<span style=”color:#000000;”><span style=”font-size: 14px;”><strong><img style=”display: none” class=” alignleft size-full wp-image-1244″ alt=”” src=”https://www.biancolavoro.it/wp-content/uploads/2010/01/paniazky.jpg” style=”width: 160px; height: 120px; margin: 3px; float: left;” width=”400″ height=”300″ />Prestiti in banca per poter pagare le tasse</strong>. A chiederli, stando a un sondaggio condotto da Unimpresa, sono <strong>tre aziende su cinque</strong>. “Pena”, una visita dell’Agenzia delle Entrate, che deve fare il suo …
<span style="color:#000000;"><span style="font-size: 14px;"><strong><img style="display: none" class=" alignleft size-full wp-image-1244" alt="" src="https://www.biancolavoro.it/wp-content/uploads/2010/01/paniazky.jpg" style="width: 160px; height: 120px; margin: 3px; float: left;" width="400" height="300" />Prestiti in banca per poter pagare le tasse</strong>. A chiederli, stando a un sondaggio condotto da Unimpresa, sono <strong>tre aziende su cinque</strong>. “Pena”, una visita dell’Agenzia delle Entrate, che deve fare il suo lavoro. Perché sì, le tasse vanno pagate, tutte e sempre, <strong>ma se la pressione fiscale è troppo alta</strong> si rischia di non riuscirci, soprattutto in periodo di crisi economica. E allora gli imprenditori che vogliono (giustamente) fare tutto secondo le regole, sono costretti a recarsi presso l’istituto di credito di fiducia e chiedere un prestito, non per innovare, non per assumere nuovo personale, ma per poter essere in regola con il fisco. E’ quanto è emerso da un recente studio condotto da Unimpresa, effettuato su un campione di 130.000 imprese.</span></span>
<span style="color:#000000;"><span style="font-size: 14px;">Di queste, quasi 82.000, ha chiesto un prestito alle banche per poter pagare le tasse. Pratica che viene definita da Unimpresa come <strong>“la morte del sistema economico”</strong>. Già, perché se si pagano troppe tasse, non solo non c’è sviluppo e quindi non c’è (mai) nuovo lavoro, ma il rischio è quello che la stessa impresa fallisca (aumentando la disoccupazione), schiacciata proprio da un peso fiscale troppo gravoso. A mettere in seria difficoltà i conti delle imprese, soprattutto quelle piccole e medio-piccole sono l’Imu (metà dell’intero gettito del 2012 è stato versato dalle aziende) e l’Irap, un’imposta da molti definita assurda, visto che deve essere pagata anche quando l’azienda non fa utili. In parole povere se anche il bilancio è in perdita, l’Irap va comunque pagata, contribuendo così’ ad aggravare i debiti aziendali.</span></span>
<span style="color:#000000;"><span style="font-size: 14px;">Inoltre spiegano ancora da Unimpresa, il carico fiscale troppo elevato che mette in seria difficoltà l’impresa, nel medio periodo <strong>diventa antieconomico per le stesse entrate tributarie</strong>. Se l’azienda guadagna sempre meno, le tasse che dovrà pagare saranno via via minori. Se questo ragionamento lo si applica all’intero tessuto imprenditoriale italiano, i risvolti sono facilmente intuibili: un imponibile totale in continuo calo ed un numero di aziende non in grado di rispettare autonomamente gli obblighi fiscali sempre crescente. La soluzione, per adesso, è quella di indebitarsi, ma quanto potrà durare questo sistema?</span></span>