Vediamo tutti i dettagli per aprire una gastronomia e rosticceria e il kit di supporto da scaricare
Pensate che aprire una gastronomia e rosticceria ai giorni nostri sia una pura follia? A quanto pare, invece, il rendimento economico potrebbe valere l’investimento iniziale, l’importante è organizzare in modo corretto le mosse principali che precedono il lancio della nuova attività. Dopo aver chiarito il significato del termine “gastronomia rosticceria” dunque, in questo articolo cercheremo di affrontare l’argomento in ogni sua singola sfumatura e lo faremo ponendoci tre semplici domande: come aprire una gastronomia e rosticceria, dove insediare la nuova realtà commerciale e soprattutto perché avviarla!
Indice
Cosa vuol dire oggi aprire una gastronomia e rosticceria?
La gastronomia è un’attività molto particolare che nasce con l’intento di proporre sul mercato i tipici piatti culinari, elaborandoli cosi come tradizione comanda ma vendendoli come semplice cibo da asporto. Dal pollo al forno alle patate arrosto, dalle pizze alle crocchette, fino ad arrivare alla tipica parmigiana fumante., tutto rigorosamente confezionato per l’asporto!
Perché aprire una gastronomia e rosticceria oggi conviene?
Il segreto che segna il successo di questa particolare attività, sospesa a mezz’aria tra tradizione e innovazione, è rappresentata dalla possibilità di rispondere in modo pronto ed efficiente alle esigenze del consumatore italiano medio. In una società come la nostra, infatti, in cui per sbarcare il lunario si deve lavorare in due e in cui la donna ha gradualmente abbandonato le vesti da casalinga per sostituirle con i panni della perfetta imprenditrice, infatti, si ha sempre meno tempo da dedicare all’arte culinaria. I pasti principali hanno via via perduto quella funzione aggregativa che vedeva le famiglie riunite intorno al tavolo.
Oggi si mangia in ufficio, al fast food e anche il pasto serale ha assunto una consistenza più leggera, per sposare forme di alimentazione sensibilmente più “fast” e decisamente meno “food!”
La gastronomia dunque, rappresenta la soluzione moderna che consente di portare in tavola la tradizione culinaria tipicamente italiana, spendendo poco e mangiando sano. S’inserisce in questo panorama moderno, spronando gli italiani a riscoprire la vera essenza delle proprie tradizioni culinarie, proponendosi sul mercato, come valido compromesso gastronomico e solleticando le papille gustative dei potenziali clienti con profumi, gusti e sapori che ormai si credevano perduti.
Come avviare una gastronomia e rosticceria
Per avviare una gastronomia, è bene partire con le idee ben chiare, quantificando l’investimento iniziale necessario e valutando in modo analitico, la zona ideale in cui insediarsi e il modo in cui operare.
La zona
Più che alle dimensioni del locale, l’attenzione deve essere posta sulla selezione accurata della zona. La scelta migliore consiste sicuramente nel prediligere zone centrali, preferibilmente caratterizzate dalla presenza di piccole e medie realtà aziendali ovvero di uffici e locali commerciali. Una volta individuata la zona, è bene prevedere la possibilità di allestire una zona pranzo all’interno della gastronomia. Per i locali di ridotte dimensioni, può essere provvidenziale la classica soluzione all’americana con delle basi d’appoggio fissate a parete e degli sgabelli molto alti che consentano una consumazione del pasto pratica e veloce.
Per fronteggiare la presenza di eventuali competitors, infine, sarebbe meglio distinguersi dalla massa proponendo un servizio aggiuntivo come la consegna a domicilio dell’ordinazione o prevedendo una strategia di marketing studiata ad hoc che, per un periodo prestabilito, consenta al pubblico di scoprire le nostre proposte beneficiando di uno sconto. Se nei dintorni sono presenti delle aziende, inoltre, si può tentare di stringere una convenzione con queste, prevedendo l’accettazione dei ticket restaurant forniti ai dipendenti ovvero, riservando a questi ultimi, uno sconto extra sul prezzo ordinario.
