Il mondo della formazione è quanto mai complesso e variegato. La conclusione del canonico percorso di studi (che per alcuni arriva al diploma, per altri alla laurea) può – come è noto – non bastare a far trovare un impiego. In un mercato del lavoro segnato da continue “oscillazioni”, occorre dunque farsi trovare preparati. E impegnarsi a riconoscere le strade migliori da percorrere per giungere più speditamente alla meta. L’offerta dei corsi di formazione è amplissima e – come vederemo – prevede possibilità per tutti i gusti e per tutte le tasche. A frequentarli possono essere giovani e meno giovani; occupati e inoccupati. O disoccupati che possono puntare su un corso di riqualificazione professionale teso a reinserirli nel mercato del lavoro.
Partiamo dal principio: i corsi di formazione possono essere organizzati dai Centri di formazione professionale pubblici, da enti privati, da imprese, scuole e università. Ma anche da amministrazioni locali (Regioni, Province, Comuni) che, attingendo al Fondo Sociale Europeo, avviano percorsi per fornire nuove competenze a chi li frequenta. Si tratta di un’offerta davvero vasta: esistono corsi post scuola dell’obbligo, post diploma e post lauream, concepiti per soddisfare ogni tipo di target. Corsi che richiedono un investimento economico importante (dai 10 ai 20 mila euro) e altri completamente gratuiti. Percorsi frequentati da chi è “alle prime armi” e altri seguiti da professionisti affermati, che sentono l’esigenza di accrescere il loro know-how in un mercato sempre più competitivo.
Le possibilità sono tantissime e configurano un mare magnum nel quale è possibile perdersi. Soprattutto se ci si trova in una situazione di effettiva difficoltà. Prendiamo il caso di un dipendente che ha perso da poco il lavoro: quale possibilità formativa si prospetta per lui? Quella di seguire un corso di riqualificazione professionale che mira a reinserirlo nel mercato del lavoro. Questi corsi – solitamente frequentati da cassintegrati e persone in mobilità – tendono, infatti, a fornire gli strumenti che dovrebbero aiutarli a ritrovare un impiego. Nel settore di loro competenza o in uno completamente nuovo. Non mancano, infatti, i casi di lavoratori licenziati che scelgono di inoltrarsi in terreni del tutto inesplorati, traendone spesso grande soddisfazione.
Quella della formazione è una galassia indefinita, che può celare (come spesso denunciato dagli organi di informazione) sacche di opacità insidiose. Ecco perché rifarsi ai siti Internet nati per aiutare l’utente nella ricerca del corso che fa per lui può essere una mossa vincente. Prima di procedere con l’iscrizione, consigliamo insomma di prendere tutte le dovute precauzioni. E di reperire il maggior numero di informazioni, tenendo in considerazione il fatto che i corsi di formazione validi ed affidabili sono solitamente quelli che:
- spiegano bene la struttura e la durata del percorso formativo
- presentano in maniera dettagliata i profili dei docenti
- indicano con chiarezza gli obiettivi che vogliono raggiungere e quali sbocchi professionali (o di riqualifica professionale) prospettano
- riportano informazioni sulle edizioni precedenti, soffermandosi sui successi degli ex corsisti
E come orientarsi con i corsi gratuiti che, ca va sans dire, sono quelli che attirano le preferenze di coloro che non dispongono di grandi risorse? Rispondere non è facile: la gratuità di un percorso formativo non è necessariamente spia di scarsa qualità. Anzi: ci sono molti corsi avviati dalle Regioni (tra le più attive, segnaliamo la Lombardia, il Lazio e il Piemonte) che offrono opportunità importanti a costo zero, avvalendosi della collaborazione di docenti e relatori di alto calibro. Per quanto non si possa trascurare il fatto che i corsi di formazione “ben fatti” sono solitamente quelli tenuti da professionisti che si fanno pagare (più o meno) profumatamente. Come spesso accade, il “passaparola” può rappresentare un valido aiuto per uscire dall’impasse. Rimettersi al giudizio di chi ha già frequentato il corso che intendiamo seguire può, infatti, diradare ogni nebbia. E convincerci o dissuaderci sul da farsi. Un’ultima osservazione: chi ha intenzione di accrescere il proprio bagaglio formativo, dovrebbe tarare la propria scelta sulle richieste del mercato del lavoro. Cosa vuol dire? Che prima di iscriversi a un qualsiasi corso, dovrebbe individuare le professioni che il mercato richiede con maggiore urgenza. E agire di conseguenza, evitando di investire male il proprio tempo e il proprio denaro.