Si apre l’era dei nuovi Indici Sintetici di Affidabilità fiscale, anche detti ISA, in sostituzione dei vecchi Studi di settore. Previsti premi ed agevolazioni per chi riceve un buon voto sulla pagella di affidabilità fiscale. Controlli più rigidi per chi non è in regola con il Fisco
Si fanno largo i nuovi Indici Sintetici di Affidabilità fiscale, anche detti ISA che permettono ai professionisti e possessori di partita Iva, di usufruire di importanti premi ed agevolazioni. Ovviamente i premi fiscali spettano ai professionisti che hanno avuto un buon voto nelle pagelle fiscali. Per gli altri, sono previsti controlli più rigidi da parte del Fisco.
Indice
ISA: premi per chi è in regola con il Fisco e rigidi controlli per chi non è in regola
Novità per quanto riguarda i rapporti con il Fisco. Si apre definitivamente l’epoca degli ISA, ossia dei nuovi Indici Sintetici di Affidabilità fiscale che vanno a sostituire i vecchi Studi di settore. Tutto è pronto per andare a ridisegnare i rapporti di professionisti e possessori di partita Iva con il Fisco. Ad ogni contribuente sarà assegnata una pagella fiscale. Chi otterrà buoni voti, per quanto riguarda l’affidabilità fiscale e dunque risulta in regola, rispettando tutte le norme e le scadenze, avrà a disposizione tutta una serie di premi ed agevolazioni fiscali. Insomma, una sorta di premio per la buona condotta nei confronti del Fisco. Per gli altri soggetti, che non risultano totalmente in regola, sono previsti controlli più rigidi, con l’obiettivo di andare a verificare le anomalie fiscali, scoperte dagli ISA stessi.
Fisco: i nuovi Indici Sintetici di Affidabilità fiscale ISA
In parole povere, gli ISA permettono di appurare l’affidabilità fiscale di vari soggetti nei confronti del Fisco, andando a creare delle vere e proprie pagelle. Premi e benefici vari sono rivolti a tutti coloro che hanno avuto e continuano ad avere un buon rapporto con il Fisco, mentre controlli molto più rigidi sono destinati a chi non è in regola. Ricordiamo che gli ISA sono stati introdotti con il Dl 59/2017 ed in pratica, vanno a sostituire la logica delle comparazioni con quella degli indici. Le elaborazioni tramite ISA si basano essenzialmente sull’analisi di tutta una serie di dati ed informazioni, relative a più periodi di imposta. Il tutto per appurare la posizione e l’affidabilità dei contribuenti nei confronti del sistema fiscale e di tutte le normative vigenti.
ISA e la possibilità di analisi della propria azienda
Nello specifico, i nuovi ISA si basano su un metodo che potremo definire, viaggiare su due binari. Infatti, se da una parte permettono di creare il rating fiscale, ossia la “pagella dell’imprenditore”, con una votazione da 1 a 10, dall’altra parte fornisce la reale possibilità di analizzare la propria azienda. Questo vuol dire che gli ISA vanno ad analizzare anche lo stato e l’efficacia aziendale, il tutto per andare a migliorarne la gestione e l’organizzazione generale, nel caso in cui questo fosse necessario.
Come afferma Mauro Colombo, direttore generale di Confartigianato Varese Artser, si tratta di un sistema di valutazione tutto nuovo, a cui bisogna avvicinarsi in maniera graduale, consapevoli che si tratta di modelli di analisi differenti rispetto a quelli usati dagli studi di settore. Proprio a causa di tali differenze, potrebbe capitare che una posizione considerata congrua dagli studi di settore, sia considerata non congrua, con votazione negativa dell’affidabilità fiscale, secondo gli ISA.
Le differenze tra Studi di settore ed ISA
Come affermato precedentemente, ci sono delle differenze sostanziali tra gli studi di settore ed i nuovi ISA. Infatti, gli Studi di settore vanno fondamentalmente a stimare la congruità di ricavi e compensi del contribuente stesso, in rapporto alla definizione del sistema di gestione dell’attività, il tutto comparato con soggetti strutturalmente simili. Gli ISA vanno invece a stimare l’affidabilità fiscale in base ad indici definiti di affidabilità e di anomalia, che tutti insieme vanno a contribuire all’esito finale, dunque al voto in pagella. L’unica cosa a cui bisogna prestare attenzione è quella di non andare a creare maggior caos, con un sistema di valutazione nuovo ed in certa misura complesso. Secondo il Consiglio nazionale dell’Ordine dei commercialisti ed esperti contabili, bisogna avvicinarsi ai nuovi indici di valutazione in maniera graduale, proprio per non creare scompiglio inutile.
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