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Caro rifiuti: negli ultimi 5 anni, rincari fino al 47%

Il costo dei rifiuti si fa sempre più alto, soprattutto per i commercianti che hanno subito rincari da capogiro

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La spazzatura costa cara. Anzi carissima. A certificarlo l’ultimo studio confezionato dalla Cgia di Mestre che, per rendere il quadro comprensibile a tutti, ha fornito una serie di esempi concreti. Una famiglia di quattro persone che vive in un appartamento di 120 metri quadri ha dovuto sborsare, tra il 2010 e il 2015, una cifra sempre più alta per i rifiuti prodotti. Con un aumento del 25,5% che ha comportato una spesa maggiorata di 75 euro. E a fine dell’anno, la stessa famiglia, stando ai calcoli elaborati dagli studiosi di Mestre, dovrà pagare ben 368 euro di Tari (Tassa sui rifiuti).

rifiuti

image by Dmitry Kalinovsky

Ma andiamo avanti: rincaro del 23,5% anche per una famiglia di tre persone che condivide un appartamento di 100 mq. Un rialzo che si è tradotto in 57 euro in più per una tassa che, a fine anno, costringerà a versare quasi 300 euro alle casse del Comune di appartenenza. E la spazzatura è costata cara anche a una famiglie di 2 persone che vive in un appartamento di 80 mq: nel corso degli ultimi 5 anni, la tassa sui rifiuti è aumentata del 18,2% equivalente a 35 euro. E a fine anno, lo stesso nucleo dovrà destinare alla voce Tari 227,5 euro del suo budget.

Fin qui la spazzatura prodotta a casa. Ma le cose sono andate molto peggio a quasi tutte le categorie di commercianti. Qualche esempio? La tassa sui rifiuti applicata a ristoranti, pub e pizzerie di 200 mq ha subito un rincaro del 47,7% pari a 1.414 euro in più. Leggermente meno cara (ma comunque salata) la spazzatura pagata per un negozio di ortofrutta di 70 mq che, tra il 2010 e il 2015, ha subito un rincaro del 42% equivalente a 560 euro. E la bolletta dei rifiuti ha riportato importi sempre più alti anche per i bar di 60 mq: i loro gestori hanno dovuto pagare il 35,2% in più alleggerendo di 272 euro i loro portafogli.

Più contenuti, invece, gli aumenti rilevati per i negozi di parrucchiere (+23,2% pari a 88 euro in più in 5 anni), per gli alberghi (+17% pari a 808 euro), per le carrozzerie (+15,8% pari a 77 euro in più), per gli studi professionali (+7,5% pari a 73 euro in più) e per i negozi di abbigliamento o calzature (+5% pari a 25 euro in più). Ma in generale, alla diminuzione della produzione di rifiuti rilevata nel corso dell’ultimo lustro è corrisposto un paradossale aumento del costo della stessa spazzatura. “In buona sostanza – ha osservato Paolo Zabeo della Cgia – nonostante abbiamo prodotto meno rifiuti, la raccolta e lo smaltimento degli stessi ci sono costati di più”.

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