Quando si è giovani è importante poter fare affidamento su genitori ed amici per un corretto orientamento nel mondo del lavoro. Ma a volte non basta e se le idee non sono chiare, meglio rivolgersi anche ad insegnanti e formatori.
Scegliere cosa voler “fare da grande” dovrebbe essere il risultato di un’attenta valutazione delle proprie attitudini personali, delle reali prospettive d’inserimento nel mondo del lavoro e di conseguenza della giusta scelta del percorso di studi da intraprendere. Ma quando si è giovani non è semplice e in mancanza di supporto e consigli adeguati il rischio è quello di un “orientamento a caso”, seguendo i sogni dei genitori o magari iscrivendosi ad una scuola piuttosto che a un’altra solo per seguire gli amici.
Uno studio dell’AAT (Association of Accounting Technicians) ha rilevato come già nella fascia dei giovani americani di età compresa tra i 14 e i 19 anni, la richiesta di orientamento al lavoro sia molto marcata e a quanto pare non soddisfatta in modo adeguato, neppure dalla scuola. Il 70 per cento degli intervistati infatti vorrebbe essere più guidato dagli insegnanti e chiede consigli sul percorso di studi da intraprendere, credendo ad esempio che per trovare lavoro sia obbligatorio arrivare fino alla laurea. Ma questo non sempre corrisponde alla realtà, come sottolinea Mark Farrar, direttore dell’AAT: in questa fase di recessione mondiale, i giovani sono disorientati ed hanno bisogno di ricevere consigli sulla loro carriera futura, nella consapevolezza che non sempre è necessario laurearsi per lavorare ma che si possono valutare anche altri percorsi, come l’apprendistato o i corsi professionalizzanti.
E il ruolo della scuola?
Lungi dal sminuire il ruolo di genitori ed amici, è importante però poter fare affidamento soprattutto su validi insegnanti ed esperti della formazione, in grado di individuare e far emergere le reali inclinazioni e potenzialità degli studenti. Il web offre molte risorse al riguardo, molti istituti inoltre propongono questionari di orientamento ed Open Day per aiutare i giovani a compiere le giuste scelte formative e professionali. In alcune realtà esemplari ci si può avvalere anche dell’aiuto del tutor per l’orientamento, esperto proveniente dal mondo universitario o imprenditoriale, in grado di indirizzare l’allievo verso percorsi a lui congeniali e fare da mediatore tra la scuola e la famiglia. Nell’auspicio che l’intero sistema scolastico sia sempre più orientato verso una reale alternanza tra formazione e lavoro, in modo da permettere agli studenti fin da giovanissimi di poter interagire con il mondo delle imprese e confrontarsi in modo costruttivo con il mercato del lavoro e le sue esigenze.
In mancanza di concrete indicazioni in questo senso, il rischio è che i giovani facciano affidamento sulle scelte degli amici o sulle decisioni dei genitori, che però seppur in buona fede non sempre sono in grado di individuare il percorso più adatto per i propri figli. Spesso accade che i genitori riversino sui figli le proprie aspirazioni indirizzandoli verso professioni e facoltà universitarie che magari sognavano per se stessi. E in molti casi le facoltà e le professioni più “gettonate” sono quelle per così dire tradizionali, perché le potenzialità del web e le nuove professioni in campo tecnologico ed informatico sono per loro ancora sconosciute. E questo non deve stupire, sono genitori e non esperti di orientamento e carriere professionali. Un errore però che per quanto involontario non farebbe che sprecare potenziale e talento, a discapito della futura generazione di professionisti.
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