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Mi hanno offerto un lavoro dove mi pagano di più, ci vado o no?

Un’offerta dallo stipendio più alto e scatta la voglia di cambiare lavoro? Ma conviene sempre spostarsi?

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Un bel giorno, vi arriva quell’offerta che, di primo acchito, nessuno rifiuterebbe. Un lavoro lo avete già, ma come un fulmine a ciel sereno, un altro è ora dietro l’angolo e vanta uno stipendio maggiore. Cambiare lavoro si sa, comporta sempre alcune difficoltà. Lasciare il certo per l’incerto non è facile, ma spesso di fronte ad uno stipendio più alto tutti i dubbi cadono come pere mature dall’albero. Ma cambiare lavoro a favore di un altro con paga migliore è sempre la scelta migliore? Gran bella domanda, alla quale proveremo ora a rispondere. 

Indice

Cambiare lavoro o meno? Le valutazioni da fare

cambiare lavoro

Stratificando per tipo di lavoro e per differenza salariale, dando quindi per scontato che competenze e “gusti” aderiscano ugualmente sia a quello in essere di lavoro che a quello dell’offerta e che il gap tra il vecchio stipendio e quello nuovo sia economicamente significativo, sul tema vanno sicuramente fatte alcune considerazioni, che chiamano in causa quattro distinti aspetti da valutare attentamente prima di buttarsi in una nuova avventura lavorativa.

Gli orari

Se tralasciamo i ruoli di grande responsabilità dove possono ballare tranquillamente svariate decine di migliaia di euro, quando non centinaia di migliaia, per quanto riguarda i posti di lavoro che rientrano, per così dire, in una sorta di media, qualche centinaio di euro in più in banca ogni mese non sono certo da buttare via, anzi. Ma cambiare lavoro a fronte di due o trecento euro per poi dover lavorare svariate ore in più alla settimana, perché la struttura stessa del lavoro (quello nuovo) lo richiede o impone, può non convenire.

Anche se avete tanta voglia di lavorare potreste essere soggetti ad altri impegni (ad esempio quelli familiari), inevitabili o che perlomeno finirebbero per richiedere un esborso pari, se non maggiore, all’aumento di paga ottenuto, volendo decidere di delegare qualcuno ad onorarli. Quindi, se avete tempo e voglia, tutto ok, fate il salto e anche subito perché “quando ricapita un’occasione così?”. Ma se affrontando la vita quotidiana vi accorgente che altri impegni extralavorativi necessitano la vostra presenza, allora il “salto” potrebbe per voi rivelarsi controproducente, psicologicamente senza dubbio, ma in alcuni casi anche economicamente. Attenzione quindi, ponderate bene, sempre.

La responsabilità

Quali sono le responsabilità che vi verranno attribuite nel nuovo lavoro? Ok la paga più alta, ma informarsi bene su a cosa sarete soggetti, quali eventuali decisioni sarete chiamati a prendere e quali conseguenze potrebbero esserci in caso di errori (possibili, soprattutto quando siete appena arrivati) è fondamentale. Se la responsabilità è tanta, anche la paga deve essere adeguata, in senso assoluto, non solo relativo. Non basta cioè che lo stipendio sia significativamente più alto di quello che percepite adesso, è invece necessario, a fronte di responsabilità di un certo livello, che tale stipendio sia dello stesso livello. Altrimenti il rischio è quello di seguire una sorta di specchietto per le allodole, ovvero: “ti pago un po’ di più, tu vieni, ma io ti faccio fare un lavoro che presuporrebbe una paga (ad esempio) doppia, rispetto a quella che ti darò”. Le responsabilità portando indubbi vantaggi, ma anche indubbi problemi.

L’azienda

Trasferirsi da una piccola azienda ad una multinazionale presuppone una modifica a volte anche radicale delle abitudini lavorative. La contropartita è che la sicurezza del posto, nella maggior parte dei casi, è di gran lunga maggiore ed anche la paga solitamente (anche se non sempre) è un po’ più alta. Se invece pensate di avventurarvi nel percorso inverso, beh sappiate che è ben  più articolato.

Se vi spostate da una grande azienda ad una media o piccola perché quest’ultima vi paga di più (può assolutamente accadere, soprattutto quando si tratta di ruoli lavorativi particolari o d’eccellenza), lo spostamento può configurarsi come una specie di scelta di vita. Ok, il vostro stipendio sarà  maggiore, magari anche di un bel po’, ma la sicurezza del vostro posto di lavoro resta la medesima? A volte ovviamente sì,  altre volte invece no.

Mentre il passare da un’azienda grande ad una di pari dimensioni non comporta variazioni da questo punto di vista, lo spostarsi in un’azienda piccola, ad esempio, impone una rinuncia a molti dei benefit di cui potete godere quando fate parte di una grande realtà. E se la nuova destinazione è sotto un certo numero di dipendenti, sappiate che, in caso, può non metterci più di qualche giorno a lasciare tutti a casa all’occorrenza.  Guadagnare qualcosa in più per un po’ per poi ritrovarvi appiedati dopo qualche tempo non è proprio il caso, vero?

Carriera

Magari non v’interessa, ma magari sì. A fronte di una paga maggiore, potreste nel medio futuro trovarvi a dove rinunciare ad una carriera alla quale avevate comunque pensato. Questo per molte ragioni, le più immediate delle quali sono l’impossibilità materiale di farla (ovvero non esiste una carriera fattibili, a causa delle ridotte dimensioni aziendali) e il fatto che davanti a voi ci siano diverse altre figure, magari “storiche” o che comunque si sono fatte notare dall’azienda in cui state decidendo se spostarvi o no.

Quindi se il vostro scopo è quello di ottenere lo stipendio più alto possibile nell’immediato, senza curarvi troppo di come sarà il dopo, allora a fronte di una paga maggiorata il cambiare lavoro è praticamente d’obbligo, ma se vi siete fatti un progetto di vita nel quale rientra anche la possibilità di fare carriera, allora, perlomeno in questo caso, è conveniente non muoversi dalla realtà nella quale si è immersi e cercare di emergere in loco.

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