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Quotazione oro: valori in tempo reale, andamento e storia

Ad incidere sul prezzo del metallo prezioso sono vari fattori tra cui l’instabilità geopolitica e l’inflazione. Chi sta pensando di investire sull’oro, deve prestare la debita attenzione a tutto quello che accade a livello globale

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Usato sin dall’antichità per coniare monete, l’oro è probabilmente il metallo prezioso più conosciuto al mondo. Il suo caratteristico colore giallo esercita, da secoli, un potere attrattivo fortissimo. Si pensi alla famosa “corsa all’oro” che, sul finire del 1800, portò un numero incalcolabile di uomini (provenienti da ogni angolo del mondo) a raggiungere il territorio dello Yukon (nel Canada nord-occidentale) dove erano stati rinvenuti ricchi giacimenti aurei. E si pensi alle donne di tutte le età che, dalla notte dei tempi, amano indossare gioielli d’oro per impreziosire il loro aspetto. L’interesse nei confronti di questo metallo non è mai entrato in crisi, ma la quotazione oro subisce costanti oscillazioni. Perché? Scopriamolo insieme.

Quotazione oro: l’andamento degli ultimi anni

La quotazione oro viene calcolata al grammo o all’oncia troy. Nel caso in cui si trovi in lega con altri metalli, viene valutato il suo grado di “purezza”, facendo riferimento all’unità di misura del carato. L’oro puro ha 24 carati, ma nessuna donna (neanche la più facoltosa) potrà mai sperare di acquistare un gioiello di 24 carati perché l’oro, allo stato puro, è un metallo duttile e tenero, che non può essere lavorato.

Per realizzare monili ed oggetti preziosi di vario genere, deve essere legato ad altri metalli, che gli conferiscono maggiore resistenza. Il prezzo dell’oro viene stabilito, dal 1919, dalla Borsa di Londra; chi sceglie di investire su di esso deve quindi prestare la massima attenzione ai “verdetti” che l’istituto britannico emette due volte al giorno: alle 10.30 e alle 15.00. Ma prima di capire quali sono i fattori che determinano l’andamento del valore dell’oro (e condizionano quindi la sua quotazione), cerchiamo di capire come sono andate le cose, negli ultimi anni.

Il grafico mostra chiaramente che, nell’ultimo lustro, si è assistito ad un sostanziale su e giù. Il record si è registrato nell’agosto del 2011 quando il prezzo dell’oro ha raggiunto 1.912 dollari l’oncia. I riverberi si colgono ancora ad ottobre del 2012, mentre dall’anno successivo, il prezzo del metallo inizia inesorabilmente a scendere fino a raggiungere il picco negativo, nel gennaio del 2014. Anche il 2015 non è stato un anno particolarmente florido, mentre nel 2016, il valore dell’oro è tornato a salire.

E il 2017?  L’andamento è stato altalenante: dopo il crollo rilevato a marzo (il prezzo dell’oro è sceso sotto i 1.200 dollari l’oncia), si è assistito ad una modesta ripresa. Ad oggi, il prezzo dell’oro si aggira intorno ai 1.300 dollari per oncia, che equivalgono a circa 35,30 euro al grammo. Ma stando alle previsioni degli analisti, potrebbe tornare a scendere. Tenere costantemente sott’occhio la quotazione oro è una necessità, per chi decide di investire i suoi soldi in questo specifico asset. Che, lo ricordiamo, ha margini di rischiosità relativamente bassi.

Quotazione oro: da cosa dipende

L’oro è considerato un “bene rifugio” perché ha un valore intrinseco (reale) che resiste discretamente bene alla turbolenza dei mercati. In tempi di incertezza e di volatilità finanziaria, molti investitori scelgono quindi di “parcheggiare” i loro risparmi nel metallo prezioso per metterli al riparo, nel medio e nel lungo periodo. E veniamo al nodo della questione: quali sono i fattori che incidono sulla quotazione oro?

  • L’incertezza geopolitica e finanziaria. Funziona sostanzialmente così: più il quadro geopolitico e finanziario è instabile, più il valore dell’oro sale. Quando tutto sembra vacillare, gli investitori scelgono di mettersi al sicuro, riparandosi nel “bene rifugio” per eccellenza. Non deve quindi sorprendere che la crisi petrolifera degli ultimi anni o le ostilità rilevate a livello globale (si pensi alle recenti “tensioni” tra gli Usa e la Corea del Nord) abbiano un impatto diretto sul valore dell’oro. La sua quotazione sale ogni qualvolta c’è aria di crisi. O si profilano scenari di guerra che mettono tutti in allarme.
  • Il valore del dollaro statunitense. Gli analisti hanno evidenziato come il prezzo dell’oro sia strettamente legato al mercato delle valute. Nello specifico: più il dollaro statunitense si deprezza (e si fa quindi debole), più la quotazione oro sale. Ne consegue che ad incidere sul prezzo del metallo giallo sono anche le decisioni della Federal Reserve: la Banca Centrale degli Stati Uniti d’America.
  • L’inflazione e la deflazione. Potrà sembrare strano, ma il valore dell’oro aumenta sia in caso di inflazione che di deflazione. Nel primo caso perché l’aumento generalizzato dei prezzi, che diminuisce il potere d’acquisto, porta le persone a proteggersi dall’aumento del costo della vita. Nel secondo caso perché il calo generalizzato dei prezzi segna, di norma, un rallentamento dell’economia globale. In circostanze simili, che prefigurano crisi più o meno durature, gli operatori preferiscono (come già detto) investire sull’oro.
  • La domanda e l’offerta. La quotazione oro è, infine, strettamente connessa alla domanda e all’offerta dello stesso metallo prezioso. Banalmente: più aumenta la domanda, più sale il prezzo dell’oro; più aumenta l’offerta, più scende il prezzo dell’oro.

Se i detti e gli aforismi sull’oro spopolano, ci sarà un motivo. Chi lo possiede (anche in piccole quantità) può dirsi già sufficientemente fortunato, ma se vuole incrementare la sua rendita, deve documentarsi per bene. E seguire, con attenzione, le continue oscillazioni del suo valore, individuando il momento più idoneo e propizio per investire.

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