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Dichiarazione dei redditi, agli italiani piace il digitale

In Italia sembra funzionare bene la svolta digitale nella presentazione della dichiarazione dei redditi precompilata tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate, si è infatti registrato un notevole incremento rispetto allo scorso anno.

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Oltre 200 mila modelli precompilati inviati soltanto nei primi cinque giorni, con un incremento del 23 per cento rispetto all’anno scorso: in Italia sembra funzionare bene la svolta digitale nella presentazione della dichiarazione dei redditi tramite il sito delle Entrate, ulteriore segno di maturazione “tecnologica” del Paese.

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Dichiarazione dei redditi precompilata: agli italiani piace

La sperimentazione dell’anno scorso è andata bene, e i primi risultati sugli invii del 2018 confermano le sensazioni positive: agli italiani piace l’invio telematico della dichiarazione dei redditi, stando a quanto comunicato dall’Agenzia delle Entrate, che ha fornito i primi riscontri sui numeri di accessi e presentazioni effettuate tramite il proprio portale ufficiale.

Grande affluenza sul sito delle Entrate

In due sole settimane, dalla metà di aprile agli inizi di maggio, il sito della Agenzia delle Entrate ha fatto contare 1 milione 866 mila accessi alla piattaforma online per la dichiarazione dei redditi precompilata, registrando di fatto un incremento del 32 per cento rispetto allo scorso anno. Freccia in su anche per il numero dei dati inseriti dal contribuente, che hanno superato quota 925 milioni con l’introduzione delle spese per gli asili nido e delle erogazioni a favore del terzo settore, vale a dire il 3,5 per cento in più rispetto allo scorso anno.

Una svolta tecnologica

Dati decisamente importanti, soprattutto perché riguardano solo una parte dei contribuenti italiani, ovvero coloro che presentano il modello 730, mentre per liberi professionisti e il popolo delle Partita Iva si viaggia ancora con i “vecchi sistemi”. In questo caso, bisogna però prestare attenzione alle nuove regole che governano il calcolo delle imposte per le piccole partite Iva nel regime dei minimi (una modalità che sta andando verso l’estinzione e che non si può più scegliere) e soprattutto ai requisiti regime forfettario 2018, descritti in maniera molto precisa da questa guida sul blog di Danea. 

730 precompilato: aumentano gli invii telematici

Tornando al rapporto tra contribuenti e tecnologia, è ancora l’Agenzia delle Entrate a rivelare che le persone che hanno concretamente presentato la dichiarazione tramite il sistema digitale sono state 210 mila soltanto nei primi cinque giorni dall’apertura della “finestra”; i modelli 730 inviati nello stesso periodo dello scorso anno furono 170 mila, vale a dire che in soli 12 mesi c’è stato un aumento del 23 per cento per questo canale telematico.

Piccole correzioni per il sistema

Oltre a una maggiore maturità degli italiani verso gli strumenti digitali e a una crescente fiducia anche in questo sistema tecnologico, a spingere in alto l’apprezzamento (e soprattutto l’utilizzo) verso la piattaforma sono state anche le varie modifiche apportate nell’ultimo anno, che hanno reso ancor più semplice e veloce il funzionamento e la comprensione per i contribuenti. Ad esempio, la compilazione assista quest’anno permette di aggiungere nuovi documenti di spesa, anche per gli oneri detraibili e deducibili, scegliendo eventualmente di inserire questi nuovi parametri integrando quelli già presenti nel sistema, o in alternativa di non utilizzare i dati degli oneri comunicati dai soggetti terzi.

Le finestre temporali

Il sistema sembra insomma funzionare, e i numeri destinati a crescere: nel complesso, l’Agenzia delle Entrate ha comunicato di aver predisposto circa 20 milioni di modelli 730 e 10 milioni di modelli Redditi. Ricordiamo che fino al 23 luglio è possibile accettare, modificare e inviare il proprio 730, che consente di ricevere i rimborsi direttamente in busta paga o con la pensione, mentre fino al 31 ottobre si può intervenire sul modello Redditi.

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