Il provvedimento è di quelli destinati a far discutere, anche se, a dire il vero, ancora non è stato preso. Ma un decreto ministeriale (Economia e Funzione Pubblica) potrebbe essere pubblicato a giorni e conterrebbe proprio la decisione relativa al blocco degli aumenti degli stipendi dei dipendenti pubblici per i prossimi due anni, in sostanza fino alla fine del 2014. Il congelamento riguarderebbe circa tre milioni di individui (appunto il numero di dipendenti pubblici italiani). Nella bozza del decreto, pubblicata dall’agenzia Agi è scritto che “Non si dà luogo senza possibilità di recupero al riconoscimento degli incrementi contrattuali e negoziali ricadenti negli anni 2013-2014 del personale dipendente dalle amministrazioni pubbliche”.
I sindacati ovviamente si sono fatti sentire a gran voce, il che ha indotto il ministero del Tesoro a contro-replicare, spiegando comunque che ancora non è stata presa alcuna decisione in merito. Il segretario Fp-Cgil (la parte di sindacato che si occupa dei problemi legati alla funzione pubblica) ha ufficialmente chiesto al ministro Patroni-Griffi di smentire le voci su un ulteriore congelamento degli aumenti salariali: "Sarebbe davvero inopportuno un decreto approvato dal Governo Monti a urne chiuse – ha spiegato Rossana Dettori – una forzatura ai danni dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni. Non credo che l'esecutivo uscente possa permettersi di prendere scelte politiche così importanti proprio in questi giorni”.
Ma il suddetto provvedimento conterrebbe anche altre misure, come ad esempio il calcolo delle indennità di vacanza per il biennio 2015-2017, e il “blocco degli scatti di anzianità” (per il 2013) per i lavoratori del settore della scuola. Una situazione non certo rosea, che prospetta un’ulteriore perdita di potere d’acquisto per i dipendenti pubblici, coperta però da un alone di mistero, dato che di conferme ufficiali, ad oggi, non ce ne sono. Per giunta, una simile decisione potrebbe anche risultare inutile se vista nell’ottica del risparmio, almeno ragionando sulle dichiarazioni del segretario Cisl per la funzione pubblica Faverin: “un'altra proroga al blocco dei contratti pubblici – ha detto – sarebbe inaccettabile, negli ultimi 5 anni il numero dei dipendenti è calato del 7,5% ma la spesa aumenta a riprova che la zavorra sono gli sprechi e la cattiva organizzazione”.
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