Il 2020 è un anno con tante novità dal punto di vista economico e fiscale. Dal 1° gennaio per accedere alle detrazioni fiscali, bisogna dire addio al contante e procedere con forme di pagamento tracciabili. Ecco cosa cambia e come adeguarsi alle nuove disposizioni.
Indice
Nuove disposizioni per accedere alle detrazioni fiscali
La linea dura del Governo sulla lotta all’evasione fiscale, premiando pagamenti con metodi tracciabili non si arresta. Lo scopo è proprio quello di dire addio al contante, cercando di portare sempre più contribuenti a pagare attraverso modalità nuove e del tutto controllabili dal Fisco. L’ultima novità, introdotta dalla Legge di Bilancio 2020 è quella che regola l’accesso alle detrazioni fiscali. Questo è ora possibile, scegliendo modalità di pagamento tramite carte, bancomat, assegni e tanto altro. Infatti, proprio a partire dal 1° gennaio di quest’anno, per usufruire delle detrazioni Irpef, è necessario che il versamento della spesa sia effettuato con la moneta elettronica. Chi paga con i contanti, non avrà la possibilità di detrarre le spese in questione e dunque di beneficiare di agevolazioni nella prossima dichiarazione dei redditi.
Diventa sempre più vantaggioso optare per forme di pagamento alternative, elettroniche e controllabili, come quelle con la carta di credito/debito, bancomat, bonifico bancario o postale ed assegni.
Detrazioni fiscali e l’obbligo di pagamenti tracciabili
Cambiano le regole e le carte in tavola per quanto riguarda le detrazioni fiscali di cui i contribuenti possono beneficiare. Da quest’anno per accedere a tale beneficio è necessario abbandonare il contante dirigendosi verso forme di pagamento tracciabili. Quali sono le spese su cui si applica l’obbligo del pagamento con carte, assegni e bonifici? La lista è abbastanza lunga e da tenere a mente in ogni situazione. In particolare parliamo di:
- spese mediche e veterinarie;
- spese funebri;
- mutui;
- spese di intermediazioni immobiliari in riferimento;
- le spese universitarie e scolastiche;
- assicurazioni;
- erogazioni liberali;
- gli affitti per gli studenti universitari;
- l’iscrizione ad associazioni sportive, piscine, palestre ed altri impianti sportivi;
- canoni per le spese sulla prima abitazione;
- spese per assistenti alla persona;
- abbonamenti ai mezzi di trasporto pubblico locale, regionale ed interregionale.
Sono queste le quote che dovete ricordarvi di pagare con moneta elettronica se volete detrarle in dichiarazione dei redditi.
Le spese a cui non si applica l’obbligo dei pagamenti tracciabili
Tuttavia, ci sono anche alcune particolari spese che si possono ancora pagare in contanti, in quanto non sottoposte a nessun nuovo obbligo o regolamentazione. Per essere più precisi, nulla cambia in riferimento all’acquisto di medicinali e dispositivi medici, così come per le prestazioni sanitarie presso strutture pubbliche o private accreditate al Servizio Sanitario Nazionale. Nel caso in cui tali prestazioni avvengano in strutture o presso specialisti privati, erge l’obbligo di pagamenti tramite versamenti bancari o postali, carte di credito, di debito o prepagate, assegni bancari e circolari.
Stop al contante, sì alla moneta elettronica
Ci stiamo ormai avviando nell’era dei pagamenti elettronici, con un conseguente allontanamento dalle classiche forme di pagamento collegate al contante. Questo soprattutto per permettere al Fisco di conoscere e tracciare ogni nostro movimento e comportamento fiscale, ossia tutte le spese sostenute, i prelievi, il denaro sui conti correnti e carte. L’obbiettivo è proprio quello di tenere tutto sotto controllo, in maniera tale da contrastare le tante forme di evasione fiscale, che da sempre hanno caratterizzato il nostro Paese. Evadere è dannoso per tutti, in quanto per poter usufruire di servizi sempre più efficienti e proficui, bisogna pagare le tasse. Queste sono calcolate in base al reddito dei vari contribuenti, in maniera tale che i più ricchi possano pagare di più rispetto a coloro che hanno redditi più bassi.
Per questa ragione, diventa indispensabile per il Fisco, essere al corrente di tutto così da garantire il buon funzionamento del sistema su cui si regge l’economia del nostro bel Paese.
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