rappresentano una parte importante delle loro economie come:

  • il turismo,
  • la ristorazione,
  • gli eventi sportivi (partite calcio) o culturali (mostre/fiere).

La questione è qui, nel senso che non sappiamo quantificare prima quanto grande e forte è la botta perché dipende anche dai comportamenti presi dai governi e dai singoli cittadini di una Nazione. Fatta una breve analisi di carattere economico globale e locale per non tralasciare le conseguenze della diffusione di COVID -19 sull’ecosistema finanziario passiamo ad analizzare anche gli aspetti sociali di certo non meno importanti.

L’Italia ha mostrato, in queste ultime settimane , di subire un forte scoraggiamento alle proprie interazioni sociali che sono aspetti importanti della sua economia ma lo stesso potrebbe non accedere in altri Stati dell’Unione Europea o del mondo. Rimane indiscusso il dato che ad oggi, 9 marzo 2020, in Europa e UK i casi di Covid- 19 sono in crescita :

  • Italy (7375),
  • France (1126),
  • Germany (902),
  • Spain (589),
  • United Kingdom (273),
  • Netherlands (265),
  • Sweden (203),
  • Belgium (200),
  • Norway (169),
  • Austria (102),
  • Greece (73),
  • Iceland (55),
  • Denmark (38),
  • Czech Republic (32),
  • Finland (30),
  • Portugal (30),
  • Ireland (21),
  • Slovenia (16),
  • Romania (15),
  • Croatia (12),
  • Poland (11),
  • Estonia (10),
  • Hungary (8),
  • Luxembourg (5),
  • Slovakia (5),
  • Bulgaria (4),
  • Latvia (3),
  • Malta (3),
  • Liechtenstein (1)
  • Lithuania (1).

Il comportamento dell’Italia

Dei 7375 casi Italiani, circa 5500 sono Concentrati nella Regione Lombardia e circa 1400 in Emilia- Romagna. E’ interessante, a dimostrazione del fatto che sono determinanti alla misurazione dell’impatto da pandemia i comportamenti e le decisioni prese da governi e cittadini, considerare che il dramma da Covid -19 in Italia a dicembre era solo un problema a km di distanza e solo del popolo Cinese che noi avremmo affrontato, in tutta serenità, attraverso l’adozione di misure draconiane non appena se ne fosse ravvisata la necessità.

A febbraio, dopo la comunicazione a reti unificate della scoperta di casi di Covid -19 in Provincia di Piacenza a Codogno per la precisione e la conseguente emanazione prima da parte delle Regioni interessate dai casi di Covid-19 di ordinanze molto restrittive, poi da parte del Governo di due Decreti tra cui l’ultimo del 9 marzo 2020 #Iorestoacasa, si sono subito definiti i contorni della botta da Covid- 19.

Non è mancato il comportamento isterico e scomposto dei cittadini una volta presa coscienza della minaccia reale rappresentata da Covid-19. L’Estensione a zona rossa di tutto il territorio Nazionale italiano impone oggi una serie di comportamenti da parte dei singoli, improntati a grande responsabilità e senso civico. Il ruolo dei mass media, dalle tv ai social, ha influenzato i comportamenti sociali amplificando notevolmente gli effetti prodotti già dalle prime ordinanze Regionali.

In questa circostanza, in tutta Italia, l’eccessivo allarmismo che ha accompagnato i primi casi certi di infezione da Covid- 19, ha amplificato immediatamente gli effetti. Sarebbe bastato comunicare adeguatamente un messaggio di bassa letalità pur nella consapevolezza di un’ elevata probabilità di contagio con provvedimenti governativi subito severi e inviti all’adozione di comportamenti dei singoli responsabili e di buon senso ( lavarsi spesso le mani, evitare contatti non indispensabili, restare il più possibile a casa..).

Appare indubbio che, come effetto diretto, specie nelle Regioni attualmente interessate dai casi di COVID- 19 tra cui anche l’Emilia-Romagna, questo nuovo virus mette a dura prova il sistema Sanitario locale e la sua organizzazione interna. Al momento il Covid- 19 ci trova assolutamente impreparati in termini di posti letto, anche in una Regione Fiore all’occhiello della sanità Italiana quale è la nostra. Potrebbe infatti essere reale il problema del numero delle ospedalizzazioni necessarie in caso di maggiore contagiosità del virus pur a fronte di una bassa letalità.

Gli effetti indiretti locali

Tornando agli effetti indiretti locali La CNA di Forlì -Cesena ha effettuato di recente un’ indagine sottoponendo dei questionari a tutti i suoi associati. Hanno risposto un numero significativo di imprese (circa 300) e il dato uscito è di maggiore sofferenza, specie nel lungo periodo, per le piccole medie- imprese operanti nei settori del trasporto alla persona, servizi alla persona e turismo. IL 75,4% delle imprese interpellate ha avuto effetti diretti in ragione della diminuzione della domanda ma anche per problemi logistici o di comunicazione con i fornitori.

Dato da non sottovalutare e che ci rende orgogliosi è che, nonostante tre imprese su quattro abbiano lamentato conseguenze significative in queste prime settimane, decisiva è stata la loro tempestiva reazione attraverso la messa in moto di contromisure quali ad esempio forme di smart working o telelavoro. A questa reazione lodevole del nostro tessuto economico, che può contrastare o arginare solo nell’immediato gli effetti negativi dell’ emergenza sanitaria da Coronavirus, va associato un piano d’azione più completo che attenga alla sfera della governance locale e Nazionale e che preveda una garanzia alla circolazione di merci e automezzi per gli approvvigionamenti alle imprese, limitazione di blocchi a import ed export, aumento di liquidità nelle tasche delle imprese grazie alla sospensione di pagamenti per contributi, tasse e imposte, moratorie rate mutui, accellerazione pagamenti PA, potenziamento fondo garanzia per le PMI.

Al momento il Governo Italiano, dopo il Decreto del 9 Marzo, sta lavorando per cercare delle misure adeguate al contenimento degli effetti negativi sul tessuto economico Nazionale e la situazione è in continua e costante evoluzione. Il Presidente del Consiglio ha ricordato a tutto il popolo Italiano che l’art. 32 della nostra Costituzione cita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività…“.

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