Dai massaggi alle docce emozionali: il lavoro può diventare un vero “toccasana”
All’elenco delle dieci professioni “da sogno” – piacevoli e ben retribuite – potremmo aggiungere anche quella del critico di spa. Essere pagati per stare sdraiati su un lettino e farsi massaggiare la schiena o per immergersi nelle acque aromatizzate di una vasca termale è qualcosa che solo in pochissimi riescono a sperimentare. Soprattutto in Italia dove il “mercato” delle recensioni di centri benessere non si è ancora affermato in maniera significativa.
Si tratta, a ben vedere, di una professione dinamica: per recensire spa bisogna essere disposti a spostarsi continuamente e a riferire dettagliatamente sui servizi offerti dalle strutture che si visitano. Senza dimenticare che alla base di tutto deve esserci una spiccata predisposizione all’osservazione, una marcata capacità sensoriale (intesa come attitudine a cogliere, con i sensi, ciò che ai più sfugge) e una buona padronanza della lingua italiana.
Lavorare rilassandosi sembra essere un paradosso destinato a rimanere irrisolto. Eppure qualcuno riesce a farlo. Recensire spa è una delle professioni più allettanti che si possano immaginare: i critici vengono, infatti, pagati per fruire dei servizi delle strutture che visitano e per consegnare indicazioni preziose ai potenziali avventori. La pratica non è molto diffusa in Italia: il numero di siti internet specializzati si contano sulle dita di una mano. Ecco perché, trattandosi di un ambito ancora poco “battuto”, pensare di guadagnarsi da vivere recensendo stazioni termali e centri benessere potrebbe rivelarsi un vero e proprio “toccasana”. Anche per le vostre finanze.
Ma procediamo con ordine: come in ogni altro caso, l’improvvisazione e l’approssimazione devono essere bandite. Recensire spa potrebbe sembrare un’operazione di poco conto, alla portata di tutti, ma non è così. Bisogna innanzitutto acquisire una certa competenza in materia. Esattamente come nel caso del critico culinario – che non può limitarsi a scrivere che il piatto di linguine al limone appena assaggiato era buono – anche il critico delle spa deve fornire argomentazioni robuste alle sue osservazioni. E deve, ancora prima, avere contezza di ciò che scrive. L’offerta delle spa si fa sempre più ampia: la gamma di massaggi di cui si può beneficiare cresce a vista d’occhio, così come i percorsi terapeutici studiati per sublimare le sfere sensoriali dei clienti. Un critico di spa deve sapere cos’è una doccia emozionale o un percorso Kneipp e riconoscere le erbe medicinali che rendono i bagni aromatizzati.
Non si tratta solo di rilassarsi e lasciarsi guidare dai sensi. Ogni critico che si rispetti (e che aspiri a guadagnare qualcosa) deve dare prova della sua competenza non limitandosi a riferire sui trattamenti testati, ma fornendo anche indicazioni puntuali sulla qualità della struttura o sulla professionalità del personale. Quello che deve, in definitiva, fare è scattare un’istantanea dettagliata della struttura visitata, ricorrendo ad un linguaggio specifico ma comprensibile a tutti. La padronanza della lingua italiana è un pre-requisito indispensabile: nessun editore prenderà mai in considerazione la possibilità di concedere spazio a chi non sa comunicare in maniera chiara. Ecco perché, prima di ogni cosa, sarà buona norma esercitarsi a scrivere, tenendo a stretto giro un buon manuale di grammatica.
L’idea di recensire spa vi alletta? Non resta che buttarsi nell’impresa, procedendo step by step. Aprire un sito Internet personale potrebbe essere un buon inizio: se sarete in grado di scrivere recensioni efficaci (cliccate da un numero significativo di internauti), qualche editore potrebbe accorgersi di voi. Proporsi alle testate e ai blog che si occupano di benessere e salute è un’altra strada da battere. La fortuna di guadagnarsi da vivere dissertando di idro o fango-terapia potrebbe toccare anche a voi.
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