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Pubblica amministrazione e Fannulloni: ecco perché il ministro Brunetta fino ad ora ha fallito!

E’ vero ammettiamolo, quanti di noi all’inizio non hanno visto in Brunetta un eroe nella vendetta verso quei dipendenti pubblici che tanto spesso ci fanno penare, con le loro lungaggini, incompetenze, assenteismi, inutili burocrazie? Tutti gli italiani e con cadenza periodica devono scontrarsi con quella macchina infernale che è la Pubblica Amministrazione, pronta a “punire” …

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E’ vero ammettiamolo, quanti di noi all’inizio non hanno visto in Brunetta un eroe nella vendetta verso quei dipendenti pubblici che tanto spesso ci fanno penare, con le loro lungaggini, incompetenze, assenteismi, inutili burocrazie?

Tutti gli italiani e con cadenza periodica devono scontrarsi con quella macchina infernale che è la Pubblica Amministrazione, pronta a “punire” e “sanzionare” quando il cittadino è in difetto, ma quasi sempre assente ed indifferente quando si chiede aiuto.

Quanti giovani aspiranti imprenditori sono stati scoraggiati dall’avvio di una piccola realtà imprenditoriale dopo aver peregrinato in cerca di supporto ed informazione in sedi della Camera di Commercio, Agenzia delle Entrate, INPS, etc….

 

Ebbene si diciamolo pure chiaramente: la Pubblica Amministrazione Italiana non ci piace, non funziona, è scorretta e peggio di tutto è forte con i deboli e debole con i forti.

Tocca infatti sempre al “Povero Cristo” farne le spese, il pensionato in fila alle ASL, il piccolo artigiano alle prese con devastanti meccanismi fiscali, il giovane che cerca di avviarsi al lavoro alle prese con burocrazie da Terzo Mondo. I ricchi e forti, le lobby delle multinazionali ed i professionisti affermati riescono invece spesso a bypassare con facilità le “prime linee” degli impiegati pubblici.

Con tutte queste premesse, non ci è sembrato vero che finalmente un Ministro della Repubblica, accusasse in maniera così forte e poco diplomatica coloro che individuiamo come i “colpevoli” di questo sistema: gli impiegati pubblici.

Li ha chiamati “fannulloni” e portati alla pubblica gogna, ha attivato misure punitive contro di loro ed ha promesso “incentivi” ai meritevoli.

In tanti lo abbiamo acclamato! Evviva! Abbiamo goduto a vedere quegli impiegatucci dello sportello INPS, anagrafe e ASL, che tante volte ci hanno fatto tribolare, chiamati con il loro nome: “incompetenti” e “fannulloni”. Chissà che ora per orgoglio le cose non cambino e si mettano a lavorare sul serio, abbiamo pensato.

Ebbene, a distanza di due anni dall’inizio dell’azione anti-fannulloni, cosa si è risolto? Niente! Anzi, le cose sono ben peggiorate.

Il motivo è tanto semplice quanto incredibile non averci pensato prima: il problema delle Pubbliche Amministrazioni non è la “quantità” di lavoro (misurata in ore lavorate ed attaccando malattie ed assenze…) ma la “qualità” del lavoro.

Se vado un un ufficio pubblico e voglio spiegazioni e supporto, me ne frego che ci siano 3, 10 o 100 impiegati, che mi fanno mille domande inutili, mi fanno compilare modulistica a gogò e poi mi dicono di ritornare non dopo essere passato in altri uffici per ulteriori carte e cartacce… me ne basta uno solo di impiegato, ma che sappia fare il suo lavoro!

Se poi questo lavora 20 ore a settimana o 40 o 60, cosa mi importa?

Oggi quasi tutto va fatto recandosi “di persona” e poi tornando più volte nell’ufficio con i vari documenti… E se utilizzassimo di più i siti internet?

Gli enormi errori di Brunetta sono stati fondamentalmente tre:

  1. Si è messo contro i dipendenti, tutti i dipendenti pubblici non solo i veri “fannulloni” (che anzi, probabilmente sono quelli che più se ne “sbattono” di lui), quegli stessi dipendenti di cui invece avrebbe dovuto guadagnare la fiducia. È un po’ come quelle professoresse di liceo vecchio stampo che il primo giorno di scuola minacciano gli studenti “Studiate sennò vi boccio”, “Studiate e siate preparati perchè interrogo a sorpresa”…. invece di conquistare la fiducia degli studenti e far capire loro “perchè” è importante che facciano propria quella materia e “come” devono muoversi per ottenere il massimo risultato!

    Bene, è palese che così come quegli studenti faranno di tutto per “prendere in giro” la vecchia prof e non studiare, così i dipendenti pubblici minacciati da Brunetta faranno di tutto per “imboscarsi” sempre di più!

  2. Brunetta ha puntato sulla “quantità” del lavoro e non sulla “qualità”: tornelli, cartellini, controlli, stipendio decurtato se ti ammali… il risultato è ovvio, più dipendenti sul posto di lavoro (magari qualcuno realmente malaticcio…) ma motivazione pari a zero, che porta inevitabilmente ad un cattivo rapporto con il cittadino.

  3. Ad essere colpiti da accuse, minacce e provvedimenti, sono stati soprattutto i dipendenti di “basso livello”, quelli da mille e poco più euro al mese per intenderci, mentre responsabili, dirigenti e “nominati ad incarichi” (più difficili da controllare) hanno tranquillamente ignorato il ministro…

Appare ovvio che Brunetta, pur non ammettendolo, è consapevole del suo fallimento… infatti quando parla del suo lavoro tira sempre fuori dati statistici che dimostrano quanto siano “calate le assenze per malattia” o quanti “più dipendenti siano sul posto di lavoro”…. Ma quasi mai parla (se non per luoghi comuni e dati non concreti) di come il rapporto tra Pubblica Amministrazione e cittadino sia migliorato e di come i dipendenti pubblici siano più efficienti… quelli che dovrebbero essere insomma i reali “obiettivi”.

Voglio chiudere dando qualche piccolo spunto per delle soluzioni che potrebbero essere attuate per risolvere realmente il problema:

  • Formazione continua dei dipendenti, attuata anche grazie ad “interscambi” continui tra uffici, enti e ministeri

  • Organizzazione degli uffici su modelli “manageriali” in cui l’impiegato abbia reali responsabilità e sia realmente utile e non si senta un “passacarte”

  • Motivazione dei dipendenti con premi ed aumenti graduali di retribuzione

  • Ottimizzazione dei sistemi informatici e web (sfruttando le tecnologie open-source) e potenziamento delle attività che possono essere fate online. Il cittadino si recherà quindi negli uffici con i documenti “pronti” e non dovrà “tornare”. Le code ed i tempi d’attesa subirebbero un taglio di oltre il 50%

  • Misure concrete e reali per favorire il lavoro delle lavoratrici mamme e soprattutto neo-mamme.

  • Strumenti di lavoro ed attrezzature efficienti per lavorare come in qualsiasi Paese Europeo e non da Terzo Mondo (ci sono i soldi ministro, ci sono…. provate a tagliare qualche auto blu e qualche viaggio di rappresentanza con amiche e consorti e vedrete che un po’ di soldi saltano fuori…).

Gentile Ministro Brunetta, ha di fronte a se ancora tre anni di lavoro… ammettere gli errori ed iniziare una seria ed efficace Politica del Lavoro nelle Pubbliche Amministrazioni? Ci starebbe?

 

vignetta: http://vukicblog.blogspot.com/

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