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Crisi economica: quando la recessione salva la vita secondo Nature

Nei periodi di crisi economiche si muore di meno. Questa la scoperta pubblicata dalla rivista scientifica Nature. Vediamo lo strano legame tra crisi, mortalità e salute

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La famosa rivista scientifica Nature, ha pubblicato un interessante articolo sullo studio del rapporto tra recessione economica, tasso di mortalità e malattie. Osservando le tendenze nella storia e dopo anni di studio, è confermato che durante i periodi di crisi economica, il tasso di mortalità cala anche se le condizioni di salute tendono a peggiorare.

crisi economica e mortalità

Crisi economiche, mortalità e salute

La rivista scientifica Nature, ha pubblicato un articolo molto interessante, che riassume gli studi e le ricerche condotte nella storia, sul rapporto esistente tra crisi economiche, tasso di mortalità e salute della gente. Ebbene sì, si è visto come nella storia, nei periodi di grande crisi economica, il tasso di mortalità si abbassava notevolmente.

E’ successo durante la grande crisi che colpì l’America nel 1929, così come è successo in Grecia nel 2000. Esiste dunque un nesso? Quando si sta peggio economicamente si vive di più? E come si vive? Ebbene, osservando ciò che è successo più volte nella storia, pare proprio che sia vero. Crisi economica e recessione significa morire di meno, anche se a lungo termine le condizioni di salute peggiorano. Ma perché? Sembra essere davvero un paradosso.

Gli studi sulla crisi economica americana

Nell’articolo pubblicato su Nature, si riassumono diversi studi condotti da ricercatori nella storia, per quanto riguarda il legame tra situazione economica, mortalità e salute. William Ogburn e Dorothy Thomas, sociologi della Columbia University, furono i primi che si resero conto della strana correlazione tra crisi economiche e minore mortalità. Questi, nel 1922, studiarono ed analizzarono i dati relativi alla mortalità negli Usa, durante i 50 anni precedenti.

Scoprirono una cosa davvero strana, ossia come nei periodi di crisi economica che colpirono gli Stati Uniti, il tasso di mortalità diminuiva. Tutti siamo portati a pensare, che se è in corso una crisi economica, si sta peggio, si vive peggio e per questo motivo si muore di più. Non è così. Si muore di più nei periodi di prosperità.  Tendenza che è stata osservata anche da altri studiosi nel corso della storia.

Perché si muore di meno nei periodi di crisi economica?

C’è un motivo sul perché nei periodi di difficoltà economica si muore di meno. Vediamo e cerchiamo di capire questa strana relazione. Si è osservato come nei periodi di crisi economiche ci sono meno incidenti sul lavoro. Questo sia perché molti perdono il lavoro e dunque non rischiano incidenti, sia perché chi riesce a conservare il posto di lavoro, non è indaffarato come nei momenti di crescita economica.

Questo vuol dire che può lavorare in maniera più attenta, evitando di farsi male. Inoltre, si guida di meno, proprio perché si è in crisi. Guidare di meno riduce i rischi di incidenti mortali, migliorando la qualità dell’aria, con meno smog ed inquinamento. In periodo di crisi economiche molte industrie non lavorano, il che significa meno fumi tossici immessi nell’atmosfera e dunque aria più pura per i nostri polmoni. Lavorando meno, avendo meno soldi a disposizione, non ci si può permettere di soddisfare vizi, come il fumo e l’alcool. Senza lavoro non si hanno impegni improrogabili, dunque si tende a dormire di più, a camminare di più, a fare attività fisica ed a mangiare a casa, pasti meno elaborati e pesanti.

Crisi economica: non è tutto oro quel che luccica

Come si usa dire, non è tutto oro quel che luccica. Ci sono anche fattori negativi da tenere in considerazione, soprattutto quando parliamo di salute e malattie. Se da una parte è vero che la maggior parte della popolazione non muore nei periodi di crisi, una minoranza si ammala e peggiora le proprie condizioni di salute. Come afferma il giornalista Lynne Peeples su Nature, se da un lato è vero che la recessione allunga la vita, dall’altro lato è anche vero che aumentano le malattie. Uno studio del 2009 del Panel Study of American Dynamics, ha scoperto come la perdita del lavoro nuoce alla salute. Aumentano le probabilità di patologie come ipertensione, diabete, artrite e vari problemi psichici.

Siamo fatti per lavorare, per questo, perdere il lavoro, che occupa gran parte del nostro tempo, ci mette in difficoltà con effetti anche sul corpo e la mente. Inoltre, nella recessione che ha colpito l’America nel 2007, ci fu un aumento della contrazione di infezioni. La mancata pulizia delle piscine nelle case pignorate, andò a contribuire non poco alla diffusione del virus della West Nile in California. Christopher Ruhm, economista di Charlottesville mette in guardia: “Nei periodi di difficoltà economica i più stanno meglio, mentre per una minoranza di cittadini le condizioni di salute peggiorano drammaticamente”

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