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Classe media in crisi, i ricchi festeggiano

I super ricchi rappresentano l’1% della popolazione mondiale e detengono il 41% della ricchezza. In Italia sono diminuiti, mentre regge la nostra middle class

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Ci sono le persone abbienti, quelle ricche e quelle ricchissime, come ha ben messo in evidenza l’annuale Rapporto del Credit Suisse Research Institute che è tornato a puntare la lente sui “Paperoni” di tutto il mondo. L’indagine ha confermato il gap profondo che esiste tra la grande parte della popolazione mondiale che deve quotidianamente fare i conti con la scarsezza delle proprie disponibilità economiche e la piccola quota che vive, invece, nel lusso.

classe media
image by Tuan_Azizi

Il club esclusivo dei super ricchi

Nel dettaglio: secondo l’istituto, il 50% della popolazione mondiale può essere definita abbiente perché dispone di ricchezze il cui valore raggiunge i 3.210 dollari (poco più di 2.800 euro). Per entrare nel club dei ricchi, che al momento coinvolge solo il 10% della popolazione, bisogna invece possedere almeno 68.800 dollari, mentre pressoché impossibile risulta unirsi all’1% dei super ricchi (che possono contare su un patrimonio di almeno 759.900 dollari) che detiene però il 41% della ricchezza mondiale. Cosa vuol dire concretamente? Che una piccolissima parte della popolazione si mangia quasi metà della torta, lasciando le briciole (o poco più) agli altri. Lo studio della Credit Suisse Researh Institute ha, inoltre, rilevato la crisi della classe media mondiale: “Dal 2008 in avanti – si legge nel Report – la crescita della ricchezza non ha permesso alla classe media di tenere il passo con la crescita della popolazione nel mondo sviluppato. Inoltre, la distribuzione dei guadagni si è spostata verso coloro che si trovano ai più alti livelli di ricchezza. Questi due fattori insieme hanno prodotto la diminuzione della percentuale di ricchezza della classe media“. Detto altrimenti: in questi ultimi anni, la classe media ha perso terreno, a tutto vantaggio dei “Paperoni” che si sono arricchiti sempre di più.

Paese che vai, classe media che trovi

Ma le cose sono andate diversamente in Paesi come la Colombia che, tra il 2000 e il 2015, ha visto crescere la sua classe media del 183%. Stesso trend per la Polonia (+163%), il Messico (+80%), la Cina (+60%), che vanta attualmente la classe media più numerosa del mondo e per la Corea (+50%). Ancora: a livello mondiale, sono gli Stati Uniti a confermarsi il Paese con il maggior numero di ricchi, mentre la Svizzera è leader per ricchezza media pro-capite. E l’Italia? Compare al settimo posto della classifica globale per numero di ricchi. Un posizionamento di tutto rispetto che deve, però, tener conto del fatto che, nel corso dell’ultimo anno, la quota dei “super benestanti” che dispongono di un patrimonio che supera i 50 milioni di dollari è scesa del 14%. Quanto alla classe media, quella italiana è una delle più folte: i suoi 29 milioni di “aderenti” rappresentano, infatti, il 55% della popolazione nazionale e detengono il 47,3% della ricchezza del Paese.

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