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Cibo Biologico: Italia leader in Europa. Nuove professioni in vista

Agli italiani si sa, non toccategli il cibo. Ma negli ultimi anni a causa della crisi economica, anche in questo settore il calo dei consumi è stato significativo. C’è però un dato in controtendenza ed è quello del cibo biologico che segnala anche nell’ultimo anno un trend positivo: nel primo semestre del 2013, nonostante il …

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Agli italiani si sa, non toccategli il cibo. Ma negli ultimi anni a causa della crisi economica, anche in questo settore il calo dei consumi è stato significativo. C’è però un dato in controtendenza ed è quello del cibo biologico che segnala anche nell’ultimo anno un trend positivo: nel primo semestre del 2013, nonostante il calo dei consumi alimentari, quelli dei prodotti  biologici hanno subito un incremento dell’8,8%. Il settore bio costituisce dunque un mercato in continua crescita rappresentando un’altra delle eccellenze tutta italiana. Questo è quello che emerge da una ricerca effettuata da AIAB (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica) e resi noti in occasione della più importante Fiera mondiale del biologico, il Biofach, appena conclusasi a Norimberga.

Parallelamente allo sviluppo del settore bio, si è assistito anche alla nascita di nuove figure professionali, come l’Addetto alla produzione biologica, il Tecnico della qualità bio e lo Zoonomo sostenibile. Sono questi i principali operatori coinvolti nello sviluppo e nella crescita del settore biologico nel nostro paese, tutti volti a diffondere l’utilizzo delle risorse naturali in agricoltura e a garantirne la qualità tramite la certificazione dei prodotti come puramente biologici.

I dati positivi di cui sopra non si riferiscono solo al mercato interno.  Il nostro Paese infatti, risulta essere leader nel settore bio anche a livello internazionale: l’Italia è il primo paese per esportazioni di prodotti biologici e svolge un ruolo di grande importanza anche sulla scena europea e mondiale con 50mila operatori impegnati nella produzione, 1,2 milioni ettari di terreno e un giro d’affari di oltre 3 miliardi di euro. Inutile sottolineare quanto questo positivo stato dell’arte sia importante per l’economia e, quindi, per il mercato del lavoro. E’ la Germania il principale paese acquirente di prodotti bio provenienti dal nostro paese, soprattutto di ortaggi, frutta, vino e olio. Curioso è anche il dato relativo al tasso di crescita della domanda interna che è stato più elevato durante gli anni della crisi economica (+7,8% della media annua) che in quelli precedenti (+3% del 2008/2009). Un altro dato interessante, è anche quello che deriva dalle mense delle scuole italiane che scelgono sempre più prodotti bio. Una ricerca Nomisma/Pentapolis parla, infatti, di un aumento delle mense definite “sostenibili” del 50% con quasi 1,2 milioni di pasti bio consumati annualmente.

Secondo Vincenzo Vizioli, presidente di AIAB, i numeri che decretano il successo dei prodotti biologici dimostrano senza dubbio un maggiore interesse e attenzione dei consumatori nei confronti di questo settore che si traduce quindi in un aumento della domanda. Nelle sue parole: “Il bio non è solo alimentazione ma è cultura, territorio, innovazione, tradizione, sostenibilità, solidarietà, etica, ricerca, economia. Tutto un insieme che fa la differenza. Ci auguriamo fortemente che questo trend così in crescita sensibilizzi maggiormente la politica e si traduca in azioni concrete a favore di tutto il settore”.

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