Home » Legge ed economia » Economia e Finanza

TASI: cos’è e come si calcola

Vediamo cosa cosa sono i servizi indivisibili del comune e come si calcola la TASI, chi la deve pagare e quali sono le scadenze.

Condividi questo bel contenuto


Abbreviazione di Tassa sui Servizi Indivisibili, la TASI è un’imposta comunale definita dalla legge di stabilità 2014 per pagare i servizi del Comune rivolti alla comunità, come ad esempio l’illuminazione e la manutenzione stradale. Ma cosa sono i servizi indivisibili del comune e come si calcola la TASI? Ma soprattutto, la devono pagare tutti quanti? Scopriamolo assieme.

 

Cosa sono la Tasi e i servizi indivisibili del Comune

Una delle tre componenti della IUC, Imposta Unica Comunale su casa e rifiuti che comprende anche Imu e Tari, la Tasi deve essere pagata per coprire i costi sostenuti dal Comune per offrire i servizi indivisibili ai propri cittadini. Quali sono quindi i servizi indivisibili del Comune? Sono quelli messi a disposizione appunto dal Comune per riuscire a soddisfare gli interessi di tipo pubblico come ad esempio i seguenti:

  • Pubblica sicurezza e vigilanza;
  • Illuminazione e manutenzione stradale;
  • Manutenzione dei giardini, degli edifici e delle aree comunali;
  • Protezione civile;
  • Servizi socio-assistenziali.

Immobili su cui pagare la TASI

In base a quanto stabilito dalla Legge di Stabilità, la tassa sui servizi Indivisibili del Comune deve essere pagata sulle seguenti tipologie di unità immobiliari:

  • Prima casa di lusso: ovvero appartenenti alle categorie catastali A/1, A/8, A/9;
  • Seconda case;
  • Negozi, uffici e immobili destinati ad attività d’impresa;
  • Fabbricati rurali ad uso strumentale.

Immobili non soggetti al pagamento di questa tassa

Non tutti i tipi di unità immobiliari, però, sono soggette al pagamento della TASI e in particolare tra gli appartenenti a questa categoria possiamo annoverare:

  • Abitazione principale e relative pertinenze, eccetto quelle di categorie catastali A/1, A/8 e A/9;
  • Immobili di cooperative edilizie a proprietà indivisa, utilizzati da studenti universitari e soci assegnatari, anche senza residenza, come abitazione principale;
  • Fabbricati alloggi sociali;
  • Casa coniugale assegnata ad uno dei coniugi;
  • Unico immobile posseduto e non dato in affitto dal personale delle Forze armate, vigili del fuoco, polizia e militare;
  • Immobile ad uso abitativo di anziani o disabili ricoverati in modo permanente in istituto, a patto che l’unità in questione non venga concessa in affitto.

Come si calcola la tassa sui Servizi Indivisibili del Comune

L’imponibile della TASI viene definito prendendo in considerazione la stessa base imponibile utilizzata per calcolare l’Imu. In pratica è uguale al valore dell’immobile, così come risultante dalla rendita catastale, rivalutato con le percentuali previste dal Governo per la determinazione dell’IMU. In seguito, viene applicato il moltiplicatore e le aliquote previste per la determinazione dell’imposta sui servizi indivisibili comunali. Ma scendiamo maggiormente nei particolari e scopriamo come determinare la base imponibile TASI dei fabbricati, delle aree edificabili e dei terreni agricoli.

Base imponile TASI  dei fabbricati

Per quanto riguarda i fabbricati iscritti in catasto il valore della base imponibile è uguale alle rendite risultanti in catasto rivalutate del 5%, a cui vengono applicate i seguenti moltiplicatori:

  • 160 per fabbricati appartenenti al gruppo catastale A e alle categorie C/2, C/6 e C/7, con esclusione della categoria A/10;
  • 140 per fabbricati del gruppo catastale B e delle categorie C/3, C/4 e C/5;
  • 80 per fabbricati della categoria A/10 e D/5;
  • 65 per fabbricati di categoria D;
  • 55 per fabbricati della categoria catastale C/1.

