Segni positivi per gli ordinativi che, in un anno, hanno fatto segnare un +10,4%. Per merito soprattutto delle commesse interne
Come vanno le cose alle industrie italiane? A spiegarcelo è, ancora una volta, l’Istat che continua a certificare un “saliscendi” che non consente di rilassarsi troppo. Se è, infatti, vero che il fatturato dell’industria italiana, nel mese di luglio, ha fatto registrare una crescita rispetto all’anno scorso, su base mensile ha invece perso un po’ di terreno. Tanto quanto basta a suggerire che i segnali di ripresa rilevati in qualche settore vanno comunque analizzati con cautela, senza cedere ai facili trionfalismi.
L’istituto nazionale di statistica ha reso noto che, a luglio, il fatturato dell’industria è sceso dell’1,1%, rispetto al precedente mese di giugno, per effetto del -1,7% registrato nel mercato interno e del +0,2% registrato in quello estero. Tutt’altro andamento è stato, invece, rilevato rispetto a un anno fa, con un +2,3% del fatturato trainato dal +4,2% del mercato estero e connesso anche al +1,2% del mercato interno. Entrando un po’ più nel dettaglio: rispetto al mese precedente, a luglio, i beni di consumo sono aumentati dello 0,5%, quelli intermedi sono diminuiti dello 0,1%, quelli strumentali del 2,3% mentre l’energia ha fatto segnare una flessione pesante, pari al 7,4%. Il confronto con luglio 2014 ha, invece, rivelato che i beni strumentali sono aumentati dell’8,1%, quelli di consumo del 3,4%, quelli intermedi dello 0,8%, mentre la solita energia ha lasciato per strada il 14% del fatturato.
Ancora: rispetto all’anno scorso, a crescere molto è stato il fatturato delle industrie che hanno fabbricato mezzi di trasporto (+22,1%), ma anche di quelle che hanno realizzato prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+10,8%). Le perdite più pesanti si sono, invece, registrate nelle industrie specializzate nelle attività estrattive (il cui fatturato è sceso, in un anno, del 28,6%) e in quelle che fabbricano coke e prodotti petroliferi raffinati (-12,2%). Quanto agli ordinativi: quelli di luglio sono cresciuti di un modesto 0,6% rispetto a giungo (+3,1% da mercato interno, – 2,9% da estero), ma rispetto allo stesso mese del 2014, sono aumentati in maniera ben più soddisfacente, pari al 10,4%, per effetto più degli ordini arrivati dal mercato interno (+14,4%) che da quello estero (+4,8%).
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