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Partite Iva, Cgia: aperte oltre 549.000. Per Cgil possibili abusi

La crisi non causa solo disoccupazione, ma modifica anche la struttura del mercato del lavoro. Secondo gli ultimi dati del Ministero delle finanze, rielaborati dalla Cgia di Mestre, nel 2012 sono state aperte oltre 549.000 partite Iva, il 38,5%  delle quali risulta ascrivibile a persone sotto i 35 anni di età (con un aumento dell’8.1% …

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La crisi non causa solo disoccupazione, ma modifica anche la struttura del mercato del lavoro. Secondo gli ultimi dati del Ministero delle finanze, rielaborati dalla Cgia di Mestre, nel 2012 sono state aperte oltre 549.000 partite Iva, il 38,5%  delle quali risulta ascrivibile a persone sotto i 35 anni di età (con un aumento dell’8.1% rispetto al 2011). E’ al sud che si è concentrata la percentuale maggiore di aperture di partite Iva “giovani”. Il 37,8% del totale (oltre 211.000). Stratificando per genere, un aumento ancora maggiore si è verificato tra le donne giovani, il cui numero è  salito del 10.1% rispetto al 2011.

A queste analisi, fanno eco quelle della Cgil; secondo il sindacato il 14% dei contratti a progetto è stato convertito in partite Iva, in quanto il peso sull’azienda fornitrice dell’incarico risulta molto minore. Gli aumenti più consistenti, rispetto al 2011, si sono verificati nei settori della scuola, dei trasporti e della sanità. Inoltre, il dubbio avanzato dalla Cgil è quello che, tra le pieghe di questa situazione, si nascondano molte partite Iva false.  “un solo committente e in forma continuativa – ha spiegato la responsabile per le politiche giovanili Ilaria Lani all’Agi – tradisce la possibilità di un abuso”.

Nel 2012 ad aumentare sensibilmente sono state le partite Iva under 35 aperte nei settori “del commercio all’ingrosso e al dettaglio”, scrive la Cgia in una nota (24,4%), seguite a stretto giro di posta da quelle aperte per “attività professionali”(21,5%). Più lontano, quelle poste in essere nel campo delle costruzioni (9,6%). L’analisi della Confederazione degli artigiani non si scosta di molto da quella del più diffuso sindacato italiano. Secondo il segretario Giuseppe Bortolussi infatti, “L’aumento del numero delle partite Iva in capo ai giovani lascia presagire, nonostante le misure restrittive introdotte dalla riforma del ministro Fornero, che questi  nuovi autonomi lavorano prevalentemente per un solo committente”.

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