Per quanto riguarda i fabbricati classificabili nel gruppo catastale D, ma non iscritti al catasto, invece, il valore è uguale a quello definito dalle scritture contabili.

Base imponibile aree edificabili

La determinazione della base imponibile per il calcolo della TASI delle aree edificabili avviene prendendo in considerazione il valore venale, ovvero il valore commerciale dell’area, così come definito al primo gennaio dell’anno precedente.

Base imponibile dei Terreni agricoli

Si prende in considerazione il reddito dominicale al 1 gennaio rivalutato al 25% e si applica il moltiplicatore pari a 135. Per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali che hanno la relativa iscrizione nella previdenza agricola, invece, si usa moltiplicatore 110. In particolare, per quest’ultimi il valore imponibile TASI viene definito prendendo in considerazione solamente la parte che supera i 6000 euro, applicando inoltre le seguenti riduzioni:

  • 70% dell’imposta sulla parte del valore eccedente i 6000 euro e fino a 15500 euro;
  • 50% sulla parte del valore che supera i 15.500 euro fino a 25.500 euro;
  • 25% sulla parte del valore superiore ai 25.500 euro e fino a 32.000 euro.

Calcolo TASI su affitti e locazioni

In base a quanto stabilito dalla Legge di Stabilità, la tassa sui servizi indivisibili del Comune deve essere pagata da chi è in affitto solamente se non utilizza l’immobile in questione come abitazione principale. In questo caso, infatti, dovrà versare una quota che oscilla dal 10% al 30% dell’ammontare totale della tassa stessa, mentre la parte residua dovrà essere versata dal proprietario dell’immobile. È utile ricordare che chi è in affitto e utilizza l’immobile come abitazione principale, invece, non dovrà pagare nulla.

Chi stipula un contratto di affitto, inoltre, deve presentare obbligatoriamente la dichiarazione TASI entro il 30 giugno dell’anno successivo alla stipula del contratto stesso. Da consegnare compilando l’apposito modello fornito dal proprio Comune di riferimento, la dichiarazione TASI non è altro che una comunicazione di tipo formale grazie alla quale il contribuente comunica il possesso di un immobile o comunque variazioni che possono influire sulla determinazione dell’ammontare dell’imposta.

Quando pagare

La scadenza per pagare la TASI varia in base alla decisione del contribuente di pagare questa tassa in un’unica rata oppure in due. In particolare, possiamo distinguere le due seguenti situazioni:

  • Una solo rata: la scadenza è fissata al mese di giugno e si paga l’intero ammontare della tassa che viene calcolata prendendo in considerazione le aliquote TASI stabilite dal Comune in cui è situato l’immobile;
  • Due rate: si versa l’acconto, pari al 50% della tassa, entro il giugno e il saldo, con l’eventuale conguaglio sulle aliquote dell’anno precedente, entro il dicembre.

Tasi: riduzioni ed esenzioni

Essendo un’entrata comunale, ogni Comune può decidere di applicare delle riduzioni e delle esenzioni sulle tariffe della TASI per quanto riguarda le seguenti unità immobiliari:

  • Abitazioni con un solo occupante;
  • Abitazioni ad uso stagionale o comunque limitato e non continuativo;
  • Soggetti che hanno residenza o dimora per più di 6 mesi all’anno all’estero;
  • Fabbricati rurali ad uso abitativo.

In caso di canone concordato, inoltre, l’aliquota TASI è ridotta del 25%, mentre in una situazione di comodato d’uso gratuito a parenti entro il primo grado, ovvero rapporto genitori – figli, la base imponibile è ridotta del 50%.

Anche quest’anno quindi si dovrà pagare la TASI, tuttavia, come dimostrato, ci sono delle eccezioni e prima di pagare inutilmente vi consigliamo di informarvi sulle decisioni prese dal Comune in merito.

Condividi questo bel contenuto
× Eccomi!