Sei mesi di intenso lavoro, a stretto contatto con persone provenienti da ogni angolo del mondo possono lasciare il segno. Ne è convinto il presidente dell’Eurochocolate, Eugenio Guarducci, che a pochi giorni dalla chiusura di Expo 2015, ha annunciato l’intenzione di mettere a disposizione dei circa 160 lavoratori impiegati nel Cluster cacao e cioccolato uno psicoterapeuta disposto ad ascoltarli e a condividerne impressioni, emozioni e stati d’animo.
“La presenza dello psicologo è volta a prevenire il rischio di stress da dopo Expo – ha spiegato Guarducci – Dopo aver vissuto un’esperienza così intensa e totalizzante, in un luogo per alcuni versi protetto e simile a un gigantesco Grande Fratello, tornare a vivere la quotidianità e riprendere le passate abitudini potrebbe non essere così facile e scontato”. “Alcuni dovranno lasciare le amicizie strette e le relazioni allacciate – ha continuato il patron di Eurochocolate – altri assisteranno al disallestimento e vedranno annullarsi il mondo in cui hanno trascorso sei mesi intensi della propria vita”. La fine di Expo potrebbe, insomma, lasciare un “buco” da colmare. Per questo Guarducci ha deciso di rivolgersi allo psicoterapeuta Pietro Bussotti, esperto della sicurezza sul lavoro, che dal 29 al 31 ottobre incontrerà le maestranze del cluster cacao e cioccolato per confrontarsi su quanto avvenuto tra i padiglioni di Rho e nelle loro menti. I primi due giorni saranno dedicati a discussioni di gruppo, mentre il terzo giorno lo specialista (probabilmente affiancato da un life e business coach) si metterà a disposizione di chi vorrà incontrarlo individualmente. Perché se entrare all’Esposizione Universale di Milano è stato difficile, per alcuni lavoratori uscirne potrebbe essere ancora più faticoso.
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