Le attrezzature
Per quanto concerne l’investimento iniziale, una delle voci di costo più gravose, è certamente l’acquisto delle attrezzature.
Queste possono variare sensibilmente in virtù dei servizi che si intende offrire ma, in linea generale, all’interno di una gastronomia non potrà mai mancare:
- un bancone per esporre le pietanze;
- un piano di lavoro attrezzato per l’elaborazione dei piatti
- un frigo sufficientemente grande per conservare le materie prime facilmente deteriorabili;
- una cucina per preparare i piatti;
- un forno attrezzato per la cottura delle pizze, delle focacce e di altri piatti tipici;
- una friggitrice per i supplì e le crocchette e l’immancabile girarrosto.
Anche i materiali di consumo sono diversi, ma gli essenziali sono le vaschette per l’asporto, i tovaglioli e le posate usa e getta.
Il personale
La forza lavoro necessaria per avviare una gastronomia rosticceria è piuttosto ridotta. In particolar modo per i primi tempi, la presenza di 2-3 elementi sarà più che sufficiente e, contemplando una conduzione a carattere familiare, le spese del personale saranno praticamente pari a zero. L’ultimo punto da analizzare, infine, è rappresentato dall’adempimento dei vari obblighi previsti dalla Legge. L’attività può essere aperta sia come ditta individuale, sia come società. Ma la vera distinzione che deve essere posta in evidenza è quella tra impresa artigiana e impresa commerciale.
Gastronomia e rosticceria da asporto: impresa commerciale o realtà artigiana?
Secondo l’interpretazione legislativa, l’attività di gastronomia da asporto, dedicata esclusivamente alla produzione e vendita di pasti caldi da asporto è una tipica attività artigianale.
Deve essere invece annoverato tra le imprese commerciali, l’esercizio che effettua anche il commercio di prodotti alimentari.
Aprire una gastronomia e rosticceria da asporto
Nel caso in cui non intenda effettuare il commercio di prodotti alimentari (intesi come alimenti non preparati dall’artigiano stesso, ma semplicemente acquistati e rivenduti), l’artigiano dovrà richiedere:
- l’attribuzione del numero di Partita Iva;
- l’iscrizione all’Inail;
- l’iscrizione all’Inps alla gestione IVS artigiani;
- l’iscrizione alla C.C.I.A.A. competente;
presentare la Scia all’Ente Locale di competenza ai fini amministrativi e sanitari.
Non è invece prevista alcuna qualifica personale riferita all’artigiano se l’attività si limiterà alla mera produzione e vendita di prodotti alimentari esclusivamente da asporto (senza prevedere la consumazione in loco).
Aprire una gastronomia e rosticceria da asporto contemplando anche il commercio di prodotti alimentari
In questo caso, l’attività assume le sembianze di impresa commerciale, per cui, il titolare (o i soci) dovrà:
- presentare la SCIA al Comune competente, palesando l’intenzione di effettuare all’interno dell’esercizio, anche il commercio di prodotti alimentari;
- presentare il modello ComUnica alla C.C.I.A.A. competente corredato della SCIA e richiedendo altresì l’iscrizione all’Inail ed alla gestione commercianti dell’Inps.
In questo caso, inoltre, il titolare (ovvero un socio) dovrà essere in possesso dei requisiti previsti per l’apertura di un esercizio commerciale finalizzato alla somministrazione di alimenti e bevande ossia:
- la frequentazione di un corso riconosciuto dalla Regione con regolare conseguimento dell’attestato;
- la certificazione che attesti l’esperienza lavorativa maturata nel settore della produzione e vendita di alimenti, per almeno due anni nell’ultimo quinquennio.
Quest’ultima certificazione, infine, deve essere intesa come soluzione alternativa e non complementare alla frequentazione del corso ICAL.
Supporto
Per chi volesse un supporto nell’avvio di una gastronomia e rosticceria ed avere info e consigli per avere finanziamenti, contributi a fondo perduto e agevolazioni pubbliche segnaliamo il Kit Creaimpresa: Come aprire una gastronomia e rosticceria (da noi valutato e ritenuto veramente valido).